BOLZANO. Il Papa: la rana crocifissa offende la fede
Toni Visentini
Il Mattino 28/8/2008
Lettera di Ratzinger sull'installazione esposta a Bolzano. Scoppia la polemica
BOLZANO. Sembrano ormai contate le ore della rana in croce, la contestata opera dell'artista tedesco Martin Kippenberger esposta al nuovo Museion dì Bolzano, che ha addirittura suscitato una reazione negativa di papa Ratzinger.
Il destino della rana si deciderà questa mattina in una riunione della fondazione del museo. L'opera «ha ferito il sentimento religioso di tante persone che nella croce vedono il simbolo dell'amore di Dio e della nostra salvezza che merita riconoscimento e devozione religiosa»: ha scritto Benedetto XV] in una lettera del 7 agosto scorso, mentre era in vacanza a Bressanone.
La lettera era indirizzata a Franz PahI, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, candidato Svp alle prossime elezioni provinciali del 26 ottobre, che ha reso noto il passaggio,
II dibattito, in atto da tre mesi e cioè da quando il Museion è stato aperto, sì è protratto sino ad oggi, nel pieno della campagna elettorale perle provinciali in Alto Adige.
Pani, esponente della destra del partito, aveva anche fatto uno sciopero della fame contro la rana. Ora ha minacciato di ritirare la propria candidatura se la rana non verrà tolta entro il primo settembre prossimo. Il tutto è accompagnato da una forte campagna mediatica soprattutto sulla stampa tedesca con temute conseguenze proprio per la Svp, partito di maggioranza assoluta, sul piano elettorale.
Nel frattempo i rappresentanti del comitato di fondazione del Museion, che sono in maggioranza e sono stati nominati dalla Provincia che finanzia l'ente, si sono espressi per la rimozione dell'opera per «evitare una strumentalizzazione» in campagna elettorale.
La direttrice del museo, la ginevrina CorinneDjserens, invece non vuole saperne di rimuovere l'opera. «Non è previsto -ha ribadito - nessun cambiamento nell'allestimento della mostra inaugurale "Sguardo periferico e corpo collettivo" fino al giorno della chiusura, il 21 settembre 2008».
A sua volta, il presidente della fondazione del Museion di Bolzano, Alois Lageder - notissimo vignaiolo e cultore dell'arte contemporanea - non esclude le sue dimissioni. «Sono convinto che l'autonomia sia indispensabile per una istituzione culturale come il Museion. Si tratterebbe comunque - ha detto Lageder - di una decisione sofferta dopo tanti anni investiti per la realizzazione della nuova sede del Museion che è di fondamentale importanza per la società altoatesina. Anche il dibattito in corso lo dimostra».
Nelle scorse settimane il verde ranocchio era stato prima coperto da giornali, a significare le accese polemiche, e poi spostato dall'ingresso in una zona più defilata.
I curatori del Museion hanno sempre respinto l'accusa di blasfemia definendo l'opera di Kippenberger «autobiografica»: è lui in momento di grande crisi quella brutta rana verde in croce che tiene in una zampa un boccale di birra e nell'altro un uovo.
Toni Visentini
Il Mattino 28/8/2008
Lettera di Ratzinger sull'installazione esposta a Bolzano. Scoppia la polemica
BOLZANO. Sembrano ormai contate le ore della rana in croce, la contestata opera dell'artista tedesco Martin Kippenberger esposta al nuovo Museion dì Bolzano, che ha addirittura suscitato una reazione negativa di papa Ratzinger.
Il destino della rana si deciderà questa mattina in una riunione della fondazione del museo. L'opera «ha ferito il sentimento religioso di tante persone che nella croce vedono il simbolo dell'amore di Dio e della nostra salvezza che merita riconoscimento e devozione religiosa»: ha scritto Benedetto XV] in una lettera del 7 agosto scorso, mentre era in vacanza a Bressanone.
La lettera era indirizzata a Franz PahI, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, candidato Svp alle prossime elezioni provinciali del 26 ottobre, che ha reso noto il passaggio,
II dibattito, in atto da tre mesi e cioè da quando il Museion è stato aperto, sì è protratto sino ad oggi, nel pieno della campagna elettorale perle provinciali in Alto Adige.
Pani, esponente della destra del partito, aveva anche fatto uno sciopero della fame contro la rana. Ora ha minacciato di ritirare la propria candidatura se la rana non verrà tolta entro il primo settembre prossimo. Il tutto è accompagnato da una forte campagna mediatica soprattutto sulla stampa tedesca con temute conseguenze proprio per la Svp, partito di maggioranza assoluta, sul piano elettorale.
Nel frattempo i rappresentanti del comitato di fondazione del Museion, che sono in maggioranza e sono stati nominati dalla Provincia che finanzia l'ente, si sono espressi per la rimozione dell'opera per «evitare una strumentalizzazione» in campagna elettorale.
La direttrice del museo, la ginevrina CorinneDjserens, invece non vuole saperne di rimuovere l'opera. «Non è previsto -ha ribadito - nessun cambiamento nell'allestimento della mostra inaugurale "Sguardo periferico e corpo collettivo" fino al giorno della chiusura, il 21 settembre 2008».
A sua volta, il presidente della fondazione del Museion di Bolzano, Alois Lageder - notissimo vignaiolo e cultore dell'arte contemporanea - non esclude le sue dimissioni. «Sono convinto che l'autonomia sia indispensabile per una istituzione culturale come il Museion. Si tratterebbe comunque - ha detto Lageder - di una decisione sofferta dopo tanti anni investiti per la realizzazione della nuova sede del Museion che è di fondamentale importanza per la società altoatesina. Anche il dibattito in corso lo dimostra».
Nelle scorse settimane il verde ranocchio era stato prima coperto da giornali, a significare le accese polemiche, e poi spostato dall'ingresso in una zona più defilata.
I curatori del Museion hanno sempre respinto l'accusa di blasfemia definendo l'opera di Kippenberger «autobiografica»: è lui in momento di grande crisi quella brutta rana verde in croce che tiene in una zampa un boccale di birra e nell'altro un uovo.