sabato 3 maggio 2008

Preservativi tabù, boom pillola del giorno dopo

l’Unità 3.5.08
Preservativi tabù, boom pillola del giorno dopo
Contraccezione Ue, Italia indietro. Quella d’emergenza usata molto dalle giovanissime
di Giuseppe Vittori

In Italia nel 2007 vendute 370mila confezioni
50 mila in più rispetto all’anno prima

PILLOLE contraccettive e preservativi ancora tabù per gli italiani. Il 53% non vuole utilizzare alcun metodo di protezione nei rapporti sessuali, senza contare
che il 38% non li conosce e che il 9% li usa in modo errato. Dati che ci pongono agli ultimi posti rispetto agli altri paesi europei. È quanto emerge da un sondaggio che ha coinvolto 616 medici della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) e Simg (Società italiana medicina generale), presentato al X congresso della Società europea della contraccezione a Praga. «Il problema - commenta Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana per la contraccezione - è che manca educazione e informazione nelle scuole. Nel resto del mondo da tempo si fanno dei programmi che hanno permesso di ridurre le gravidanze indesiderate tra le adolescenti e le malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani». Da un’indagine condotta nel 2006 in Italia, si stima siano circa 2,2 milioni le donne tra i 15 e 49 anni che usano contraccettivi ormonali, dove il primato spetta alle donne di Sardegna (28,6%), Val d’Aosta (22,8%) e Liguria (19,9%). Le minori consumatrici si trovano invece nel sud, in Basilicata (7,3%), Campania (7,6%) e Molise (8,7%).
E mentre la contraccezione arranca, cresce invece l’assunzione della pillola del giorno dopo. Soprattutto le giovanissime scelgono sempre più la contraccezione di emergenza come un metodo di routine, tanto che il consumo in Italia in 7 anni è cresciuto del 60%. I ginecologi invitano perciò le donne a «scegliete metodi sicuri e a basso dosaggio ormonale», mettendo da parte la paura di ingrassare, visto che le pillole anticoncezionali di nuova generazione non hanno più questo effetto collaterale. I dati sono chiari: in Italia nel 2006 ne sono state vendute 320mila, il 55% a chi ha meno di 20 anni e il trend è in crescita, tanto che nel 2007 si è arrivati a circa 370 mila. «Le ragazze spesso sottovalutano l`impatto di questo farmaco, un vero shock ormonale», commenta Rossella Nappi, ginecologa dell'Università degli Studi di Pavia. I medici in particolare, rassicurano le ragazze su uno dei più temuti effetti indesiderati della pillola anticoncezionale: l`aumento di peso. La paura di ingrassare infatti è uno dei motivi che scoraggia le più giovani dall'usare la pillola anticoncezionale e le spinge a rivolgersi verso altri metodi, meno sicuri. Ma oggi - spiegano i ginecologi - grazie al progestinico di quarta generazione, il drospirenone, il rischio di chili di troppo è del tutto superato.