sabato 19 gennaio 2008

Sergio Luzzatto: «Povera Italia che ha bisogno di Padre Pio»

Sergio Luzzatto: «Povera Italia che ha bisogno di Padre Pio»

di Vittorio Bonanni

Liberazione del 08/01/2008

La decisione di riesumare il corpo del santo, contestata dai parenti, riapre la discussione su una Chiesa che non sa rinunciare ad utilizzare espedienti per aumentare la propria influenza nel nostro Paese. Il parere dello storico, autore di un libro sul santo

Docente di Storia moderna all'università di Torino Sergio Luzzatto è un intellettuale che non esita ad analizzare fenomeni legati alla religione, alle credenze popolari e a quanto queste poi possano condizionare gli stessi eventi storici. E' intervenuto con forza sulla polemica che fece seguito alla pubblicazione del libro di Ariel Toaff Pasque di Sangue , un'analisi sulle origini del mito legato al sacrificio del sangue cristiano da parte ebraica, alla base dell'antisemitismo, e ha realizzato Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento , (recensito su Liberazione da Paolo Sarpi lo scorso 15 novembre), dove lo studioso descrive il religioso come un "uomo della provvidenza", le cui stigmate compaiono in coincidenza con l'anniversario della presa di Porta Pia (20 settembre 1918), e che il fascismo non esitò ad utilizzare per il consenso che l'allora frate, santificato nel 2002, aveva tra le masse popolari. A dimostrazione che il santo è ancora una figura cruciale che la Chiesa usa ancora oggi per creare consenso, il delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio di Pietrelcina, monsignor Domenico D'Ambrosio, aveva annunciato domenica scorsa la riesumazione delle sue spoglie, iniziativa immediatamente contrastata dai parenti del religioso di San Giovanni Rotondo che hanno minacciato un ricorso presso il Tribunale civile di Foggia. Un insieme di fatti inquietanti sui quali abbiamo chiesto a Luzzatto di esprimersi.

Professor Luzzatto, che cosa pensa di questa decisione della Santa Sede di riportare alla luce le spoglie di Padre Pio?
Voglio innanzitutto ricordare che non è il primo caso del genere. Mi riferisco alla recente riesumazione di ciò che restava del corpo di Papa Giovanni XXIII, esposto alla vista dei fedeli in piazza San Pietro. Devo dire comunque che la decisione che riguarda invece Padre Pio non mi sorprende. E non mi sorprende se non altro per una ragione: il culto di Padre Pio è sempre stato fortemente carismatico, connaturato intorno a quel qualcosa di speciale che al santo veniva riconosciuto e che aveva a che fare con il suo corpo e innanzitutto con le sue stigmate. E quindi mi stupisce ancor meno di lui che di altri personaggi venerabili della storia della Chiesa che adesso si senta il bisogno di mostrare nuovamente la eccezionalità di questo corpo umano e sovraumano.

I parenti di Padre Pio minacciano un ricorso legale contro questa decisione. Evidentemente le autorità ecclesiastiche non hanno fatto i conti con questo problema, appunto di natura legale, oppure pensavano che ci fosse un parere favorevole ad una decisione così importante...
Non riesco ad avere delle opinioni particolari a riguardo. Certo in questo caso sarebbe abbastanza sorprendente che la Chiesa si fosse decisa ad un passo di questo genere senza il consenso dei familiari. In realtà questa non sarebbe l'unica cosa sorprendente intorno a Padre Pio, come dimostrano anche le polemiche riguardo al luogo di ultima e definitiva tumulazione, perché c'è chi dice che dovrebbe essere nella chiesa di Renzo Piano, dove c'è anche una cripta costruita per ospitare il corpo, chi invece sostiene che deve restare nella vecchia chiesa dove si trova tuttora. Ogni volta che qualcosa riguarda Padre Pio le passioni si accendono e questo della riesumazione è solo l'ennesimo episodio di una storia lunga.

Come si lega l'attuale tentativo di Papa Benedetto XVI di legare la religione ad un pensiero razionale, più legato dunque alla ragione, con decisioni di questo tipo, che sfruttano una credulità popolare dura a morire nel nostro Paese?
Se non sorprende la scelta di trattare così il corpo di Padre Pio, né le zuffe che sono nate intorno a questa decisione, sorprende di più il fatto che il Papa se la sia fatta andar bene, dando per scontato che le cose siano state decise con il suo consenso, perchè è difficile pensare che l'arcivescovo di Manfredonia abbia preso da solo una decisione di questo genere. E questo perché Papa Ratzinger, anche nella storia del processo di beatificazione di Padre Pio che si è svolto sotto il pontificato del suo predecessore Giovanni Paolo II, non ha dimostrato di scaldarsi più di tanto di fronte alla storia del frate di Pietrelcina e al fenomeno legato alla sua figura. Effettivamente, da questo punto di vista, c'è qualche cosa di sorprendente che forse ha a che fare con il business. Cioè con il fatto che una decisione di questo genere promette di muovere molti pellegrini nei mesi in cui il corpo sarà esposto, se lo sarà, e quindi di portare alla Chiesa qualcosa di cui ha molto bisogno, cioè non soltanto mobilitazione di anime fidenti ma anche denaro.

Il quale tuttavia non sembra mancare visto che, secondo recenti statistiche, i pellegrini a Roma sono aumentati rispetto al precedente pontificato, malgrado la maggiore popolarità di Papa Wojtyla...
E' vero che confluisce verso Roma oggi un numero di pellegrini sorprendente rispetto a quella che sembra essere la carenza di fascino di questo papa rispetto al suo predecessore. E' anche vero però, come dimostrano la code che ogni giorno di formano in piazza San Pietro per sfilare di fronte alla tomba di papa Wojtyla, che non possiamo escludere che molti di questi pellegrini confluiscano sia per sfilare davanti al papa precedente che per assistere alla messa o all'Angelus del papa attuale.

Tornando alla questione relativa alla riesumazione, la Chiesa sembra aver bisogno di ricorrere in continuazione ad espedienti di questo genere per ridestare l'attenzione di una popolazione, come quella italiana, più legata ad un conformismo materalista che ad un vero interesse per la religione. Che cosa ne pensa?
Da non credente come io sono fatico a giudicare l'essenza ultima di gesti di fede o di credenza come sono questi di cui stiamo parlando. Mi sembra una soluzione di comodo quella di liquidarli con parole che comunque io credo siano inappropriate, senza per questo rimproverare il fatto che lei le abbia usate, come superstizione o materialismo. La fede è sempre fatta di tanti ingredienti, alcuni dei quali stanno tutti insieme presso un fedele, o invece sono totalmente mancanti presso un altro o si mischiano in un altro caso ancora. Il fenomeno Padre Pio è estremamente complesso. Bisogna forse distinguere però quella che è stata la fede e la venerazione per questo frate finché era vivo, e quella che è la venerazione nei confronti del defunto. Nel senso che fino a quando era in vita Padre Pio faceva una cosa molto importante, cioè compiere miracoli. Adesso naturalmente per molti fedeli non ha smesso di compiere miracoli, attraverso una specie di tessuto carismatico che in qualche modo ne prolunga gli interventi sovrannaturali. E' anche vero che questi ultimi miracoli quanto meno non sono più da lui compiuti in prima persona. E dunque la Chiesa, e non soltanto quella dall'alto ma anche quella dal basso, ha bisogno di rispondere ad una domanda di fede, di miracoli, di carisma che deve riaccendersi nelle modalità più varie. Questa del cadavere del corpo del santo che si spera di trovare non corrotto nelle sue carni, la carne impassibile del santo che non si corrompe perché non è carne umana come quella degli altri, è una vecchia storia che la Chiesa ogni tanto ha bisogno di vivere nuovamente. In un paese, come l'Italia che ha tanto bisogno di figure come quella di Padre Pio.