Pillola del giorno dopo, la sfida di Zapatero
L'Unità del 12 maggio 2009, pag. 14
Rachele Gonnelli
Tempo tre mesi, per adeguare il prontuario, e anche in Spagna la pillola del giorno dopo sarà in vendita in tutte le farmacie senza bisogno di ricetta medica. Come già in Francia, nel Regno Unito e in Belgio. La potranno comprare anche le minorenni. E le farmacie saranno tenute ad averla come un qualsiasi farmaco da banco. Le ministre della Sanità e delle Pari opportunità del governo di Josè Luis Rodriguez Zapatero, Trinidad Jimenez e Bibiana Aido, hanno dato insieme l`annuncio a Madrid come parte della pianificazione nazionale a favore della «salute riproduttiva e sessuale» che include l`obiettivo di una «maternità libera e responsabilmente scelta». L`obiettivo finale del governo è evitare le gravidanze indesiderate. Nell`immediato è invertire la tendenza ad un aumento degli aborti registrata soprattutto tra le minorenni: 6mila casi l`anno, dei quali cinquecento di ragazzine sotto i 15 anni, per un totale di ll2mila. «È chiaro che il nostro compito è quello di facilitare l`accesso ai metodi anticoncezionali - dice la ministra della Sanità Trinidad Jimenez - e allo stesso tempo fermare l`aumento degli aborti. Perciò eliminiamo ogni ostacolo alle donne più giovani per accedere a questo metodo. Non dovranno più peregrinare da un ambulatorio a un altro per ottenere un certificato medico». La pillola del giorno dopo, anche se è un rimedio d`emergenza e non può essere usato come un anticoncezionale abituale, non è un metodo abortivo. Perciò, aggiunge la ministra, «non crediamo che esistano problemi di obiezione di coscienza da parte dei farmacisti». Anche tra tre mesi quando l`Agenzia del farmaco la inserirà nella lista dei medicinali in vendita senza ricetta medica, la pillola non sarà a carico del servizio pubblico. E già i governi regionali praticamente ovunque la dispensano gratuitamente nei consultori e negli ambulatori. Finora previa ricetta e presentazione di un esame che attesti la gravidanza, spesso difficilmente reperibile in condizioni di emergenza. Adesso la completa liberalizzazione mette fine a questa contestata trafila. Forse riaccenderà la crociata dei vescovi e dei movimento pro vita. Ma come testimonia il flop della marcia organizzata a Madrid a fine marzo contro la proposta di legge di depenalizzazione dell`interruzione volontaria di gravidanza, non è detto che il fondamentalismo pro vita nella Spagna della frenata economica sia destinato a nuovi ardori. È vero che durante le processioni pasquali c`è stato un braccio di ferro, specialmente in Andalusia, sull`esposizione o meno di un fiocco bianco antiabortista sulla statua del santo. L`indicazione delle Fratellanze e Confraternite però contemplava la libera scelta. Inoltre a vedere i commenti dei quotidiani spagnoli online sulla pillola liberalizzata i maggiori timori riguardano casomai i rischi per la salute delle ragazzine. La preoccupazione è che la pillola d`emergenza sia ora più facile da reperire di un normale anticoncezionale e che senza una adeguata informazione venga dunque utilizzata regolarmente. Ma la ministra Jimenez promette: vigileremo.
L'Unità del 12 maggio 2009, pag. 14
Rachele Gonnelli
Tempo tre mesi, per adeguare il prontuario, e anche in Spagna la pillola del giorno dopo sarà in vendita in tutte le farmacie senza bisogno di ricetta medica. Come già in Francia, nel Regno Unito e in Belgio. La potranno comprare anche le minorenni. E le farmacie saranno tenute ad averla come un qualsiasi farmaco da banco. Le ministre della Sanità e delle Pari opportunità del governo di Josè Luis Rodriguez Zapatero, Trinidad Jimenez e Bibiana Aido, hanno dato insieme l`annuncio a Madrid come parte della pianificazione nazionale a favore della «salute riproduttiva e sessuale» che include l`obiettivo di una «maternità libera e responsabilmente scelta». L`obiettivo finale del governo è evitare le gravidanze indesiderate. Nell`immediato è invertire la tendenza ad un aumento degli aborti registrata soprattutto tra le minorenni: 6mila casi l`anno, dei quali cinquecento di ragazzine sotto i 15 anni, per un totale di ll2mila. «È chiaro che il nostro compito è quello di facilitare l`accesso ai metodi anticoncezionali - dice la ministra della Sanità Trinidad Jimenez - e allo stesso tempo fermare l`aumento degli aborti. Perciò eliminiamo ogni ostacolo alle donne più giovani per accedere a questo metodo. Non dovranno più peregrinare da un ambulatorio a un altro per ottenere un certificato medico». La pillola del giorno dopo, anche se è un rimedio d`emergenza e non può essere usato come un anticoncezionale abituale, non è un metodo abortivo. Perciò, aggiunge la ministra, «non crediamo che esistano problemi di obiezione di coscienza da parte dei farmacisti». Anche tra tre mesi quando l`Agenzia del farmaco la inserirà nella lista dei medicinali in vendita senza ricetta medica, la pillola non sarà a carico del servizio pubblico. E già i governi regionali praticamente ovunque la dispensano gratuitamente nei consultori e negli ambulatori. Finora previa ricetta e presentazione di un esame che attesti la gravidanza, spesso difficilmente reperibile in condizioni di emergenza. Adesso la completa liberalizzazione mette fine a questa contestata trafila. Forse riaccenderà la crociata dei vescovi e dei movimento pro vita. Ma come testimonia il flop della marcia organizzata a Madrid a fine marzo contro la proposta di legge di depenalizzazione dell`interruzione volontaria di gravidanza, non è detto che il fondamentalismo pro vita nella Spagna della frenata economica sia destinato a nuovi ardori. È vero che durante le processioni pasquali c`è stato un braccio di ferro, specialmente in Andalusia, sull`esposizione o meno di un fiocco bianco antiabortista sulla statua del santo. L`indicazione delle Fratellanze e Confraternite però contemplava la libera scelta. Inoltre a vedere i commenti dei quotidiani spagnoli online sulla pillola liberalizzata i maggiori timori riguardano casomai i rischi per la salute delle ragazzine. La preoccupazione è che la pillola d`emergenza sia ora più facile da reperire di un normale anticoncezionale e che senza una adeguata informazione venga dunque utilizzata regolarmente. Ma la ministra Jimenez promette: vigileremo.