sabato 29 agosto 2009

Aborto, Ru486 negli ospedali dal 15 ottobre

La Repubblica 29.8.09
L’Aifa replica al governo: indietro non si torna. Il 30 settembre il via libera definitivo alla pillola
Aborto, Ru486 negli ospedali dal 15 ottobre
di Michele Bocci

ROMA - A metà ottobre la Ru486 arriverà negli ospedali italiani. Intorno al 15 infatti dovrebbe esserci la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera Aifa sulla pillola abortiva. La trasmissione dell´atto avverrà dopo la riunione del Cda dell´Agenzia per il farmaco che si terrà il 30 settembre e durante la quale sarà riletto il testo già approvato a luglio. Non si torna più indietro: lo sottolineano dall´Aifa. «Abbiamo regolamentato l´utilizzo del farmaco che in alcune regioni si stava già usando - è scritto in un comunicato - L´autorizzazione, fatti i debiti passaggi, è stata un atto dovuto, vista la normativa sul mutuo riconoscimento». Più netto Giovanni Bissoni, assessore alla salute dell´Emilia Romagna e membro del Cda: «L´Aifa ha finito il suo lavoro, non si può discutere la decisione di un organo tecnico. Semmai lo Stato-Regioni potrà lavorare su linee guida sull´utilizzo del farmaco».
Si tratta di risposte alle polemiche sulla pillola abortiva rinfocolatesi di recente, e partite dalla proposta del capogruppo Pdl in Senato Maurizio Gasparri di una inchiesta parlamentare per valutare gli effetti della Ru486 in riferimento alla 194. Tale attività, dicono i tecnici, non impedirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, data per scontata anche da Sergio Dompé, presidente Farmindustria: «L´autorizzazione dell´Aifa è stata doverosa - dice - altrimenti chiunque avrebbe potuto fare causa al servizio sanitario nazionale per non averla messa a disposizione. Si tratta di un farmaco usato altrove da anni».
L´Aifa ieri ha riassunto gli effetti della sua decisione. Tra l´altro diventerà illegale prescrivere la pillola fuori dalla 194, si potrà utilizzare entro 49 giorni dall´inizio della gravidanza e non più entro 63, il medico avrà una possibilità di scelta in più, verranno segnalate tutte le complicanze. l´Aifa non cita più il ricovero. A luglio si disse dell´obbligo di 3 giorni in ospedale. Oggi si parla di «maggiore sicurezza della donna, grazie al percorso in ambiente sanitario protetto e ad uno stretto monitoraggio».
Ieri Gasparri ha ribadito la necessità di una inchiesta. Il tema provoca una polemica interna al Pd. Dorina Bianchi, capogruppo del partito in commissione sanità al Senato contesta la contrarietà all´indagine di Livia Turco: «Ci sorprende che la sua pur autorevole posizione sia registrata come quella dell´opposizione e del Pd. Io non sarei contraria a tale indagine». Cesare Cursi, senatore responsabile salute del Pdl, spiega che «l´Aifa ha fatto un passaggio tecnico dovuto. Ma ognuno ha il diritto di chiedersi se il farmaco è dannoso e ogni iniziativa parlamentare o scientifica è utile».