domenica 31 agosto 2008

BOLZANO. Ignorato il Papa. La rana in croce resta al museo

BOLZANO. Ignorato il Papa. La rana in croce resta al museo
Il Giornale 29/8/2008

Le sorprese non finiscono mai con la rana-crocifìssa esposta al Museion di Bolzano che resta al suo posto nonostante le critiche di Papa Ratzinger - «ha ferito il sentimento religioso» - a cui ieri hanno fatto eco, sulla stessa lunghezza d'onda, quelle del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi.
Il consiglio della fondazione Museion ha deciso a maggioranza - 6 a 3, con due componenti che hanno votato via telefono - di non cambiare l'allestimento della mostra in corso e così anche di lasciare dov'è la rana del tedesco Martin Kippenberger, una sorta di autore maledetto che rappresentava se stesso come una brutta rana messa in croce e con nelle zampe un uovo ed un boccale di birra.
Tutto questo avviene mentre resta sullo sfondo una campagna elettorale tesissima, quella per le provinciali del 26 ottobre prossimo in cui la Sudtiroler Volkspartei rischia di perdere la maggioranza assoluta per la prir ma volta da 60 anni. E la Svp, con il governatore Luis Durnwalder, è la Provincia, quella che ha voluto e che finanzia il Museion che ora le sta dando tanti problemi. Nel Consiglio della Fondazione sono cinque su nove i rappresentanti della Provincia. Sono gli stessi che avevano annunciato di voler chiedere una modifica dell'allestimento per contrastare le forti strumentalizzazioni politiche che hanno trovato vasta eco soprattutto sulla stampa di lingua tedesca locale: sono stati offesi i sentimenti religiosi dei buoni sudtirolesi. Il tutto - con gli interventi della diocesi e poi del Papa - ha creato una miscela polemica esplosiva senza precedenti nella storia altoatesina. Ebbene, ieri nel consiglio della fondazione Museion due dei cinque consiglieri che rappresentano la Provincia hanno cambiato idea ed hanno votato di non modificare l'allestimento. E, dunque, la rana resta al suo posto.
Tre mesi fa, all'apertura di Museion, la rana era quasi al posto d'onore, proprio sopra l'ingresso. Un paio di mesi dopo era stata coperta di giornali, una sorta di totem mediatico, a significare le polemiche scoppiate. Poi è stata trasferita al terzo piano. Non è bastato. Il colpo di grazia l'ha dato Franz Pahl, presidente del Consiglio regionale e uomo della destra Svp. Ha fatto prima uno sciopero della fame - in gioventù lo faceva contro il monumento alla Vittoria di Bolzano ritenuto «fascista» - poi ha reso nota la lettera del Papa annunciando che se la rana non se ne andrà lui l'1 settembre ritirerà la propria candidatura alle prossime provinciali.