La Repubblica 17.2.10
Si allarga lo scandalo nel Paese di Ratzinger. Le violenze al Canisius Kolleg di Berlino e in altri istituti nel Paese
Germania, allarme nelle scuole cattoliche "Cento casi di abusi sessuali già denunciati"
di Andrea Tarquini
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO Lo scandalo degli abusi sessuali nelle scuole cattoliche tedesche si allarga ogni giorno. E la sua ombra minaccia di arrecare gravissimi danni alla fiducia nella Chiesa, proprio nel paese natale di Benedetto XVI. I casi di molestie e violenze di studenti da parte di insegnanti, religiosi, organisti dei ginnasi retti nella maggior parte dei casi da gesuiti sono sempre più numerosi: oltre un centinaio di vittime si sono decise a parlare, ma il numero complessivo potrebbe essere ancora più alto. Dal 22 al 25 febbraio la conferenza episcopale tedesca si riunirà a Friburgo l'arcidiocesi retta dallo stesso presidente dei vescovi monsignor Robert Zollitsch e il grave caso sarà probabilmente il tema principale all'ordine del giorno.
Lo scandalo è emerso a fine gennaio, con le prime denunce, al prestigioso Canisius Kolleg di Berlino, una delle più esclusive scuole superiori della capitale.
Negli anni Settanta e Ottanta, diversi giovani furono costretti con intimidazioni e ricatti a soggiacere alle voglie dei loro docenti e sacerdoti, o di organisti e musicisti della Chiesa. Si parlò di abusi nei sotterranei, di ragazzi invitati in camera da letto da preti in città o durante gite scolastichee costretti ad accarezzarli o ad assistere ai loro onanismi. Per decenni, la vergogna di anime spezzate ha celato il dolore delle vittime nel silenzio. Ma da quando i primi "ex" del Canisius hanno parlato, si è avviata una reazione a catena.
«I casi accertati in tutto il Paese sono oltre un centinaio», ha detto alla Sueddeutsche Zeitung la signora Ursula Raue, a cui l'ordine dei gesuiti ha affidato l'inchiesta.
Il suo primo rapporto è atteso la prossima settimana, poi verrà un documento più approfondito, tra qualche mese. «Nuove vittime continuano a telefonare, bisogna verificare ogni caso, e quando alcuni degli ex studenti riferiscono che anche due o tre loro compagni di classe furono vittima di abusi il rigore dell'inchiesta impedisce di contare automaticamente queste seconde denunce». Ma ciò non esclude affatto che il numero totale delle persone colpite dalle violenze sessuali possa salire.
L'attuale rettore del Canisius, padre Klaus Mertes, è deciso a fare piena luce. Se è vero quanto hanno scritto nei giorni scorsi i media, però, c'è il sospetto atroce di passate complicità ad alto livello. Almeno un ex rettore aveva denunciato confidenzialmente gli abusi ai suoi superiori nell'ordine, ma i casi non erano mai diventati pubblici. Maltrattamenti sessuali di studenti da parte di religiosi, sempre negli anni Settanta e Ottanta, sono avvenuti come è poi emerso anche in altre scuole cattoliche. Dallo Aloisius Kolleg presso Bonn, finoa istituti nell'Est. Lo stesso Osservatore Romano ha affrontato lo scandalo tedesco. Ha pubblicato un articolo della Frankfurter Allgemeine. Il quale invita a evitare ogni frettolosa ostilità contro la Chiesa, perché «tutte le istituzioni per i giovani attirano persone desiderose di contatti illeciti con minorenni», ma sottolinea che «l'abuso sessuale su un minore da parte d'un sacerdote è un crimine ripugnante». E avverte che un colpo alla fiducia nella Chiesa può «distruggere la fiducia in Dio».
Si allarga lo scandalo nel Paese di Ratzinger. Le violenze al Canisius Kolleg di Berlino e in altri istituti nel Paese
Germania, allarme nelle scuole cattoliche "Cento casi di abusi sessuali già denunciati"
di Andrea Tarquini
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO Lo scandalo degli abusi sessuali nelle scuole cattoliche tedesche si allarga ogni giorno. E la sua ombra minaccia di arrecare gravissimi danni alla fiducia nella Chiesa, proprio nel paese natale di Benedetto XVI. I casi di molestie e violenze di studenti da parte di insegnanti, religiosi, organisti dei ginnasi retti nella maggior parte dei casi da gesuiti sono sempre più numerosi: oltre un centinaio di vittime si sono decise a parlare, ma il numero complessivo potrebbe essere ancora più alto. Dal 22 al 25 febbraio la conferenza episcopale tedesca si riunirà a Friburgo l'arcidiocesi retta dallo stesso presidente dei vescovi monsignor Robert Zollitsch e il grave caso sarà probabilmente il tema principale all'ordine del giorno.
Lo scandalo è emerso a fine gennaio, con le prime denunce, al prestigioso Canisius Kolleg di Berlino, una delle più esclusive scuole superiori della capitale.
Negli anni Settanta e Ottanta, diversi giovani furono costretti con intimidazioni e ricatti a soggiacere alle voglie dei loro docenti e sacerdoti, o di organisti e musicisti della Chiesa. Si parlò di abusi nei sotterranei, di ragazzi invitati in camera da letto da preti in città o durante gite scolastichee costretti ad accarezzarli o ad assistere ai loro onanismi. Per decenni, la vergogna di anime spezzate ha celato il dolore delle vittime nel silenzio. Ma da quando i primi "ex" del Canisius hanno parlato, si è avviata una reazione a catena.
«I casi accertati in tutto il Paese sono oltre un centinaio», ha detto alla Sueddeutsche Zeitung la signora Ursula Raue, a cui l'ordine dei gesuiti ha affidato l'inchiesta.
Il suo primo rapporto è atteso la prossima settimana, poi verrà un documento più approfondito, tra qualche mese. «Nuove vittime continuano a telefonare, bisogna verificare ogni caso, e quando alcuni degli ex studenti riferiscono che anche due o tre loro compagni di classe furono vittima di abusi il rigore dell'inchiesta impedisce di contare automaticamente queste seconde denunce». Ma ciò non esclude affatto che il numero totale delle persone colpite dalle violenze sessuali possa salire.
L'attuale rettore del Canisius, padre Klaus Mertes, è deciso a fare piena luce. Se è vero quanto hanno scritto nei giorni scorsi i media, però, c'è il sospetto atroce di passate complicità ad alto livello. Almeno un ex rettore aveva denunciato confidenzialmente gli abusi ai suoi superiori nell'ordine, ma i casi non erano mai diventati pubblici. Maltrattamenti sessuali di studenti da parte di religiosi, sempre negli anni Settanta e Ottanta, sono avvenuti come è poi emerso anche in altre scuole cattoliche. Dallo Aloisius Kolleg presso Bonn, finoa istituti nell'Est. Lo stesso Osservatore Romano ha affrontato lo scandalo tedesco. Ha pubblicato un articolo della Frankfurter Allgemeine. Il quale invita a evitare ogni frettolosa ostilità contro la Chiesa, perché «tutte le istituzioni per i giovani attirano persone desiderose di contatti illeciti con minorenni», ma sottolinea che «l'abuso sessuale su un minore da parte d'un sacerdote è un crimine ripugnante». E avverte che un colpo alla fiducia nella Chiesa può «distruggere la fiducia in Dio».