La Repubblica 3.1.10
Legge anti-blasfemia l'Irlanda punisce chi offende le religioni
E un sito sfida il ministro della Giustizia
Fino a 25 mila euro di multa ma è polemica "Limitata la libertà di esprimere idee"
di c.nad.
LONDRA - Venticinque affermazioni di personaggi storici o celebri per sfidare la nuova legge irlandese contro la blasfemia. Nel primo giorno dell´entrata in vigore della norma approvata lo scorso luglio dal parlamento di Dublino, per rendere punibili con una multa fino a 25mila euro le affermazioni offensive contro qualsiasi credo religioso, il sito Atheist Ireland ha messo online 25 frasi suscettibili di sanzione. Il fatto è che a pronunciarle non sono soltanto atei celebri come lo scienziato Richard Dawkins o il musicista Frank Zappa, ma Gesù Cristo, Maometto o papa Benedetto XVI. L´iniziativa ha avuto immediato risalto mediatico, tanto che ieri pomeriggio il sito non era più visitabile e si è pensato a una forma di censura: «Si tratta soltanto di troppi accessi», ha spiegato Michael Nugent, commediografo irlandese promotore dell´iniziativa, «segnale che stiamo facendo una battaglia di interesse generale che non riguarda soltanto la religione. Le frasi sono online dal 1° gennaio, ma non mi aspetto alcuna reazione dal governo, almeno non fino a lunedì».
«L´idea di punire qualcuno perché esprime le sue idee è medievale», continua Nugent. «Il diritto serve a proteggere le persone, non le opinioni. La nostra non è un´iniziativa contro la religione, ma contro l´oscurantismo, e va considerata in un contesto più ampio di quello religioso o irlandese. Nel nostro Paese la riflessione sul cattolicesimo dovrebbe avere orizzonti più ampi e una legge di questo tipo è pericolosa, perché spinge alle reazioni violente. Non possiamo ignorare che gli Stati islamici, con in testa il Pakistan, stanno già usando la formula della nuova norma approvata a Dublino per promuovere risoluzioni contro la blasfemia alle Nazioni Unite».
Il ministro della Giustizia irlandese, Dermot Ahern, nei mesi scorsi ha difeso la legge sostenendo che la Costituzione elaborata nel 1937 protegge soltanto i cristiani, mentre la nuova società multiculturale rende necessaria una definizione più ampia della materia. La mossa del ministro è stata ampiamente discussa la scorsa estate. Lo stesso Ahern è finito nell´elenco delle 25 affermazioni considerate da Atheist Ireland punibili secondo la nuova legge, quando durante la discussione parlamentare ha risposto con una battuta a un deputato dell´opposizione che lo accusava proprio di blasfemia.
Le parole del ministro chiudono l´elenco, che comincia con le frasi di Gesù ritenute blasfeme dai sacerdoti ebrei e per le quali Cristo fu messo a morte. C´è la frase che Benedetto XVI pronunciò nel 2006 citando un imperatore bizantino del XIV secolo, discorso che suscitò indignazione nel mondo musulmano; ci sono passi dal Corano e discorsi di appartenenti a diversi credo religiosi. Ci sono scrittori come Mark Twain e cantanti come l´islandese Björk che criticano i buddisti, scienziati di fama internazionale quali Richard Dawkins, che se la prende con il Dio della Bibbia, e un seguace di Scientology quale Tom Cruise. Tutti da accomunare, secondo Atheist Ireland, nel diritto di esprimere liberamente le proprie idee.
Legge anti-blasfemia l'Irlanda punisce chi offende le religioni
E un sito sfida il ministro della Giustizia
Fino a 25 mila euro di multa ma è polemica "Limitata la libertà di esprimere idee"
di c.nad.
LONDRA - Venticinque affermazioni di personaggi storici o celebri per sfidare la nuova legge irlandese contro la blasfemia. Nel primo giorno dell´entrata in vigore della norma approvata lo scorso luglio dal parlamento di Dublino, per rendere punibili con una multa fino a 25mila euro le affermazioni offensive contro qualsiasi credo religioso, il sito Atheist Ireland ha messo online 25 frasi suscettibili di sanzione. Il fatto è che a pronunciarle non sono soltanto atei celebri come lo scienziato Richard Dawkins o il musicista Frank Zappa, ma Gesù Cristo, Maometto o papa Benedetto XVI. L´iniziativa ha avuto immediato risalto mediatico, tanto che ieri pomeriggio il sito non era più visitabile e si è pensato a una forma di censura: «Si tratta soltanto di troppi accessi», ha spiegato Michael Nugent, commediografo irlandese promotore dell´iniziativa, «segnale che stiamo facendo una battaglia di interesse generale che non riguarda soltanto la religione. Le frasi sono online dal 1° gennaio, ma non mi aspetto alcuna reazione dal governo, almeno non fino a lunedì».
«L´idea di punire qualcuno perché esprime le sue idee è medievale», continua Nugent. «Il diritto serve a proteggere le persone, non le opinioni. La nostra non è un´iniziativa contro la religione, ma contro l´oscurantismo, e va considerata in un contesto più ampio di quello religioso o irlandese. Nel nostro Paese la riflessione sul cattolicesimo dovrebbe avere orizzonti più ampi e una legge di questo tipo è pericolosa, perché spinge alle reazioni violente. Non possiamo ignorare che gli Stati islamici, con in testa il Pakistan, stanno già usando la formula della nuova norma approvata a Dublino per promuovere risoluzioni contro la blasfemia alle Nazioni Unite».
Il ministro della Giustizia irlandese, Dermot Ahern, nei mesi scorsi ha difeso la legge sostenendo che la Costituzione elaborata nel 1937 protegge soltanto i cristiani, mentre la nuova società multiculturale rende necessaria una definizione più ampia della materia. La mossa del ministro è stata ampiamente discussa la scorsa estate. Lo stesso Ahern è finito nell´elenco delle 25 affermazioni considerate da Atheist Ireland punibili secondo la nuova legge, quando durante la discussione parlamentare ha risposto con una battuta a un deputato dell´opposizione che lo accusava proprio di blasfemia.
Le parole del ministro chiudono l´elenco, che comincia con le frasi di Gesù ritenute blasfeme dai sacerdoti ebrei e per le quali Cristo fu messo a morte. C´è la frase che Benedetto XVI pronunciò nel 2006 citando un imperatore bizantino del XIV secolo, discorso che suscitò indignazione nel mondo musulmano; ci sono passi dal Corano e discorsi di appartenenti a diversi credo religiosi. Ci sono scrittori come Mark Twain e cantanti come l´islandese Björk che criticano i buddisti, scienziati di fama internazionale quali Richard Dawkins, che se la prende con il Dio della Bibbia, e un seguace di Scientology quale Tom Cruise. Tutti da accomunare, secondo Atheist Ireland, nel diritto di esprimere liberamente le proprie idee.