Un legionario di Cristo poco ortodosso
Vaticano. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha deciso per l'allontanamento di padre Degollado, fondatore delle ''legioni'' cristiane accusato di abusi sessuali
Marzia Bonacci
Non ha delegato a nessuno dei suoi collaboratori la scelta di punirlo, lo ha fatto direttamente. E data la gravità del caso, non sorprende. Papa Benedetto XVI è così intervenuto in prima persona, ieri, nell'atto di sospensione verso padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, accusato di aver abusato sessualmente trent'anni fa di alcuni ex seminaristi della sua famiglia religiosa.La lunga ed accurata inchiesta che è stata portata avanti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nei riguardi dell'anziano sacerdote (come voluto dal precedente Pontefice Giovanni Paolo II che delegò a questa la competenza in materia), e che oggi presenta l'inquietante - ma non eccezionale - verità, fece le prime mosse nel 1998, quando cominciarono ad arrivare all'organo vaticano le prime denunce relative al comportamento di padre Naciel: "A partire dal 1998 - si legge nella nota della sala stampa vaticana, che conferma le indiscrezioni del National Catholic Report sulla condotta del sacerdote - la Congregazione per la Dottrina della Fede ricevette accuse, già in parte rese pubbliche, contro il reverendo Marcial Maciel Degollado, fondatore della Congregazione dei Legionari di Cristo, per delitti riservati all'esclusiva competenza del Dicastero".Di fronte al coinvolgimento del fondatore dei Legionari di Cristo in atti di abuso sessuale, la Chiesa cattolica romana, attraverso il Dicastero preposto e guidato dal cardinale William Levada, ha ieri deciso per l'allontanamento del sacerdote e per un suo "confino", tanto che padre Maciel è stato invitato "ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico".Data la gravità del caso, poi, la stessa Chiesa si è espressa affinchè la sua persona "venga distinta dalle benemerenze che la Congregazione ha finora acquisito". In sostanza il Vaticano, se pur non ha percorso i tradizionali e frequenti binari dell'occultamento e del silenzio, ha scelto però una politica di punizione, come dire, "inter nos", evitando il processo canonico e magari anche una sua conseguente pubblicizzazione. Una scelta che la stessa Congregazione ha motivato appellandosi all'avanzata età e alla precaria condizione di salute del sacerdote.Papa Ratzinger "ha approvato questa decisione" con un comunicato reso pubblico dalla sala stampa della Santa Sede, nel quale però il Pontefice ha anche voluto ribadire l'importanza di una distinzione fra il comportamento individuale di padre Maciel e l'attività della sua formazione religiosa: "Indipendentemente dalla persona del Fondatore - sottolinea infatti il testo - si riconosce con gratitudine il benemerito apostolato dei Legionari di Cristo e dell'Associazione Regnum Christi". Il suo ruolo nella vicenda, del resto, non è stato mai secondario: fu proprio lui, allora cardinal Joseph Ratzinger ma anche e soprattutto Prefetto della Congregazione, ad autorizzare nel 2001 una investigazione ufficiale delle accuse.In verità la storia del legionario di Cristo, soprattutto nei suoi aspetti più foschi, va ben oltre il 1998, per trovare il suo esordio nell'immediato dopoguerra. Padre Dellogado, 86 anni, messicano, fondatore e capo di quello che è considerato un corpo scelto e assai preparato di sacerdoti e laici presente in tutto il mondo e in forte espansione, è stato infatti più volte posto sotto la lente di controllo vaticana, la prima volta nel 1948, quando un gruppo di allievi ne denunciò la condotta poco ortodossa. L'ultima tornata ispettiva nei suoi confronti risale al 1997, anno in cui ben otto importanti ex legionari denunciarono gli abusi che padre Maciel avrebbe commesso durante gli anni Cinquanta e Sessanta.Tutte accuse che il diretto interessato ha negato nel 2002 tramite una pubblica dichiarazione, in cui esprimeva "il suo dispiacere per l'offesa recatagli da alcuni ex Legionari di Cristo". Tre anni dopo, data l'età avanzata, si ritirò dall'ufficio di Superiore Generale della Congregazione.Sempre nella giornata di venerdì è arrivata la risposta dei Legionari, i quali in un comunicato hanno rinnovato la propria fedeltà al padre fondatore, pur piegandosi al dettame vaticano e accettando la decisione pontificia: "Noi legionari e membri del Movimento Regnum Christi - si legge nella nota - seguendo l'esempio del padre Maciel e uniti a lui, accogliamo e accoglieremo sempre tutte le disposizioni della Santa Sede con profondo spirito di obbedienza e fede, e rinnoviamo il nostro impegno di lavorare con grande intensità per realizzare il nostro carisma della carità ed estendere il Regno di Cristo a servizio della Chiesa".