mercoledì 4 giugno 2008

Indemoniati, esorcismi, soldi. La Procura: «È una truffa»

Corriere Fiorentino, 16 marzo 2008
L'inchiesta
Indemoniati, esorcismi, soldi. La Procura: «È una truffa»
Perquisito il Convitto della Calza, indagato don Bazzoffi. Nell'indagine della Finanza coinvolti in dodici, ci sono anche video segreti

Un'accusa pesante come un macigno, soprattutto per chi — da anni — lavora per aiutare il prossimo. E un'inchiesta che provocherà molte polemiche, perché Don Francesco Bazzoffi, uno degli indagati, è persona molto nota e stimata e ricopre incarichi importanti. Oggi è addetto all'Ufficio Matrimoni della Curia, ed è lui, con altre dodici persone, che la procura di Firenze sospetta di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. L'inchiesta nasce da una denuncia alla Guardia di Finanza di due persone. È una vendetta, dicono alcuni degli indagati, perché quelle due persone «sono state allontante dalla comunità per comportamenti non proprio corretti». Tutto ruota attorno ad alcuni presunti esorcismi che avvengono il mercoledì e il giovedì alla «Casa dei Santi Arcangeli », dove c'è una cappella religiosa con 400 posti. Per la magistratura don Bazzoffi, al vertice dell'associazione, fingerebbe di praticare esorcismi grazie a quattro «finti indemoniati » (Andrea Anconella, Antonella De Caro, Alessandra Mori ed Elisabetta Zini, anche loro indagati) che alla fine guariscono. Un pool di persone è invece incaricato — a detta degli inquirenti — di procacciare i «clienti»: per questo motivo sono finiti sul registro degli indagati Marco Tabellini, legale rappresentante degli «Amici della Casa Santo Arcangeli», Stefano Tosetti, legale rappresentante de «I Cinque Pani», Fosco Lazzerini, legale rappresentante dell'associazione «Amici della Calza». Il legale rappresentante di «Casa Santi Arcangeli», Gabriele Gensini, è indicato come colui che raccoglie e sollecita le offerte dei devoti. Il commercialista fiorentino Alfredo Bartolini è chiamato — per gli inquirenti — a gestire il denaro raccolto attraverso le offerte. Il pratese Maurizio Marcelli è considerato il collaboratore più stretto di don Bazzoffi.
LA TRUFFA. Una truffa che, secondo la magistratura, inizia nel 2000 e dura fino a mercoledì scorso. Cosa hanno in mano gli investigatori per sostenere una accusa così grave? La Guardia di Finanza dispone di alcuni video segreti che testimonierebbero la truffa e ha fatto accertamenti bancari, appurando che i soldi sarebbero stati «indirizzati da don Bazzoffi su depositi personali, estranei all'ambiente ecclesiastico ». Per trovare altre prove a sostegno dell'accusa, lo scorso giovedì i finanzieri, coordinati dal sostituto procuratore Luigi Bocciolini, hanno perquisito l'abitazione fiorentina del religioso. Perquisizioni che sono state effettuate anche in diverse sedi di natura religiosa: al Convitto ecclesiastico della Calza, all'associazione «I Cinque Pani» (a Prato), all'associazione «Casa Santi Arcangeli» (a Barberino del Mugello). Durante le perquisizioni, i finanzieri hanno sequestrato molte carte, compresi tutti i bilanci delle varie associazioni coinvolte. Tra il materiale sequestrato anche la copia di una lettera del cardinale Ennio Antonelli indirizzata a don Bazzoffi.
LA DIFESA. «Non erano esorcismi, ma semplici benedizioni - spiega Fabio Piccioni, difensore di uno degli indagati - che venivano impartite al termine di momenti di preghiera, in una struttura riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche. Le offerte raccolte sono servite a finanziare attività benefiche nel Terzo Mondo».
Simone Innocenti
16 marzo 2008