giovedì 22 maggio 2008

Legge 194, anniversario con killeraggio. Casini: «Ingiusto che decidano le donne»

Liberazione, 22 maggio 2008, pagina 7
Ma l'associazione Luca Coscioni da oggi e per il week end mette a disposizione medici che prescrivono la pillola del giorno dopo
Legge 194, anniversario con killeraggio. Casini: «Ingiusto che decidano le donne»

E' lontana, dall'Italia, l'Inghilterra che oggi ha votato respingendo gli emendamenti che abbassavano il limite di tempo consentito per abortire, riducendo quello attuale di 24 settimane. Qui da noi si può ricorrere all'interruzione di gravidanza fino alla 12esima settimana, che diventano 24 quando si tratta di aborto terapeutico. Pur essendo limiti molto bassi, il tentativo è di scendere ancora più giù. La giustificazione verrebbe dalla scienza che dimostrerebbe come dopo la 22esima settimana il feto è già autonomo. Ma come hanno detto in Inghilterra ancora nessuno ha prove certe. I limiti della legge sono convenzioni, compromessi. L'inizio della vita è un fatto individuale, che non può prescindere dalla decisione della madre. Lo scontro è tutto qui.
Non è un caso che ieri, alla vigilia dell'anniversario della legge 194, approvata il 22 maggio del 1978, la conferenza stampa l'abbiano organizzata i rappresentanti del Movimento per la vita, Carlo Casini in testa. Insieme al Forum delle associazioni familiari hanno sparato a zero sulla legge. Ma ancora di più sulla donna. Il succo del loro discorso è tutto qui: «E' ingiusto che decida la donna». Chi dovrebbe farlo? Beh, è chiaro i padri, che secondo Casini due volte su tre sarebbero contrari.
La questione oggi si sposta sul fatto se la legge debba o meno essere modificata. La maggioranza che governa il paese sta cercando di capire se sia meglio affrontare la questione con modifiche in Parlamento (visto che ci sono i numeri) oppure andare avanti nell'attacco culturale e politico che di fatto sta comunque svuotando la legge di senso e di efficacia. Lo stesso Casini, pur dichiarando di odiare la 194, è prudente nel chiedere che venga ridiscussa alla Camera e al Senato. Stesso discorso dall'altra parte. Per Paola Binetti non si può «banalizzare con il dire "legge sì, legge no". Condivido l'impegno per le politiche familiari». E' questa la proposta della sottosegretaria Eugenia Roccella. E' la rappresentante di governo più cattolica e nelle dichiarazioni di questi giorni ha più volte dribblato il problema sulla legge. Ha detto non si tocca, ma vanno rilanciate le politiche familiari.
L'attacco più duro arriva dall' Osservatore romano , con un articolo di Lucetta Scaraffia. Parlano di eugenetica, di tragedia, manca solo la definizione di olocausto di ferrariana memoria, ma in qualche modo salvano la legge, chiedendo che prevalga lo spirito di tutela della maternità.
Tra le iniziative opposte, da segnalare quella dell'associazione Luca Coscioni. Da oggi fino al week end, in tutta Italia, ci saranno banchetti con medici disponibili a prescrivere la pillola del giorno dopo. E' un normale medicinale che in diversi altri Paesi si può comprare tranquillamente in farmacia. In Italia ci vuole la prescrizione. Molti medici si rifiutano di farlo appellandosi all'obiezione di coscienza garantita dalla legge 194, che però non c'entra niente. Ma la pillola del giorno dopo non è abortiva. E' invece l'ennesima questione su cui si sta esercitando potere contro le donne. L'associazione Coscioni mette a disposizione più di venti medici. Visto i tempi che corrono, vale la pena farsela prescrivere e metterla da parte.


22/05/2008