mercoledì 20 ottobre 2010

Fecondazione assistita in Polonia la Chiesa minaccia scomuniche

La Repubblica 20.10.10
Fecondazione assistita in Polonia la Chiesa minaccia scomuniche
Nel mirino chi vota la legge. Il governo: "È un ricatto"
di Andrea Tarquini

Lo scontro avvelena il clima tra il liberal Tusk e il clero. Ieri un attentato al partito di Kaczynski

BERLINO - Nella cattolica ma moderna Polonia esplode un conflitto Stato-Chiesa senza precedenti da quando, con la rivoluzione non violenta del 1989, Varsavia conquistò la democrazia. La conferenza episcopale minaccia di scomunica i parlamentari che voteranno qualsiasi legge a favore della fecondazione in provetta. «Denunciamo questo ricatto», ha replicato ieri Pawel Gras, portavoce del governo del premier liberal Donald Tusk. Nelle stesse ore, un grave fatto di sangue sconvolgeva il paese: un uomo, probabilmente squilibrato, armato di pistola e coltello, ha assaltato una sede del PiS, il partito nazionalpopulista e cattolico-conservatore d´opposizione, e ha ucciso una persona ferendone gravemente un´altra. «È il risultato della campagna d´odio contro di noi ispirata da Tusk», ha detto con pesanti accuse il leader del PiS, Jaroslaw Kaczynski.
Lo scontro sulla fecondazione assistita avvelena il clima tra il governo liberal di Tusk e la Chiesa. In una lettera aperta i vescovi definiscono la stessa fecondazione in vitro «una sorellina dell´eugenetica». Una durissima allusione alla politica nazista di selezione razziale con l´eliminazione delle persone ritenute "inferiori" dal Terzo Reich. I prelati mettono in guardia contro «l´adozione di ogni legge non compatibile sia con gli argomenti scientifici sull´inizio della vita biologica dell´essere umano, sia con le indicazioni morali dei Comandamenti e del Vangelo».
Pochi giorni fa, in un´intervista, il presidente della Conferenza episcopale, Henryk Hoser, aveva apertamente minacciato la scomunica: «Chiunque voterà leggi a favore della fecondazione in provetta - aveva detto - si metterà automaticamente fuori dalla Comunità della Chiesa». Per il premier Tusk, che non è anticlericale ma è deciso a continuare a passo di corsa la modernizzazione del paese, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Sono sorprendenti le minacce e i tentativi di pressione messi in campo per fermare quella legge», ha fatto dire al suo portavoce. Secondo il quale «ovviamente la Chiesa ha il diritto di esprimere la propria posizione, ma non dovrebbe mai farlo con toni così drastici».
In Polonia la fecondazione in vitro è già ampiamente praticata dalle coppie che non hanno altra scelta per mettere al mondo figli, ma non è regolamentata da leggi. Questa settimana il Sejm (Camera dei deputati) esaminerà alcune proposte di legge in merito. «Queste minacce - ha detto il portavoce di Tusk replicando alla Chiesa - accelereranno anziché fermare il processo legislativo».
In una società sempre più moderna, investita da un impetuoso sviluppo economico, la Chiesa ha perso terreno dopo la fine della guerra fredda e la morte di papa Wojtyla, e reagisce a volte al disagio del suo indebolimento con posizioni radicali. Contemporaneamente, a Lodz, un uomo armato, al grido di «morte a Kaczynski», ha assaltato una sede del PiS. Ha ucciso un politico 62enne, ferendo gravemente l´assistente di un deputato europeo. Kaczynski ha subito accusato il governo Tusk parlando di "campagna d´odio che equivale all´incitamento all´omicidio".