Corriere della Sera 11.9.10
Tredici suicidi tra le vittime della pedofilia
BRUXELLES — Ci sono anche 13 suicidi, nella storia degli atti di pedofilia compiuti da alcuni sacerdoti della chiesa cattolica belga: 13 vittime suicide, 40 anni di abusi sessuali commessi su minorenni, 327 denunce presentate da «ex ragazzi» che magari oggi hanno 70 anni, e altre 161 firmate da «ex ragazze». Sta tutto in un rapporto, quello della Commissione pastorale di inchiesta presieduta da Peter Adriaenssens, e il rapporto sta da ieri su Internet: «E’ il dossier Dutroux della Chiesa», ha detto Adriaenssens. Non poteva usare parole più tragiche: Marcel Dutroux è il nome del pedofilo assassino che questo Paese non è mai riuscito a dimenticare. Il dossier raccoglie solo le denunce presentate nei primi 6 mesi del 2010 (quando il vescovo di Bruges si dimise dopo aver confessato gli abusi compiuti su un nipote). Quelle pagine, perciò, aprono uno spiraglio parziale: ma secondo gli stessi firmatari, intorno agli anni Sessata non c’era in Belgio una parrocchia, o una scuola cattolica, dove non circolassero certi sospetti. Anche se, si precisa, «non vi è stato un insabbiamento organizzato», e indagini condotte nel Nord Europa hanno permesso di accertare che la pedofilia esiste anche presso altre confessioni e altre fedi. Ma le testimonianze, depurate dai nomi e finite ora su Internet, fanno venire davvero i brividi: «Avevo 17 anni quando quella relazione iniziò. Ero una ragazzina silenziosa che non guardava i ragazzi. Quando dissi al prete che volevo farmi suora, lui divenne il mio confidente. Disse che dovevo imparare come si dà la tenerezza umana, e che era meglio per me impararlo con dolcezza da lui. Io mi chiedevo: è giusto che questa cosa mi piaccia? Poi, un 30 giugno, dalle carezze passò all’atto sessuale... Ho dovuto attraversare immense depressioni, 4 anni di psicoterapia, e un tentativo di suicidio, per uscire da tutto ciò».
Tredici suicidi tra le vittime della pedofilia
BRUXELLES — Ci sono anche 13 suicidi, nella storia degli atti di pedofilia compiuti da alcuni sacerdoti della chiesa cattolica belga: 13 vittime suicide, 40 anni di abusi sessuali commessi su minorenni, 327 denunce presentate da «ex ragazzi» che magari oggi hanno 70 anni, e altre 161 firmate da «ex ragazze». Sta tutto in un rapporto, quello della Commissione pastorale di inchiesta presieduta da Peter Adriaenssens, e il rapporto sta da ieri su Internet: «E’ il dossier Dutroux della Chiesa», ha detto Adriaenssens. Non poteva usare parole più tragiche: Marcel Dutroux è il nome del pedofilo assassino che questo Paese non è mai riuscito a dimenticare. Il dossier raccoglie solo le denunce presentate nei primi 6 mesi del 2010 (quando il vescovo di Bruges si dimise dopo aver confessato gli abusi compiuti su un nipote). Quelle pagine, perciò, aprono uno spiraglio parziale: ma secondo gli stessi firmatari, intorno agli anni Sessata non c’era in Belgio una parrocchia, o una scuola cattolica, dove non circolassero certi sospetti. Anche se, si precisa, «non vi è stato un insabbiamento organizzato», e indagini condotte nel Nord Europa hanno permesso di accertare che la pedofilia esiste anche presso altre confessioni e altre fedi. Ma le testimonianze, depurate dai nomi e finite ora su Internet, fanno venire davvero i brividi: «Avevo 17 anni quando quella relazione iniziò. Ero una ragazzina silenziosa che non guardava i ragazzi. Quando dissi al prete che volevo farmi suora, lui divenne il mio confidente. Disse che dovevo imparare come si dà la tenerezza umana, e che era meglio per me impararlo con dolcezza da lui. Io mi chiedevo: è giusto che questa cosa mi piaccia? Poi, un 30 giugno, dalle carezze passò all’atto sessuale... Ho dovuto attraversare immense depressioni, 4 anni di psicoterapia, e un tentativo di suicidio, per uscire da tutto ciò».