giovedì 19 marzo 2020

Pubblici peccatori

Pubblici peccatori
Espressione calunniosa adottata ancora oggi dal clero cattolico italiano contro le coppie unite dal solo matrimonio civile. Il conflitto tra l’autorità dello Stato e l’autorità ecclesiastica si conclude sempre con la capitolazione del primo. Dominique Fernandez racconta in Mère Méditerranée (Paris, 1965): « Una decina dì anni fa il vescovo di Prato fulminò dal pulpito, come ‘pubblici peccatori’, i due giovani sposi Mauro e Loriana B.. Essi possedevano una salumeria: ben presto non ebbero più clienti. Mauro si ammalò poi gravemente e la coppia intentò al vescovo  un processo per diffamazione. Il vescovo, al quale il famoso Giorgio La Pira aveva clamorosamente espresso la sua solidarietà, fu condannato il 2 marzo 1958 a quarantamila lire di multa con la condizionale. Orrenda sentenza! Si celebrarono dappertutto messe espiatorie, l’arcivescovo di Bologna fece suonare a morto le campane delle chiese della sua diocesi per tutto il tempo della quaresima, i membri dell’Azione Cattolica si vestirono di nero e Pio XII, per prender parte al lutto della Chiesa, ebbe il dolore di annullare le cerimonie che dovevano celebrare l’anniversario della sua incoronazione. Per fortuna i giudici della corte d’appello di Firenze ripararono la gaffe dei loro colleghi semplicemente assolvendo il vescovo con una sentenza del 25 ottobre 1958».  
Grazie al regime del matrimonio religioso obbligatorio, l’Italia conta solamente il 2 per cento di " pubblici peccatori" 

Estratto da:
Nuovo dizionario di sessuologia
Edizione Longanesi & c-
Volume secondo - pagina 1019
Milano, 1970