Il saggio di Michel Onfray
Teoria del corpo amoroso
di A. To.
Il saggio di Michel Onfray Teoria del corpo amoroso. Per un’erotica solare (Fazi Editore, pp. 216, euro 14), che sarà presentato oggi a Roma alle 18 (Casa delle Letterature di Piazza dell’Orologio, 3) è un vero e proprio attacco al «modello cristiano» che ancora oggi «presiede alla definizione della relazione tra i sessi». Dopo aver proposto una rilettura dei filosofi materialisti e sensualisti del mondo greco-romano, e colpiti a testa bassa gli ideali ascetici del pitagorismo, dell’ebraismo e del mondo platonico-cristiano (che per questo autore implicano misoginia, odio dei desideri e dei piaceri, condanna della carne, disprezzo del corpo e maschilismo), Onfray invita a riscoprire la libertà amorosa, la carne senza colpa, il celibato gioioso. I fondamenti filosofici per «scristianizzare l’etica» va a cercarli tra i Cinici, i Cirenaici, gli Epicurei, ovvero nelle scuole di pensiero che fecero esplodere sia le virtù socratiche che gli ideali platonici. Il progetto che ne risulta è presto riassunto: per Onfray bisogna «farla finita» con valori quali monogamia, fedeltà, famiglia, matrimonio et similia. Basta anche con la coabitazione; occorre ridefinire il desiderio come eccesso, il piacere come dispendio. Inoltre ecco la proposta di un contratto basato soltanto sulla volontà di due celibi liberi. Insomma, il libro è un carpe diem per l’uomo d’oggi.Alla fine della Teoria, pur invitando al rispetto per il tentativo di Onfray, ci si accorge che egli sta demolendo, ma le sue idee non sono facili da realizzare. Il lettore potrà sorridere e aderire, ma tra una goduta e l’altra non sempre trova risposta ai problemi del male, o meglio ai mali che costellano la nostra vita. Certo, l’erotismo è una buona leva, ma non la soluzione. E quest’ultima, purtroppo, non è così semplice scoprirla.