il Fatto 18.9.11
Breccia vaticana
A Porta Pia il corteo per far pagare l’Ici alla Chiesa I Radicali: “Ripartiamo dalla legge finanziaria”
di Silvia D’Onghia
Camilla ha 10 anni e una lunga coda di cavallo. Al collo ha appeso un manifesto contro il Vaticano. “Noi dobbiamo pagare per loro, ma loro non pagano per noi”, risponde ai cronisti che le chiedono se conosca il senso di quella scritta. “Ma sai cos’è il Vaticano?”. “Una città”.
Sergio Stanzani di anni ne ha 88, arriva a Porta Pia in sedia a rotelle. È il presidente del Partito radicale transnazionale, è stato eletto dieci anni fa, al tempo dell’ultimo congresso. Lui sa bene cos’è il Vaticano. “I cattolici dicono di volersi conquistare il paradiso, e anche se non ci credo li rispetto, ma mi devono spiegare perché vogliono conquistare anche il paradiso terrestre. Perché finora lo hanno potuto fare indisturbati? Bè, non a caso la chiesa cattolica è universale”.
Non c’è tanta gente al corteo organizzato dai Radicali a Porta Pia, a tre giorni dal 141esimo anniversario della Breccia, ma la manifestazione può dirsi comunque riuscita. Sventolano le bandiere di “Democrazia Atea” e dell’Uaar (Unione degli atei e agnostici razionalisti), c’è lo striscione dell’associazione nazionale del Libero pensiero “Giordano Bruno”, c’è l’enorme vignetta col cardinale intento a divorare un piatto di pasta, c’è il trampoliere porporato e c’è persino Marco Cappato vestito da guardia svizzera. Il corteo si snoda da Porta Pia al ministero dell’Economia, in via XX Settembre: un tragitto breve, contornato da decine di poliziotti e carabinieri. Obiettivo, ancora una volta, i privilegi di cui gode il Vaticano, dal mancato pagamento dell’Ici sugli immobili ecclesiastici all’8 per mille, giudicato “una truffa”.
“NELL’ULTIMO mese ci hanno dato dei bugiardi e dei massoni – spiega il segretario dei Radicali, Mario Staderini –, ma c’è un video (consultabile sul sito dei Radicali, ndr) che dimostra che a mentire erano loro. A forza di proteste e manifestazioni, siamo riusciti ad aprire una breccia sul ‘tabù vaticano’. Ne hanno parlato i giornali, persino il Sole 24 Ore, Libero e il Giornale“. Non solo: la Camera, durante il voto finale alla manovra economica lo scorso mercoledì, ha approvato un ordine del giorno presentato dal deputato di Fli Enzo Raisi che richiede di far pagare l’Ici sugli immobili della Chiesa destinati a “attività commerciali, anche se esercitate non in via esclusiva”. Esenzione confermata, invece, solo per gli immobili destinati ad attività commerciali accessorie fino a un fatturato massimo di diecimila euro annui. Certo, è solo un ordine del giorno, ma per i Radicali è un inizio. “Ora aspettiamo la legge finanziaria – prosegue Staderini –. Stiamo calcolando l’impatto della tassa vaticana sul debito pubblico italiano: posso dire senza timore di essere smentito che non siamo lontani dal 5 per cento sui duemila miliardi accumulati negli ultimi 20 anni”.
“HO LASCIATO a casa il mio nipotino di 11 anni – racconta un’insegnante in pensione –, voleva venire anche lui, ma poi si è fermato a casa col fratello a discutere di come cambiare l’Italia. Sa, io ho combattuto 40 anni in difesa della scuola pubblica e della laicità dello Stato. Non è cambiato nulla, ma non ci possiamo arrendere”. Un uomo mostra il suo tesserino da disabile: “Perché l’ho portato? Perché il Comune di Roma ha un credito di 30 milioni di euro nei confronti del Vaticano e non ha i soldi per garantire i servizi essenziali per noi disabili. Però 4 milioni di euro per la beatificazione di Giovanni Paolo II li hanno trovati. I soldi per la Chiesa non mancano mai”.
Al corteo c’erano anche molti non radicali, richiamati dal tam tam della rete. Su Facebook il gruppo “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria” “piace” a quasi 150 mila persone. “Segno che bastava abbattere il muro dell’omertà”, commenta Staderini, mentre abbatte il muro di cartone costruito, simbolicamente, davanti al ministero dell’Economia.