L’Estrema Unzione.
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(…)
l’Estrema
Unzione è istituita per fortificare l’anima contro gli ultimi attacchi del
demonio e per cancellare ogni resto di peccato.
(…)
Quando
l’uso di ragione dell’ammalato sia dubbio, si deve somministrare questo
sacramento sotto condizione (c. 941).
Sebbene
non sia necessario che nel ricevere la Estrema Unzione sussista l’uso di
ragione (è sufficiente averlo soprattutto prima)
(…)
Accade
che alcuni malati psichici, nonostante un sufficiente uso di ragione,
rifiutino, con un qualsiasi pretesto, di ricevere l’Olio Santo e si ribellino
quando, nonostante il loro rifiuto, sia loro somministrato.
In
questi casi il rifiuto non è cosciente, ma causato dalla malattia.
(…)
si aspetterà quindi, per quanto è possibile,
un momento più favorevole, oppure che il malato perda conoscenza.
Non
sempre è possibile attendere. In tal caso alcune persone terranno il paziente
in modo da evitare le mancanze di rispetto più gravi e ci si accontenterà di
ungere la fronte, adoprando l’unica formula breve che il Canone ammette in caso
di necessità (e. 947 § 1).
Il caso
di necessità si verifica non soltanto quando il pericolo di morte sia così
imminente che manca il tempo necessario per compiere il rito completo, o quando
vi siano serie probabilità di contagio, ma anche se vi sia pericolo
d’irriverenza.
Se però
lo stato del paziente migliora, se il moribondo diventa più calmo e tranquillo
e cessa dal ribellarsi, si devono completare le unzioni, sempre che il pericolo
di morte perduri.
“
dal
Manuale di psichiatria pastorale, pagine 264-265
Ci
fermiamo qui, andare oltre ci porterebbe…