Il Fatto 19.2.10
“80 suore e preti pedofili in Italia”
I dati dal Vaticano mentre la Chiesa affronta gli scandali internazionali
di Andrea Gagliarducci
A lmeno 80 sacerdoti italiani coinvolti nello scandalo pedofilia negli ultimi dieci anni. Sono cifre rivelate da don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter contro la pedofilia. Meter ogni anno monitora i siti pedofili (che quest’anno, si legge nell’ultimo rapporto, sono più che raddoppiati), raccoglie segnalazioni, organizza convegni sul fenomeno, drammaticamente presente anche all’interno della Chiesa. Il caso più eclatante, quello della Chiesa statunitense. Ma ci sono stati anche i casi della Chiesa australiana e di quella irlandese. Benedetto XVI ha parlato di tolleranza zero nei confronti dei sacerdoti pedofili proprio in occasione del recente incontro con i vescovi di Irlanda, convocati a dare conto delle proprie omissioni davanti al Papa stesso e a dieci membri della Curia. Si è insomma cominciato a parlare in maniera chiara dello scandalo pedofilia anche all’interno del Vaticano, secondo un metodo persino più conciliare di quello di Giovanni Paolo II: il Papa ha partecipato a tutte le riunioni, ha ascoltato il parere di tutti, ha lasciato le decisioni
alla collegialità. È questa la strada da seguire? “Credo – dice don Di Noto che il Santo Padre abbia lanciato un appello, anche un impegno perché farà una Lettera agli irlandesi. Ma da questa lettera pastorale dovremmo attingere un po’ tutti affinché non ci sia più in silenzio e soprattutto per far sì che questa sia una azione pastorale quotidiana, dove i bambini devono essere accompagnati ed educati, ma dove gli adulti devono imparare a non offendere mai l'infanzia”. Nel frattempo, lo scandalo pedofilia dall’Irlanda arriva in Italia passando dalla Germania: lì il direttore del prestigioso collegio berlinese Canisius, Padre Klaus Merte, ha ammesso aggressioni “sistematiche e per anni”. Tre preti sono sospettati di aver abusato di almeno 30 minorenni tra il 1975 e il 1983. Quando le vittime hanno tentato di avvertire la direzione del collegio su queste pratiche, si sono “scontrate con persone che hanno guardato altrove”. Da quel momento, le testimonianze delle vittime affluiscono. Altri casi di abusi di questi tre religiosi sono stati segnalati nella diocesi di Hildesheim, in una scuola di Amburgo, e in una scuola della Foresta Nera. Per arrivare dalla Germania all’Italia, si passa dalla diocesi di Bressanone, di lingua tedesca, dove Benedetto XVI va in vacanza. E, a guardare il sito della diocesi (www.bz-bx.net), c’è una novità: nella pagina suggerimenti, si rimanda ad una pagina intitolata: “Presunte molestie da parte di sacerdoti”, nella quale c’è un’e-mail cui rivolgersi e si assicura la piena disponibilità del vicario a parlare di ciascuna situazione.
Un passo verso la trasparenza. Don Di Noto dice che il fenomeno in Italia “forse è più gestito e controllato, anche se ci sono stati dei casi affrontati con imprudenza”.
In Italia, due casi sono balzati agli onori delle cronache di recente: don Luciano Massaferro, 49 anni, parroco di Alassio (Savona) è stato arrestato con l’accusa di pedofilia il 29 dicembre scorso: la comunità prima lo ha difeso con moderazione, ma, dopo che il gip ha rifiutato la scarcerazione del sacerdote, la Curia è passata all’offensiva, con un duro atto d’accusa contro i magistrati dalle pagine diocesane di Avvenire. La vittima delle molestie, secondo la Procura, è una undicenne, chierichetta di don Luciano, che in un colloquio con gli psicologi dell’ospedale pediatrico Gaslini avrebbe raccontato delle molestie subite dal sacerdote.
“80 suore e preti pedofili in Italia”
I dati dal Vaticano mentre la Chiesa affronta gli scandali internazionali
di Andrea Gagliarducci
A lmeno 80 sacerdoti italiani coinvolti nello scandalo pedofilia negli ultimi dieci anni. Sono cifre rivelate da don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter contro la pedofilia. Meter ogni anno monitora i siti pedofili (che quest’anno, si legge nell’ultimo rapporto, sono più che raddoppiati), raccoglie segnalazioni, organizza convegni sul fenomeno, drammaticamente presente anche all’interno della Chiesa. Il caso più eclatante, quello della Chiesa statunitense. Ma ci sono stati anche i casi della Chiesa australiana e di quella irlandese. Benedetto XVI ha parlato di tolleranza zero nei confronti dei sacerdoti pedofili proprio in occasione del recente incontro con i vescovi di Irlanda, convocati a dare conto delle proprie omissioni davanti al Papa stesso e a dieci membri della Curia. Si è insomma cominciato a parlare in maniera chiara dello scandalo pedofilia anche all’interno del Vaticano, secondo un metodo persino più conciliare di quello di Giovanni Paolo II: il Papa ha partecipato a tutte le riunioni, ha ascoltato il parere di tutti, ha lasciato le decisioni
alla collegialità. È questa la strada da seguire? “Credo – dice don Di Noto che il Santo Padre abbia lanciato un appello, anche un impegno perché farà una Lettera agli irlandesi. Ma da questa lettera pastorale dovremmo attingere un po’ tutti affinché non ci sia più in silenzio e soprattutto per far sì che questa sia una azione pastorale quotidiana, dove i bambini devono essere accompagnati ed educati, ma dove gli adulti devono imparare a non offendere mai l'infanzia”. Nel frattempo, lo scandalo pedofilia dall’Irlanda arriva in Italia passando dalla Germania: lì il direttore del prestigioso collegio berlinese Canisius, Padre Klaus Merte, ha ammesso aggressioni “sistematiche e per anni”. Tre preti sono sospettati di aver abusato di almeno 30 minorenni tra il 1975 e il 1983. Quando le vittime hanno tentato di avvertire la direzione del collegio su queste pratiche, si sono “scontrate con persone che hanno guardato altrove”. Da quel momento, le testimonianze delle vittime affluiscono. Altri casi di abusi di questi tre religiosi sono stati segnalati nella diocesi di Hildesheim, in una scuola di Amburgo, e in una scuola della Foresta Nera. Per arrivare dalla Germania all’Italia, si passa dalla diocesi di Bressanone, di lingua tedesca, dove Benedetto XVI va in vacanza. E, a guardare il sito della diocesi (www.bz-bx.net), c’è una novità: nella pagina suggerimenti, si rimanda ad una pagina intitolata: “Presunte molestie da parte di sacerdoti”, nella quale c’è un’e-mail cui rivolgersi e si assicura la piena disponibilità del vicario a parlare di ciascuna situazione.
Un passo verso la trasparenza. Don Di Noto dice che il fenomeno in Italia “forse è più gestito e controllato, anche se ci sono stati dei casi affrontati con imprudenza”.
In Italia, due casi sono balzati agli onori delle cronache di recente: don Luciano Massaferro, 49 anni, parroco di Alassio (Savona) è stato arrestato con l’accusa di pedofilia il 29 dicembre scorso: la comunità prima lo ha difeso con moderazione, ma, dopo che il gip ha rifiutato la scarcerazione del sacerdote, la Curia è passata all’offensiva, con un duro atto d’accusa contro i magistrati dalle pagine diocesane di Avvenire. La vittima delle molestie, secondo la Procura, è una undicenne, chierichetta di don Luciano, che in un colloquio con gli psicologi dell’ospedale pediatrico Gaslini avrebbe raccontato delle molestie subite dal sacerdote.