sabato 30 maggio 2020

La chiesa continua a mettere all'indice

La chiesa continua a mettere all'indice
- Vorrei dei libri, dei buoni libri di buoni autori... Non avrebbe un catalogo?
- Guardi, c'è questo: qui ci trova i migliori.
dal "Don Basilio", 7 Novembre 1948.
Il clericalismo si espande e si rafforza nelle scuole, nei giornali e nelle case editrici.

venerdì 22 maggio 2020

Il Papa fa la festa alla legge 194

Il Papa fa la festa alla legge 194

Il Manifesto del 13 maggio 2008, pag. 7

di Alessandra Fava

L’anniversario è ghiotto. Il 22 maggio ricorrono i trent’anni della legge 194 e in anticipo di pochi giorni sulla ricorrenza, papa Benedetto XVI incontrando oltre 800 rappresentanti del Movimento per la vita ieri in Vaticano non ha perso l’occasione per cassare la legge 194, invocando anche interventi di welfare statale come già fatto l’altro ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il presidente infatti, rispondendo a una precaria che avrebbe voluto evitare l’aborto, aveva chiesto «l’impegno delle istituzioni e della società a favore di una missione essenziale qual è quella sancita dalla Costituzione di mantenere, istruire ed educare i figli».

Ieri il Papa davanti ai militanti del movimento perla vita che presidia ospedali e consultori violando spesso la privacy delle donne, è andato giù duro: «L’aver permesso di ricorrere all’interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto un’ulteriore ferita nelle nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze». E ha ulteriormente stigmatizzato che «da quando in Italia è stato legalizzato l’aborto ne è derivato un minor rispetto per la persona umana, valore che sta alla base di ogni civile convivenza, al di là della fede professata». Un messaggio lampante al nuovo governo di centro-destra appena insediato, che infatti viene anche invitato da Benedetto XVI «a promuovere ogni iniziativa a sostegno delle donne e delle famiglie per creare condizioni favorevoli all’accoglienza della vita, e alla tutela dell’istituto della famiglia fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna». Quindi famiglia al singolare.

Le idee espresse non sono nuove. Né per il papa vivente né per quelli passati. Già la Sagra congregazione per la dottrina della fede del 18 novembre 1974 (nella Dichiarazioni sull’aborto procurato) diceva che «la vita del bambino prevale su qualsiasi opinione, e non si può invocare la libertà di pensiero per togliergliela» e invocava «sussidi alle famiglie ed alle madri nubili, aiuti destinati ai bambini, statuto per i figli naturali e conveniente regolazione dell’adozione» per creare «un’alternativa concreta ed onorevole all’aborto».

Ma correvano altri tempi. E’ dunque evidente che se col governo Prodi il Vaticano ha iniziato un attacco sistematico alla 194 scatenando la reazione delle donne, tanto che «Usciamo dal silenzio» è diventato un movimento femminile nazionale, la sferzata arriva più determinata ora col governo Berlusconi. E tocca all’ex ministro della Salute Livia Turco ribadire che «la legge 194 è una legge saggia, lungimirante ed efficace e contiene un equilibrio fra la tutela della salute della donna e la tutela del concepito», mentre meno diplomaticamente il leader dei radicali Pannella bolla le dichiarazioni papale come «una bestemmia contro la verità e contro la religiosità quale viene vissuta nel nostro Paese e nel mondo civile».

Intanto in vista dell’arrivo del papa in Liguria nel prossimo fine settimana, a Genova si prepara una manifestazione per sabato ribattezzata «Pride laico» e indetta tra gli altri da Arci, centri sociali, Usciamo dal silenzio, l’universo gay, lesbiche e trans, e cattolici, che in un appello lanciato un paio di settimane fa su dirittinrete.org scrivono che «come. era facile aspettarsi dopo l’esito del referendum sulla legge 40, l’autodeterminazione della donna e la legge 194 sono oggi violentemente sotto attacco».

Da buoni genovesi, qualcuno ha anche fatto i conti della due giorni papale, denunciando che le spese arrivano a un milione e mezzo di euro. Infatti al Comune di Genova confermano che «l’importo messo dal Comune supera gli 800 mila euro», la curia genovese ne mette altrettanti, e a Savona, prima tappa della visita, le cifre non sono molto inferiori. Così un gruppo di cittadini genovesi ha lanciato un appello, ospitato sul sito di Sinistra europea, per invitare il papa a cancellare la visita e chiedere che quei soldi vengano investiti per servizi ai cittadini.

Per finire in rete non è passato inosservato che nella genovese piazza della Vittoria sono stati tagliati a zero diversi alberi sotto le caravelle, in vista della messa all’aperto di domenica.

martedì 19 maggio 2020

con il Concordato italia sempre in alto

la dicitura recita:
De Gasperi - chi dice che vogliamo impedir alla repubblica italiana di mettersi all'altezza delle altre nazioni? Noi la solleviamo anche più in alto, perbacco!

Vignetta sul Concordato del 1929

- E le brache?
- Le ha lasciate in Vaticano.

Il Papa - la Madonna morta per cause naturali

Contraddetta la tesi di alcuni teologici sull’ascensione in cielo
Il Papa: “la Madonna morta per cause naturali”

Il credente cattolico deve ritenere che la Madonna morì come ogni altra creatura, o che passò «dalla vita terrena alla gloria celeste» senza sperimentare la morte biologica? Il Papa ieri, all’udienza generale, ha sostenuto che «sembra legittima» la prima opinione: «Dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre».
L’interesse della questione deriva dal fatto che negli ultimi secoli la devozione cattolica era arrivata a immaginare anche questo «privilegio» della Vergine: che sarebbe stata «assunta» In Cielo senza sperimentare la morte.
«Alcuni teologi ha detto il Papa hanno sostenuto l’esenzione della Vergine dalla morte, tuttavia questa opinione è sconosciuta fino al XVII secolo, mentre esiste una tradizione comune che vede nella morte di Maria la sua introduzione alla gloria celeste». Quanto alla morte di Maria, Wojtyla invita a «supporre che essa sia avvenuta normalmente», altrimenti la notizia di un qualche elemento prodigioso sarebbe «giunta fino a noi».

articolo del 1997

sabato 16 maggio 2020

la continenza sessuale giovanile è antiigienica?


 Da sempre il sesso è un problema per tutte le religioni monoteiste, un problema che non riusciranno mai a risolvere. Per loro la repressione di tutti i comportamenti normali dell’uomo rientra nei fondamenti del loro malsano credo religioso.
Vediamo come hanno sempre cercato di arrampicarsi su ogni specchio pur di giustificare la loro anomala posizione.
Prendiamo esempio dall’opuscolo
la continenza sessuale giovanile è antiigienica?
il sottotitolo riporta la dicitura: “risposte dei medici”.



Premessa dell’ideatore dell’opuscolo:
Un’ opinione diffusa dice la continenza sessuale dannosa o pericolosa alla salute dei giovani e questa opinione non è senza conseguenze pratiche. Domandano alcuni quale fondamento e valore le riconosca la Medicina.
Per rispondere in modo oggettivo a questa domanda, raccolgo alcune risposte ricevute da medici ai quali ho chiesto cosa pensassero dei danni e dei pericoli della continenza.
Da queste risposte, per quanto diverse nelle considerazioni particolari, risulta che nei giovani normali, con tenore di vita razionale, la continenza non è dannosa ma anzi raccomandabile anche solo dal punto di vista strettamente naturalistico.
Le lettere in lingua straniera sono state tra dotte letteralmente.
L’ opuscolo ha carattere privato e non è in commercio.

Camerino, 20 settembre 1935.
la prima risposta riportata:
La questione che Lei mi pone è di quelle Intorno alle quali l’igiene e la morale si fanno guerra. Sull’ argomento e’ è un comandamento di Dio; io credo che si possa obbedirgli senza danno fino a quando prevale l’altro comandamento di fondare una famiglia. E più presto è e meglio è.
Questo dispensa dal prospettare altre soluzioni.
Occorre sposarsi giovani, non uscire di gioventù nè esporsi prima del matrimonio, e questo mette a posto tutto.
Non si muore di continenza a 25 anni, ma si può morire per non essersi riservati per la propria donna. La castità fino a questo momento avrebbe il vantaggio di evitare ogni pericolo di contaminazione da malattie veneree che sono tutte terribili per le conseguenze, contro le quali la medicina nonè -sempre vittoriosa.
In breve, 1’ uomo ha degli organi riproduttori; la saggezza vuole ch’ egli ne usi in condizioni normali, cioè sposandosi il più presto possibile e dando alla moglie legittima il maggior numero di figli che la sua salute comporti.
La mancanza di castità nel celibato ha più inconvenienti che vantaggi e la castità dà alle persone per bene il desiderio di sposarsi, cosa che è utile alla società. Quanto ai celibatari per egoismo, se capitan loro degli accidenti tanto peggio per loro; essi non interessano nessuno, il loro isolamento d’ altronde inasprisce il loro carattere.

Parigi 15 ottobre 1918.

E. PERRIER
Direttore del Museo Nazionale di Storia Naturale

venerdì 15 maggio 2020

la dottrina diabolica

Brenda Maddox
La dottrina diabolica
Il controllo delle nascite secondo Wojtyla
Eleuthera,  1992

Dalla quarta di copertina:
Brenda Maddox, scrittrice e giornalista americana che da molti anni vive e lavora in Gran Bretagna è un’agnostica che però conserva evidenti e dichiarate radici culturali cattoliche. Il che dà un sapore particolare a questo vigoroso attacco alla dottrina vaticana sul controllo delle nascite, dottrina tradizionale ma riaffermatasi in modo radicale con il papato di Wojtyla. Una dottrina sostanzialmente sessuofobica ed antifemminile clic vorrebbe ricondurre il sesso a puro strumento di riproduzione e la maternità a punizione della satanica sessualità femminile. Una dottrina che non è semplicemente reazionaria. ma che diventa schiettamente assurda, anzi «diabolica» (per le sofferenze che infligge) quando viene applicata alla drammatica dinamica demografica del Terzo Mondo e all’emergenza AIDS. quando cioè Wojtyla propone l’alternativa «sesso senza protezione» (non protetto rispetto alla riproduzione ma anche al contagio) oppure astinenza. Pura follia. Come dice e argomenta la Maddox in questo libello scritto nello stile indignato e appassionato della gloriosa tradizione del pamphleteering anglosassone

mercoledì 13 maggio 2020

francobollo iraniano per la nascita di gesù


questo è un francobollo iraniano intitolato:
"
in occasione della celebrazione della nascita di gesù Cristo"
"
la dicitura dice:
"
Finchè l'oppressione, l'ingiustizia e la miscredenza esiteranno nel mondo, il popolo Mussulano e dello Cristiano dell'Iran lotteranno al fianco di tutti i diseredati del mondo, contro l'oppressione.
"
riportiamo anche la pagina riepilogativa dei francobolli di questo catalogo, il francobollo dedicato a gesù è ritenuto così importante da essere indicato per secondo.
In fatto di profeti non esiste nessuna differenza in queste di religioni.

taxa camarae - 1517


  • Taxa Camarae è un elenco tariffario divulgato nel 1517 da papa Leone X (1513-1521) allo scopo di vendere indulgenze, cioè perdonare le colpe a tutti coloro in grado di pagare le alte somme richieste dal pontefice. Come si vedrà nella trascrizione che segue, non ci sarà alcun delitto, nemmeno il più orrendo, che non possa ricevere il perdono in cambio di denaro. Leone X dichiarò aperto il cielo a chierici o laici, non importa se avessero violentato bambini e adulti, assassinato uno o più, truffato creditori, abortito... pur che avessero l'accortezza d'essere generosi con l'arca papale. Vediamo i suoi trentacinque articoli:
  • Un ecclesiastico che incorresse in peccato carnale, sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con un'altra qualsiasi donna, sarà assolto, mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.
  • Se l'ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d'essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libbre, 15 soldi.
  • Il sacerdote che deflorasse una vergine, pagherà 2 libbre, 8 soldi.
  • La religiosa che ambisse la dignità di abbadessa dopo essersi data a uno o più uomini simultaneamente o successivamente, all’interno o fuori del convento, pagherà 131 libbre, 15 soldi.
  • I sacerdoti che volessero vivere in concubinato con i loro parenti, pagheranno 76 libbre, 1 soldo.
  • Per ogni peccato di lussuria commesso da un laico, l’assoluzione costerà 27 libbre, 1 soldo; per gli incesti si aggiungerà a coscienza 4 libbre.
  • La donna adultera che chieda l'assoluzione per restare libera da ogni processo e avere ampie dispense per proseguire i propri i rapporti illeciti, pagherà al Papa 87 libbre, 3 soldi. In un caso analogo, il marito pagherà uguale somma; se avessero commesso incesto con i propri figli aggiungeranno a coscienza 6 libbre.
  • L’assoluzione e la sicurezza di non essere perseguiti per i crimini di rapina, furto o incendio, costerà ai colpevoli 131 libbre, 7 soldi.
  • Un’assoluzione dell'assassinio semplice commesso sulla persona di un laico si stabilisce in 15 libbre, 4 soldi, 3 denari.
  • Se l'assassino avesse dato la morte a due o più uomini in uno stesso giorno, pagherà come se ne avesse assassinato uno solo.
  • Il marito che infliggesse maltrattamenti a sua moglie, pagherà alle casse della cancelleria 3 libbre, 4 soldi; se fosse uccisa, pagherà 17 libbre, 15 soldi, e se le avesse dato morte per sposarsi con un'altra, pagherà, inoltre, 32 libbre, 9 soldi. Coloro che avessero aiutato il marito a perpetrare il crimine saranno assolti rimediante il pagamento di 2 libbre a testa.
  • Chi affogasse suo Figlio, pagherà 17 libbre, 15 soldi (o sia 2 libbre in più che per uccidere uno sconosciuto), e se a uccidere fossero il padre e la madre di comune accordo, pagheranno 27 libbre, i soldo per l'assoluzione.
  • La donna che distruggesse il figlio che porta nel suo ventre, e il padre che avesse contribuito alla realizzazione dei crimine pagheranno 1 7 libbre, 1 5 soldi ognuno. Colui che facilitasse l’aborto di una creatura che non fosse suo figlio, pagherà 1 libbra di meno.
  • Per l'assassinio di un fratello, una sorella, una madre o un padre, si pagherà 17 libbre, 5 soldi.
  • Colui che uccidesse un vescovo o un prelato di gerarchia superiore, pagherà 131 libbre, 14 soldi, 6 denari.
  • Se l'assassino avesse dato morte a più .sacerdoti in varie occasioni pagherà 137 libbre, 6 soldi, per la prima uccisione, e la metà per quelle successive.
  • Il vescovo o abate che commettesse omicidio per imboscata:, incidente o per necessità, pagherà, per raggiungere l'assoluzione, 179 libbre, 14 soldi.
  • Colui che in anticipo volesse comperare l'assoluzione di ogni omicidio incidentale che potesse perpetrare in futuro, pagherà 168 libbre, 1 5 soldi.
  • L’eretico che si convertisse, pagherà per l'assoluzione 269 libbre. Il figlio dell'eretico arso, impiccato o giustiziato in qualsiasi altra forma potrà essere riabilitato solo mediante il pagamento di 218 libbre, 16 soldi, 9 denari.
  • L’ecclesiastico che non potendo pagare i propri debiti volesse liberarsi dall'essere processato dai creditori, consegnerà al Pontefice 17 libbre, 8 soldi, 6 denari, e gli sarà perdonato il debito.
  • Sarà concessa la licenza per installare posti di vendita di vari generi sotto i portici delle chiese, sarà concesso mediante il pagamento di 45 libbre, 19 soldi, 3 denari.
  • Il delitto di contrabbando e frode al diritti del principe costerà 87 libbre, 3 denari.
  • La città che ambisse per i suoi abitanti o per i suoi sacerdoti, frati o monache, la licenza di mangiare carne e latticini in epoche in cui è proibito, pagherà 781 libbre, l0 soldi.
  • Il monastero che volesse variare la regola e vivere con minore astinenza di quella prescritta, pagherà 146 libbre, 5 soldi.
  • Il frate Che per migliore convenienza o gusto volesse passare la vita in un eremo con una donna, consegnerà al tesoro pontificio 45 libbre, 19 soldi.
  • L’apostata vagabondo che volesse vivere senza ostacoli, pagherà uguale quantità per l'assoluzione.
  • Uguale quantità pagheranno i religiosi, siano questi secolari o regolari, che volessero viaggiare in abiti da laico.
  • Il figlio bastardo di un sacerdote che volesse essere preferito per succedere nella cura al padre, pagherà 27 libbre, 1 soldo.
  • Il bastardo che volesse ricevere ordini sacri e goderne i benefici, pagherà 15 libbre, 18 soldi, 6 denari.
  • Il figlio di genitori sconosciuti che voglia entrare negli ordini, pagherà al tesoro pontificio 27 libbre, 1 soldo.
  • I laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre, 2 soldi.
  • Uguale somma pagherà il guercio dell'occhio destro, mentre il guercio dell'occhio sinistro pagherà al Papa 10 libbre, 7 soldi. Gli strabici pagheranno 45 libbre, 3 soldi.
  • Gli eunuchi che volessero entrare negli ordini, pagheranno la quantità di 310 libbre, 15 soldi.
  • Colui che per simonia volesse acquistare uno o molti benefici, s'indirizzerà ai tesorieri del Papa, che gli venderanno il diritto a un prezzo modico.
  • Colui che per avere mancato un giuramento volesse evitare ogni persecuzione e liberarsi di ogni tipo di infamia pagherà al papa 131 libbre, 15 soldi. Inoltre consegnerà 3 libbre per ognuno di coloro che erano stati garantiti."
  • lunedì 11 maggio 2020

    copertina de le canzoni del diavolo

    raccolta di canzoni popolari laiche, testo pubblicato dal Centro internazionale della grafica di Venezia, edizione del 1993.

    domenica 10 maggio 2020

    Processo e morte di Giordano Bruno



    Processo e morte di Giordano Bruno
    Saggio introduttivo di Luciano Parinetto
    Tutti i documenti del processo
    Rusconi libri, prima edizione ottobre 1999

    Dal risvolto di copertina:
    Si riproducono qui i documenti che riguardano il processo inquisitorio e la morte di Bruno, pressoché ormai introvabili nelle vecchie edizioni, accompagnati dalla traduzione dei brani latini che comprendono. Dalle carte del processo veneziano a quelle del processo romano, compreso quel Sommario venuto alla luce solo negli anni Quaranta, le ultime vicende del filosofo emergono suggestivamente,  pur nella distanziazione/deformazione che impone loro il formulano inquisitorio: il Bruno che vi si presentifica è un prigioniero (forse anche torturato, come qualche storico sospetta), destinato, dopo anni di estenuante prigionia, ad essere bruciato vivo, in nome di una difesa dei dogmi che qui, come in innumerevoli altri eventi, si autodenuncia come spietata (e perciò pedagogica!) intolleranza. Ben diverso è il Bruno che liberamente (fino a un certo punto!) si esprime, privo del bavaglio impostogli dall’Inquisizione, nei suoi testi italiani e latini, non a caso pubblicati tutti fuori dall’Italia, lontano dall’occhiuto vigilare della Chiesa cattolica contro-riformistica. Di essi dà conto sinteticamente il saggio di Luciano Parinetto che, dall’imponente massa degli scritti bruniani, estrae una linea evocatrice dei principali motivi di quella filosofia, per più ragioni collegata all’oggi più di quanto non si pensi, con un occhio, se non a tutte, alle più rilevanti interpretazioni che se ne sono date.

    sabato 9 maggio 2020

    copertina I preti in cattedra - edizione 1958


    questa è la copertina del libro "I preti in cattedra",  edizione 1958, il tema è la nociva presenza dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, sono passati i decenni ed ancora abbiamo la presenta intollerabile di chi vuole inculcare nella testa dei bambini un perversa dottrina.

    giovedì 7 maggio 2020

    il cristo-cattedra


               
    (…)
    Gli insegnanti cattolici si sforzano di « presentare ai giovani » la « cultura metafisica e teologica» del cattolicesimo «non come una realtà sovrapposta », ma come « una organica visione del sapere ». Non s’accorgono che col loro finalismo metafisico privano la cultura della necessaria autonomia e ne uccidono la linfa vitale. Quando infatti una organica visione del sapere non sia frutto di libera e personale ricerca, condotta innanzi senza preoccupazione alcuna di riuscire disorganica, che altro è se non «una realtà sovrapposta »? L’omaggio de «le cattedre della cultura alla Cattedra dello Spirito » comporta la subordinazione della libertà critica al dogma, della cultura alla autorità ecclesiastica, subordinazione che è creativamente e moralmente falsa, sempre che non si confonda la cultura con la propaganda o con l’apostolato. La Chiesa infatti accoglie e rielabora quegli elementi della cultura che possano servire a rafforzare la propria organizzazione; respinge, o piega e distorce tutti gli altri entro il letto di Procuste della sua dottrina. Se è vero che dal punto di vista cristiano la cultura è frutto del peccato, è anche vero che spremere da quel frutto un ammonimento che suoni condanna della libertà di pensiero e minaccia di sanzioni ecclesiastiche non è cultura. La cultura non si affida ad alcuna definitiva « salvezza » e perciò si arricchisce delle più diverse e varie esigenze umane. Il cristiano, che la svaluta e la ripudia, la rispetta più del cattolico, che la mutila e la degrada a strumento di propaganda.
    (…)
    dal libro “i preti in cattedra”
    capitolo  “il cristo-cattedra”,
    edizione 1958, pagina 189

    mercoledì 6 maggio 2020

    caricattura inglese - satira contro il clero nemico della danza



    caricattura inglese - satira contro il clero nemico della danza.

    La cattiva educazione

    La natura generalmente nasconde delle verità, ma non insegna degli errori; forma dei semplici, ma non dei pregiudicati. La cattiva educazione fa ciò che non fa la natura. Essa riempie d’idee vane le deboli menti puerili: la culla del bambino è circondata da pregiudizi d’ogni sorta, e il fanciullo è allevato con questi perversi compagni. Cresciuto, fa d’uopo che egli sia sempre in armi per difendersene. Cosi la forza della verità è indebolita, la penetrazione degl’ingegni è inceppata, i progressi dello spirito umano sono ritardati.

    Giacomo Leopardi

    Estrema Unzione


     L’Estrema Unzione.

    ""
    (…) 
    l’Estrema Unzione è istituita per fortificare l’anima contro gli ultimi attacchi del demonio e per cancellare ogni resto di peccato.
    (…)
    Quando l’uso di ragione dell’ammalato sia dubbio, si deve somministrare questo sacramento sotto condizione (c. 941).
    Sebbene non sia necessario che nel ricevere la Estrema Unzione sussista l’uso di ragione (è sufficiente averlo soprattutto prima) 
    (…)
    Accade che alcuni malati psichici, nonostante un sufficiente uso di ragione, rifiutino, con un qualsiasi pretesto, di ricevere l’Olio Santo e si ribellino quando, nonostante il loro rifiuto, sia loro somministrato.
    In questi casi il rifiuto non è cosciente, ma causato dalla malattia. 
    (…)  
    si aspetterà quindi, per quanto è possibile, un momento più favorevole, oppure che il malato perda conoscenza.
    Non sempre è possibile attendere. In tal caso alcune persone terranno il paziente in modo da evitare le mancanze di rispetto più gravi e ci si accontenterà di ungere la fronte, adoprando l’unica formula breve che il Canone ammette in caso di necessità (e. 947 § 1).
    Il caso di necessità si verifica non soltanto quando il pericolo di morte sia così imminente che manca il tempo necessario per compiere il rito completo, o quando vi siano serie probabilità di contagio, ma anche se vi sia pericolo d’irriverenza.
    Se però lo stato del paziente migliora, se il moribondo diventa più calmo e tranquillo e cessa dal ribellarsi, si devono completare le unzioni, sempre che il pericolo di morte perduri.
    dal Manuale di psichiatria pastorale, pagine 264-265


    Ci fermiamo qui, andare oltre ci porterebbe…

    domenica 3 maggio 2020

    Manuale di psichiatria pastorale


    questo "manuale di psichiatria pastorale" è stato pubblicato in italia nel 1950.
    L'autore scrive che il testo era in origine destinato ai sacerdoti, poi decise di renderlo disponibile altri operatori cattolici. In italia è stato pubblicato con tanto di imprimatur, leggiamo a pagina 53:
    "
    In alcuni casi si può tuttavia stabile un rapporto speciale tra peccato e malattia.
    La malattia può essere una conseguenza del peccato:
    Come castigo del peccato personale. Anche questo ci viene espressamente insegnato in vari passi della S. Scrittura.
    (...)
    Qualche volta il peccato porta con sè il suo castigo anche in questa vita. La diagnosi di alcune malattie, a volte, consiste proprio nel loro rapporto col peccato, in quanto essere sono una conseguenza della colpa..
    (...)
    Una malattia, specialmente poi una malattia psichica, può essere conseguenza naturale del peccato.
    "
    penso che convenga fermarsi qui con le citazioni, ci limitiamo ad riaffermare che il cristianesimo è solo miseria!!!