lunedì 21 dicembre 2009

Lo scandalo dei preti pedofili. 
I preti e gli abusi 


Corriere della Sera 21,12.09
Lo scandalo dei preti pedofili. 
I preti e gli abusi 


Lo scorso 26 novembre un rapporto governativo di 720 pagine si certificano 320 casi di abusi sessuali a minori nella sola arcidiocesi di Dublino dal 1975 al 2004.

Colpevoli 46 preti pedofili e quattro arcivescovi responsabili di averli coperti La commissione 

Lo scorso maggio la Child Abuse Commission pubblicò il «Rapporto Ryan»: 9 anni di indagine e 3.500 pagine a descrivere mezzo secolo di violenze «sistematiche» negli istituti cattolici, commesse da «centinaia» di preti e suore dagli anni 30 agli anni 80 Il film 

Nel 2002 il film «The Magdalene sisters» (foto) di Peter Mullan, Leone d’oro a Venezia, raccontò la storia di tre ragazze mandate presso il convento gestito da Madre Bridget (madre superiora dell’ordine) ad espiare i loro presunti peccati Il Papa 

Qualche giorno fa il Papa ha manifestato l’intenzione di scrivere una lettera a tutti i fedeli irlandesi per «indicare con chiarezza le iniziative da prendere in risposta alla situazione». Benedetto XVI ha detto di condividere «lo sdegno, il tradimento e la vergogna dei fedeli»

venerdì 18 dicembre 2009

Coprì decine di preti pedofili si dimette il vescovo irlandese

La Repubblica 18.12.09
Coprì decine di preti pedofili si dimette il vescovo irlandese
Cade la testa di monsignor Murray. Il Vaticano: "Atto imperdonabile"
Sì del Papa all´autosospensione Gli abusi consumati per 30 anni nella diocesi di Dublino
di Orazio La Rocca

CITTÀ DEL VATICANO - Cade la prima testa per lo scandalo dei preti pedofili irlandesi. E´ monsignor Donal Brendan Murray, costretto a dimettersi da vescovo di Limerick perché accusato di aver coperto decine di sacerdoti che, negli anni passati, avevano violentato centinaia di bambini. Crimini consumati nella diocesi di Dublino, dove Murray (69 anni compiuti il 29 maggio scorso) era vescovo ausiliare, secondo quanto riportato dal rapporto della commissione governativa irlandese Murphy, un drammatico dossier di 720 pagine con la descrizione dettagliata delle violenze sessuali perpetrate in quasi 30 anni - dal 1975 al 2004 - da 46 sacerdoti ai danni di 320 piccole vittime. Una indagine pubblicata nei giorni scorsi in Irlanda, dopo un´altra inchiesta svolta dalla Commissione Ryan resa nota 6 mesi fa su analoghi casi avvenuti nelle scuole irlandesi delle congregazioni dei Fratelli Cristiani e delle Suore della Misericordia, nelle quali a partire dagli anni ‘40 sarebbero stati compiute 11.337 violenze sessuali costate circa 34 milioni di euro di risarcimenti.
Ieri la Sala stampa vaticana ha reso noto che il Papa ha accettato le dimissioni, «con effetto immediato», di monsignor Murray, a poco meno di una settimana dall´udienza concessa dallo stesso Ratzinger ai vertici della Conferenza episcopale irlandese per decidere il da farsi alla luce dei due scottanti rapporti. «Chi ha sbagliato dovrà pagare», annunciò papa Ratzinger venerdì scorso, alla fine dell´udienza, dopo aver ascoltato - «con stupore, dispiacere, vergogna» - le rivelazioni dei vescovi islandesi. In particolare, Murray nel Rapporto Murphy è accusato di aver coperto gli abusi sessuali, essendosi limitato solo a spostare in altre parrocchie i preti pedofili. Un modo di agire - si legge nella relazione - «discutibile ed imperdonabile». Per questo motivo, la scorsa settimana il vescovo era stato convocato in Vaticano dal cardinale prefetto della congregazione dei vescovi Giovanni Battista Re, al quale aveva offerto le dimissioni, accolte in seguito dal Papa e rese pubbliche ieri.
È stato lo stesso Murray ad annunciarlo ieri ai dipendenti della diocesi di Limerick, subito dopo la diffusione della nota ufficiale vaticana. «So bene - ha ammesso il vescovo - che le mie dimissioni non possono annullare il dolore che le vittime di quegli abusi hanno sofferto in passato e continuano a soffrire ogni giorno. Chiedo umilmente scusa ancora una volta a tutti coloro che sono stati abusati quando erano bambini. A tutti i sopravvissuti ripeto che la mia principale preoccupazione è quella di aiutare in ogni modo possibile, il loro cammino verso la sperata serenità». Murray è solo il primo vescovo irlandese a farsi da parte per lo scandalo della pedofilia. Ma la lista dei responsabili è molto più lunga. Non è escluso quindi che altri alti prelati saranno puniti in applicazione di quella «tolleranza zero» promessa da Benedetto XVI sulla scia di quanto aveva già assicurato il predecessore Giovanni Paolo II nell´ultima fase del suo pontificato.

Fotografava le bambine nude in ospedale. Ma il vescovo decise di non avvertire Roma

La Repubblica 18.12.09
Il rapporto Murphy, commissionato dal governo irlandese, rivela decenni di violenze
"Così adescavano i bambini e la polizia guardava altrove"
Fotografava le bambine nude in ospedale. Ma il vescovo decise di non avvertire Roma

Quelli che seguono sono stralci del Rapporto Murphy sugli abusi sessuali compiuti da membri del clero in Irlanda
Marie Collins, come tanti altri bambini oggetto di abusi da parte di padre Edmondo (pseudonimo adottato dalla commissione Murphy, ndr), dichiara nella documentazione presentata alla Commissione quanto segue:
«Il Padre (Edmondo) ha tradito la fiducia riposta in lui dai suoi superiori religiosi. Ha tradito la fiducia delle autorità ospedaliere. Ha tradito la fiducia dei miei genitori.
Ero stata affidata alla sua custodia. Ha tradito la mia fiducia e la mia innocenza. Ha abusato del suo potere e sfruttato il rispetto che avevo della sua carica religiosa per umiliarmi e abusare di me, una bambina. Non solo, una bambina malata.
Come si può cadere più in basso? Un uomo del genere merita le nostre preghiere ma non la nostra protezione».
Il caso di padre Edmondo è all´esame della commissione in quanto coinvolge un sacerdote autore di molteplici atti di libidine ai danni di giovani pazienti di età compresa tra gli otto e gli 11 anni presso l´Ospedale pediatrico Our Lady di Crumlin, alla fine degli anni ‘50 e l´inizio degli anni ‘60. Sedici anni dopo, quando risiedeva a Co Wicklow, abusò sessualmente di una bimba di nove anni.
Padre Edmondo, nato nel 1931 e ordinato sacerdote nel 1957, fu cappellano dell´ospedale psichiatrico Our Lady dal 1958 al 1960. Nell´agosto 1960, l´arcivescovo McQuaid fu informato che l´addetto alla sicurezza di un laboratorio fotografico del Regno Unito aveva sottoposto all´esame di Scotland Yard una pellicola a colori inviata allo sviluppo da Padre Edmondo. Scotland Yard sottopose la questione alla polizia irlandese.
Il commissario Costigan incontrò l´arcivescovo McQuaid e, stando al verbale dell´incontro, gli disse che il laboratorio fotografico aveva «consegnato a Scotland Yard una pellicola a colori con etichetta "Rev. Edmondo, Ospedale pediatrico, Crumlin, Dublino", in cui 26 negativi avevano come oggetto le parti intime di bambine di 10 o 11 anni». Il commissario di polizia chiese all´arcivescovo McQuaid di assumere il caso, in quanto vedeva il coinvolgimento di un sacerdote e la polizia «non era in grado di provare nulla». Il commissario disse all´arcivescovo McQuaid che non avrebbe compiuto ulteriori azioni.
Apparentemente non si cercò di stabilire l´identità delle due bambine fotografate.
Il giorno dopo l´Arcivescovo McQuaid si incontrò con padre Edmondo, che ammise di aver fotografato le bambine in pose sessuali, da sole o in gruppo. Le foto erano state scattate nell´ospedale di Crumlin.
L´Arcivescovo McQuaid e il vescovo Dunne convennero che non si ravvisava un reato oggettivo e soggettivo del tipo previsto dalle istruzioni del 1922, e che di conseguenza non era necessario deferire la questione al Santo Uffizio a Roma.(...)

Padre Patrick Maguire è membro della Società Missionaria di San Colombano. Nato nel 1936 e ordinato sacerdote nel 1960, fu missionario in Giappone per vari anni tra il 1961 e il 1974. A quell´epoca trascorreva lunghi periodi di ferie in Irlanda. Operò in seguito nel Regno Unito e in Irlanda; per un breve periodo, anche come vicario in una parrocchia dell´Arcidiocesi di Dublino.
Padre Maguire è stato condannato per reiterati abusi sessuali su minori. È stato condannato per atti di libidine nel Regno Unito e in Irlanda e ha scontato pene detentive in entrambi i paesi. Nel 1997 ha ammesso di aver abusato di 70 bambini maschi in vari paesi e di aver violentato almeno una bambina. Quando fu accusato dei reati, dichiarò alla Società missionaria che una volta reso pubblico il suo nome avrebbero potuto emergere circa 100 vittime di abusi in Irlanda.
Il modus operandi di Padre Maguire è stato così descritto da uno dei suoi terapeuti: «Utilizzava abitualmente una elaborata tecnica di pianificazione e adescamento che coinvolgeva i minori e gli adulti attorno a loro, ad esempio: "Escogitavo modi per conoscere i bambini e parlare con loro, modi per vederli assieme ai loro familiari e verificare il tipo di rapporto che avevano con i genitori. Programmavo incontri assieme ad altri bambini e infine modi per trovarmi solo con loro in luoghi in cui si sentivano al sicuro. Programmavo modi per portarli da soli lontano da altri sguardi, dove spogliarli non sarebbe apparso loro fuori luogo, tipo fare il bagno assieme, cambiarsi in piscina, fare la doccia dopo il nuoto, e infine modi per far loro trascorrere la notte, dormire con me nel letto…" Padre Maguire utilizzava una formula ben collaudata per portare la sua vittima ad assecondare le sue intenzioni, oltre al fatto di detenere una posizione di autorità che in tale situazione rendeva la vittima inerme. Ha descritto gli abusi ai danni delle sue vittime come stare nudo assieme a loro a letto e toccarli, accarezzargli il corpo e i genitali».
Nel 1997, ha ammesso i seguenti abusi.
Prima di diventare sacerdote: un bambino; ha anche ammesso di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzo della sua età da adolescente e di aver adescato due altri ragazzi.
1963-1966: tre bambini in giappone; e ne adescò anche altri
1967: sei o sette bambini nei suoi soggiorni in irlanda.
1968-1972: due bambini
1973: dieci bambini in Irlanda e dieci in Giappone.
1974-1975: otto bambini in Irlanda.
1976-1979: otto bambini e una bambina; ha anche ammesso di aver organizzato una rete di vittime e di famiglie in cui poteva commettere abusi.
1984: tre bambini
1984-1989: due bmbini; è inoltre rimasto in contatto con altre vittime e le loro famiglie.
1992-1994: un adulto vulnerabile (21 anni).
1996: adescamento
Ha dichiarato alla Commissione che questa lista non è completa
(Traduzione di Emilia Benghi)

giovedì 17 dicembre 2009

Il sudario dell’anno Uno «diverso dalla Sindone»

Il sudario dell’anno Uno «diverso dalla Sindone»
Giovedì 17 Dicembre 2009 L'ARENA

ACHEOLOGIA. Reperti a Gerusalemme e confronti con il telo di Torino

Un sudario dell’epoca di Cristo è stato scoperto nella Città Vecchia di Gerusalemme e le sue caratteristiche risultano essere molto diverse rispetto a quelle della Sindone conservata a Torino. Le tracce genetiche che ancora conserva hanno inoltre permesso di identificare il più antico caso di lebbra finora noto. È quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista scientifica online Plos One. È il risultato di quasi 10 anni di lavoro di un gruppo internazionale composto da biologi, genetisti, antropologi e archeologi dell’Università ebraica di Gerusalemme, dell’University College di Londra, dell’università canadese di Lakehead e quelle americane di New Haven e North Carolina.
Il sudario è stato scoperto ad Akeldamà, l’area che corrisponde al Campo del sangue acquistato da Giuda con i 30 denari e dove Giuda si suicidò. Considerando che la tomba si trova vicino a quella del sacerdote Anna, secondo gli esperti è probabile che appartenesse a un altro sacerdote o a un aristocratico. Secondo la datazione al radiocarbonio la tomba risale al periodo compreso fra l’1 e il 50 dopo Cristo.
Tre frammenti di telo funebre sono stati scoperti nella stessa tomba in cui nel 1998 era stato trovato un altro sudario. Tutti i tessuti trovati della tomba hanno una trama molto più semplice rispetto a quella della Sindone, come ha rilevato lo storico dei tessuti Orit Shamir. Le caratteristiche del sudario, la cui datazione corrisponde perfettamente a quella dell’epoca di Cristo, sono per gli studiosi motivo di dubbio sull’effettiva originalità della Sindone.

mercoledì 16 dicembre 2009

Il Vaticano di fronte ai preti pedofili

La Repubblica 15.12.09
Il Vaticano di fronte ai preti pedofili
risponde Corrado Augias

Dott. Corrado Augias, «Rabbia e vergogna», così papa Ratzinger si è espresso sull'insabbiamento degli abusi nei confronti dei minori nell'arcidiocesi di Dublino. La stampa anglosassone ha dato risalto al rapporto della Commissione Murphy, indagine durata anni durante i quali la preoccupazione dei quattro arcivescovi che hanno retto la diocesi è stata di «mantenere il segreto, evitare lo scandalo, proteggere la reputazione della chiesa e salvare le sue proprietà. Tutte le altre considerazioni, compreso benessere dei bambini e giustizia per le vittime, erano subordinate a queste priorità». Che questa fosse la vera preoccupazione è provato dal fatto che fin dal 1987 venne stipulata una polizza assicurativa relativa a future spese legali e a risarcimenti. E' il secondo rapporto su questo problema, dopo quello della Commissione Ryan, pubblicato a maggio scorso, che riguardava gli abusi sessuali commessi su 2.500 bambini delle scuole cattoliche tra il 1940 e il 1980. Quasi nulla è trapelato in Italia. Stampa e Tv hanno oscurato o relegato in posizione poco visibile la notizia, salvo rare eccezioni. Ora c'è stata la reazione ufficiale del Vaticano al rapporto Murphy e finalmente se ne parla. Che tempestività e che coraggio!
Massimo Rubboli rubboli@unige.it

Nel maggio scorso Enrico Franceschini scrisse una corrispondenza da Londra per questo giornale che apriva così: « È una delle pagine più nere della storia d'Irlanda, e della storia della Chiesa cattolica: l'abuso sessuale sistematico e ampiamente diffuso ai danni di bambini e adolescenti di entrambi i sessi, in scuole, orfanotrofi, riformatori e altri istituti gestiti da ordini religiosi cattolici irlandesi». Racconti atroci «di uomini e donne oggi adulti che ricordano di essere stati picchiati in ogni parte del corpo, seviziati, stuprati, talvolta da più persone. Una discesa agli inferi nascosta per decenni, solo ora svelata in tutta la sua mostruosa realtà». Il problema è delicatissimo e come tale lo avvertono gli ambienti più avanzati della stessa Chiesa. Nel giugno scorso il cardinale di Vienna Schönborn, ha consegnato a Benedetto XVI un appello dei fedeli austriaci che chiedevano di abolire l'obbligo del celibato. Gianni Gennari, teologo e firma di 'Avvenire', fa notare che « il celibato dei preti non è verità di fede, è una legge della Chiesa latina del 1139 poi fissata dal Concilio di Trento tra l'altro convocato da Paolo III, Farnese, padre di quattro figli, due dei quali legittimati». Il prof Bubboli aggiunge però che nel 2001 il cardinale Ratzinger aveva inviato a tutti i vescovi una lettera riservata per ribadire l'obbligo di mantenere segrete, pena la scomunica, le notizie relative ad abusi sessuali compiuti da preti mettendone al corrente solo il Vaticano.

venerdì 11 dicembre 2009

8 per mille, a chi vanno i soldi dello Stato

La Repubblica 11.12.09
8 per mille, a chi vanno i soldi dello Stato
risponde Corrado Augias

Caro Augias, sull'8 per mille sono laico convinto e la mia scelta è sempre ricaduta sullo Stato, con una punta di orgoglio, ammetto. Scopro adesso che con decreto del presidente del Consiglio buona parte dei soldi dell'8 per mille quest'anno andranno a finanziare restauri e interventi in favore di immobili ecclesiastici, compresi quelli danneggiati dal terremoto in Abruzzo. Se intendo destinare la mia quota alla Chiesa Cattolica e alle sue meritevoli iniziative lo faccio mettendo una croce sull'apposita casella, è intuitivo. Se non lo faccio è evidente che intendo destinare i miei soldi ad altri progetti, spero altrettanto meritevoli. Mi pare addirittura ovvio nella sua semplicità. Invece no, c'è chi della mia volontà si infischia, devotamente. Da tutto ciò traggo una conclusione: chi rappresenta questo nostro povero Stato non perde occasione di colpire alle spalle. La prossima volta che dovrò tracciare una croce eviterò di piegarmi e mi guarderò bene le spalle. Magari farò felice qualche simpatico Valdese.
Luca Olivieri lu.olivieri@libero.it

A inizio novembre la Repubblica (Carmelo Lopapa) rendeva nota la notizia. «L'atto del governo n. 121» relativo all'8 per mille confermava che i soldi vanno sì allo Stato ma sono nella discrezionalità del capo del Governo, per il loro utilizzo. Il "parere parlamentare" è delle commissioni Bilancio. La novità di quest'anno è che gran parte del ricavato sarà destinato a «interventi per il sisma in Abruzzo» con netta preponderanza di parrocchie e monasteri. Il presidente della commissione parlamentare competente, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha obiettato: «Le richieste di finanziamento relative all'Abruzzo risultano presentate in data antecedente al sisma ed appare quindi opportuna una verifica e un coordinamento con gli interventi previsti dopo il sisma». C'è insomma il robusto sospetto di un altro pasticcio riparatorio nei confronti della Chiesa cattolica confermato dal fatto che la quasi totalità del restante denaro è destinata a lavori di restauro per diocesi, chiese, parrocchie, monasteri. Sono previsti anche interventi per la Pontificia Università Gregoriana e la Compagnia di Gesù sui quali lo stesso Giorgetti ha obiettato che la priorità doveva essere data a «progetti presentati da enti territoriali», non ecclesiastici. Più che un Atto di Governo sembra insomma un Atto di Contrizione, costoso per il contribuente tanto più che questi denari vanno ad aggiungersi alle cospicue sovvenzioni di cui la Chiesa già gode. Gli italiani che hanno specificato a chi dare i soldi dell'8 per mille sono circa 17 milioni. Di questi, l'89 per cento indica la Chiesa cattolica un po' per fede molto come frutto di una campagna pubblicitaria assai efficace che i vescovi affidano a una delle migliori (e più care) società di promozione.

venerdì 4 dicembre 2009

a quando il carcere per chi masturbandosi uccide spermatozoi?

da radicali.it
Poretti: a quando il carcere per chi masturbandosi uccide spermatozoi?

3 dicembre 2009
Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali-Pd:

Nella deriva ideologica dei senatori Maurizio Gasparri, Laura Bianconi, Gaetano Quagliarello, resta aperta solo una domanda: a quando il carcere per chi masturbandosi uccide spermatozoi?
La loro proposta di modificare l'art.1 del Codice Civile "per il riconoscimento della soggettivita' giuridica di ogni essere umano fin dal concepimento" e' l'ultimo -in ordine cronologico- atto dello Stato che si impossessa di corpi e coscienze lasciando all'individuo solo il ruolo di passivo spettatore di una vita, nascita e morte, decisa in Parlamento da novelli interpreti della Verita'.
Fingere che cio' non aprira' contenziosi di tipo giuridico con la legge 194 che disciplina l'aborto, e' far torto a chi per anni si e' battuto contro e quindi all'ispiratore del disegno di legge presentato oggi al Senato, cioe' al Movimento per la Vita.