mercoledì 14 ottobre 2009

Religione: voto e non giudizio

Religione: voto e non giudizio

Il Manifesto del 14 ottobre 2009, pag. 3

Voto invece del giudizio anche per l’insegnamento della religione. E’ questo l’orientamento del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. «Il voto di religione - ha detto il ministro rispondendo ai cronisti a margine di un’iniziativa contro la violenza - oggi non c’è ancora, esiste un giudizio. Il nostro intendimento è quello di chiedere un parere al Consiglio di Stato, onde evitare contenziosi, ma la mia opinione è che essendo passati dai giudizi ai voti in tutte le materie questo debba valere anche per l’insegnamento della religione». Il ministro quindi, ricordando che oggi si celebra l’VIII Giornata europea dei genitori e della scuola, ha sottolineato l’opportunità di ripristinare, «anche su suggerimento della Cei, una alleanza tra il mondo della scuola e i genitori». «Sono molte - ha detto il ministro - le iniziative in cantiere per favorire questa collaborazione: dagli sms per segnalare le assenze a scuola, alle pagelle on-line, alla possibilità di avere più flessibilità negli orari di lavoro per poter accedere ai colloqui con gli insegnanti». Protesta la Rete degli studenti. «Siamo contrari alla parificazione del voto di religione con gli altri voti», hanno affermato. Giudicando l’intervento della Gelmini «vicino al fondamentalismo religioso». Donatella Poretti dei radicali ha invece commentato: «Voto all’ora di religione? Alla Gelmini: 0 in laicità, 10 in clericalismo bigotto e baciapile».