La Repubblica 18.12.09
Coprì decine di preti pedofili si dimette il vescovo irlandese
Cade la testa di monsignor Murray. Il Vaticano: "Atto imperdonabile"
Sì del Papa all´autosospensione Gli abusi consumati per 30 anni nella diocesi di Dublino
di Orazio La Rocca
CITTÀ DEL VATICANO - Cade la prima testa per lo scandalo dei preti pedofili irlandesi. E´ monsignor Donal Brendan Murray, costretto a dimettersi da vescovo di Limerick perché accusato di aver coperto decine di sacerdoti che, negli anni passati, avevano violentato centinaia di bambini. Crimini consumati nella diocesi di Dublino, dove Murray (69 anni compiuti il 29 maggio scorso) era vescovo ausiliare, secondo quanto riportato dal rapporto della commissione governativa irlandese Murphy, un drammatico dossier di 720 pagine con la descrizione dettagliata delle violenze sessuali perpetrate in quasi 30 anni - dal 1975 al 2004 - da 46 sacerdoti ai danni di 320 piccole vittime. Una indagine pubblicata nei giorni scorsi in Irlanda, dopo un´altra inchiesta svolta dalla Commissione Ryan resa nota 6 mesi fa su analoghi casi avvenuti nelle scuole irlandesi delle congregazioni dei Fratelli Cristiani e delle Suore della Misericordia, nelle quali a partire dagli anni ‘40 sarebbero stati compiute 11.337 violenze sessuali costate circa 34 milioni di euro di risarcimenti.
Ieri la Sala stampa vaticana ha reso noto che il Papa ha accettato le dimissioni, «con effetto immediato», di monsignor Murray, a poco meno di una settimana dall´udienza concessa dallo stesso Ratzinger ai vertici della Conferenza episcopale irlandese per decidere il da farsi alla luce dei due scottanti rapporti. «Chi ha sbagliato dovrà pagare», annunciò papa Ratzinger venerdì scorso, alla fine dell´udienza, dopo aver ascoltato - «con stupore, dispiacere, vergogna» - le rivelazioni dei vescovi islandesi. In particolare, Murray nel Rapporto Murphy è accusato di aver coperto gli abusi sessuali, essendosi limitato solo a spostare in altre parrocchie i preti pedofili. Un modo di agire - si legge nella relazione - «discutibile ed imperdonabile». Per questo motivo, la scorsa settimana il vescovo era stato convocato in Vaticano dal cardinale prefetto della congregazione dei vescovi Giovanni Battista Re, al quale aveva offerto le dimissioni, accolte in seguito dal Papa e rese pubbliche ieri.
È stato lo stesso Murray ad annunciarlo ieri ai dipendenti della diocesi di Limerick, subito dopo la diffusione della nota ufficiale vaticana. «So bene - ha ammesso il vescovo - che le mie dimissioni non possono annullare il dolore che le vittime di quegli abusi hanno sofferto in passato e continuano a soffrire ogni giorno. Chiedo umilmente scusa ancora una volta a tutti coloro che sono stati abusati quando erano bambini. A tutti i sopravvissuti ripeto che la mia principale preoccupazione è quella di aiutare in ogni modo possibile, il loro cammino verso la sperata serenità». Murray è solo il primo vescovo irlandese a farsi da parte per lo scandalo della pedofilia. Ma la lista dei responsabili è molto più lunga. Non è escluso quindi che altri alti prelati saranno puniti in applicazione di quella «tolleranza zero» promessa da Benedetto XVI sulla scia di quanto aveva già assicurato il predecessore Giovanni Paolo II nell´ultima fase del suo pontificato.
Coprì decine di preti pedofili si dimette il vescovo irlandese
Cade la testa di monsignor Murray. Il Vaticano: "Atto imperdonabile"
Sì del Papa all´autosospensione Gli abusi consumati per 30 anni nella diocesi di Dublino
di Orazio La Rocca
CITTÀ DEL VATICANO - Cade la prima testa per lo scandalo dei preti pedofili irlandesi. E´ monsignor Donal Brendan Murray, costretto a dimettersi da vescovo di Limerick perché accusato di aver coperto decine di sacerdoti che, negli anni passati, avevano violentato centinaia di bambini. Crimini consumati nella diocesi di Dublino, dove Murray (69 anni compiuti il 29 maggio scorso) era vescovo ausiliare, secondo quanto riportato dal rapporto della commissione governativa irlandese Murphy, un drammatico dossier di 720 pagine con la descrizione dettagliata delle violenze sessuali perpetrate in quasi 30 anni - dal 1975 al 2004 - da 46 sacerdoti ai danni di 320 piccole vittime. Una indagine pubblicata nei giorni scorsi in Irlanda, dopo un´altra inchiesta svolta dalla Commissione Ryan resa nota 6 mesi fa su analoghi casi avvenuti nelle scuole irlandesi delle congregazioni dei Fratelli Cristiani e delle Suore della Misericordia, nelle quali a partire dagli anni ‘40 sarebbero stati compiute 11.337 violenze sessuali costate circa 34 milioni di euro di risarcimenti.
Ieri la Sala stampa vaticana ha reso noto che il Papa ha accettato le dimissioni, «con effetto immediato», di monsignor Murray, a poco meno di una settimana dall´udienza concessa dallo stesso Ratzinger ai vertici della Conferenza episcopale irlandese per decidere il da farsi alla luce dei due scottanti rapporti. «Chi ha sbagliato dovrà pagare», annunciò papa Ratzinger venerdì scorso, alla fine dell´udienza, dopo aver ascoltato - «con stupore, dispiacere, vergogna» - le rivelazioni dei vescovi islandesi. In particolare, Murray nel Rapporto Murphy è accusato di aver coperto gli abusi sessuali, essendosi limitato solo a spostare in altre parrocchie i preti pedofili. Un modo di agire - si legge nella relazione - «discutibile ed imperdonabile». Per questo motivo, la scorsa settimana il vescovo era stato convocato in Vaticano dal cardinale prefetto della congregazione dei vescovi Giovanni Battista Re, al quale aveva offerto le dimissioni, accolte in seguito dal Papa e rese pubbliche ieri.
È stato lo stesso Murray ad annunciarlo ieri ai dipendenti della diocesi di Limerick, subito dopo la diffusione della nota ufficiale vaticana. «So bene - ha ammesso il vescovo - che le mie dimissioni non possono annullare il dolore che le vittime di quegli abusi hanno sofferto in passato e continuano a soffrire ogni giorno. Chiedo umilmente scusa ancora una volta a tutti coloro che sono stati abusati quando erano bambini. A tutti i sopravvissuti ripeto che la mia principale preoccupazione è quella di aiutare in ogni modo possibile, il loro cammino verso la sperata serenità». Murray è solo il primo vescovo irlandese a farsi da parte per lo scandalo della pedofilia. Ma la lista dei responsabili è molto più lunga. Non è escluso quindi che altri alti prelati saranno puniti in applicazione di quella «tolleranza zero» promessa da Benedetto XVI sulla scia di quanto aveva già assicurato il predecessore Giovanni Paolo II nell´ultima fase del suo pontificato.