La Repubblica 27.11.08
"Conversione? Mai detto”. Antonio Gramsci e il sacerdote pentito
E alla fine risulta che neppure Giuseppe Della Vedova, il padre dehoniano a cui nel 1977 fu attribuita la "rivelazione" di Gramsci convertito al cattolicesimo, era davvero convinto della conversione. «Chiarissimo Professore, spero che Lei avrà letto le mie note su Studi Sociali. Avrà visto che io non dico che l´onorevole Gramsci s´è convertito o ha ricevuto i sacramenti», scrive in quello stesso anno ad Arnaldo Nesti, lo studioso che su Paese Sera smentì la tesi della conversione grazie alle testimonianze del cappellano e delle suore che assistettero Gramsci in fin di vita nella clinica Quisisana. Tracce di questa vicenda sono anche in un libro di Nesti, La fontana e il borgo, pubblicato da Ianua nel 1982.
In una lettera inedita, che il professor Nesti mostra a Repubblica, padre Della Vedova quasi si scusa per il suo intervento superficiale («Se avessi saputo delle sue interviste, l´avrei consultata»). Se la prende con il direttore della rivista, padre Boschini, che ha pubblicato il suo articolo sulla conversione di Gramsci senza avvertirlo che dell´argomento s´era già occupato Nesti nella sua tesi di laurea. Poi riferisce allo studioso di essersi messo in contatto, dopo l´uscita dell´articolo di Paese Sera, con l´unico vero cappellano della clinica Quisisana, don Giuseppe Furrer, il quale gli conferma in sostanza la testimonianza già resa a Nesti (don Giuseppe non ricordava neppure d´aver dato i sacramenti in punto di morte, comunque Gramsci era assente, immobile). Prova imbarazzo, padre Della Vedova, ma precisa che nel suo articolo uscito su Studi Sociali «io non dico che Gramsci s´è convertito o ha ricevuto i sacramenti, come ha scritto il Corriere della Sera, ma solo fatto una mia supposizione». Solo una supposizione. Destinata però a durare tre decenni.
S.Fio.
"Conversione? Mai detto”. Antonio Gramsci e il sacerdote pentito
E alla fine risulta che neppure Giuseppe Della Vedova, il padre dehoniano a cui nel 1977 fu attribuita la "rivelazione" di Gramsci convertito al cattolicesimo, era davvero convinto della conversione. «Chiarissimo Professore, spero che Lei avrà letto le mie note su Studi Sociali. Avrà visto che io non dico che l´onorevole Gramsci s´è convertito o ha ricevuto i sacramenti», scrive in quello stesso anno ad Arnaldo Nesti, lo studioso che su Paese Sera smentì la tesi della conversione grazie alle testimonianze del cappellano e delle suore che assistettero Gramsci in fin di vita nella clinica Quisisana. Tracce di questa vicenda sono anche in un libro di Nesti, La fontana e il borgo, pubblicato da Ianua nel 1982.
In una lettera inedita, che il professor Nesti mostra a Repubblica, padre Della Vedova quasi si scusa per il suo intervento superficiale («Se avessi saputo delle sue interviste, l´avrei consultata»). Se la prende con il direttore della rivista, padre Boschini, che ha pubblicato il suo articolo sulla conversione di Gramsci senza avvertirlo che dell´argomento s´era già occupato Nesti nella sua tesi di laurea. Poi riferisce allo studioso di essersi messo in contatto, dopo l´uscita dell´articolo di Paese Sera, con l´unico vero cappellano della clinica Quisisana, don Giuseppe Furrer, il quale gli conferma in sostanza la testimonianza già resa a Nesti (don Giuseppe non ricordava neppure d´aver dato i sacramenti in punto di morte, comunque Gramsci era assente, immobile). Prova imbarazzo, padre Della Vedova, ma precisa che nel suo articolo uscito su Studi Sociali «io non dico che Gramsci s´è convertito o ha ricevuto i sacramenti, come ha scritto il Corriere della Sera, ma solo fatto una mia supposizione». Solo una supposizione. Destinata però a durare tre decenni.
S.Fio.