La Repubblica, edizione di Firenze 2.6.11
L´arcivescovo e il caso don Cantini "Penitenza per l´abuso sui minori"
Chiederà scusa con una veglia in Santissima Annunziata
di Maria Cristina Carratù
La promessa era stata fatta a chi aveva subito le attenzioni del parroco pedofilo
L´arcivescovo Giuseppe Betori lo aveva promesso di persona alle vittime, mettendosi in contatto con loro nelle scorse settimane tramite un intermediario. Ma in realtà ne aveva già parlato lo scorso settembre, durante il primo incontro di gruppo con gli ex parrocchiani della Regina della Pace, abusati da piccoli da don Lelio Cantini e che solo dopo anni di insistenze hanno ottenuto dal Papa, nell´ottobre del 2008, la riduzione del sacerdote allo stato laicale. E adesso è lo stesso Betori, attraverso un comunicato della Curia, a darne l´annuncio ufficiale: nell´imminenza della Pentecoste (che cade il 12 giugno), alle 21,15 di venerdì 10, nella basilica della Santissima Annunziata, la Chiesa fiorentina «memore dei gravi delitti in essa commessi, in particolare l´abuso di minori», si riunirà in preghiera, «invocando il dono dello Spirito Santo» nel corso di una veglia, guidata dall´arcivescovo, che dovrà rappresentare «un atto di penitenza e di purificazione, in riparazione delle offese perpetrate, per chiedere la conversione dei peccatori e la riconciliazione delle vittime, e per sperimentare la grazia della rigenerazione delle comunità ecclesiali in una rinnovata speranza».
Da tempo le vittime di don Cantini chiedevano un «gesto significativo» alla Chiesa fiorentina, che segnalasse finalmente la consapevolezza delle responsabilità delle gerarchie nella sottovalutazione delle denunce dei terribili abusi di cui l´ex parroco della Regina della pace è stato poi riconosciuto colpevole, sia dalla Congregazione per la dottrina della fede che, di recente, dalla Procura della Repubblica di Firenze. Che pure è stata costretta ad archiviare il caso a causa della prescrizione dei reati di Cantini, scattata, peraltro, soltanto nel 2007, quando ancora, se il prete pedofilo fosse stato segnalato subito alla giustizia (le vittime avevano rivolto senza esito le loro prime denunce al vescovo vicario Claudio Maniago fin dal 2004), avrebbe potuto essere chiamato a rispondere dei suoi atti. Ora la veglia «di riparazione», alla cui realizzazione, però, gli ex parrocchiani di Cantini (vedi articolo a fianco) chiedono di essere chiamati a partecipare attivamente.