Paladino: l'opera d'arte è sempre religiosa
Fabrizio Coscia
Il Mattino 28/8/2008
«L'OPERA d'arte, come diceva Matisse, quando è autentica è sempre religiosa, anche se può sembrare blasfema». Così Mimmo Paladino, maestro della Transavanguardia e artista di rilievo internazionale che più volte ha frequentato nella sua opera il tema della Via Crucìs - come nella recente installazione al Museo Madre, nella mostra "Napolincroce" - commenta la polemica sulla "Rana crocifissa" esposta al Museion di Bolzano e l'intervento diretto del Papa.
Paladino, che cosa pensa della lettera di Benedetto XVI sull'opera di Kippenberger?
«Non critico né di difendo la posizione del Papa. Mi pare abbastanza ovvio che un Papa possa pensare che se un artista realizza un crocefisso lo debba fare rispettando i canoni liturgici e iconografici tradizionali. Il problema, però, è che il vero artista i canoni li ha sempre rifiutati. Bisognerebbe uscire da questa logica e capire che anche una rana crocefissa può avere un sentimento religioso, per quanto possa apparire blasfema».
In che senso?
«Nel senso che l'opera contiene comunque, seppure stravolto o rovesciato, il riconoscimento di un simbolo universale. La mancata comprensione del valore intrinsecamente religioso di quest'opera, e di qualunque opera d'arte, è sicuramente il segno di una certa miopia da parte della Chiesa, che nel suo rapporto con l'arte contemporanea mi pare stia facendo un passo avanti e quaranta indietro».
Si ripropone in questa polemica, alimentata dal presidente del consiglio regionale del Trentino Alto-Adige Franz Pahl, il tema della libertà d'espressione e della censura.
«Sì, ma banalmente, in malo modo, e anche nell'ignoranza del fatto che stiamo parlando di un'opera vecchia di quasi vent'anni di cui si sono accorti solo adesso, con un certo ritardo. E un presidente del consiglio regionale, poi, dovrebbe occuparsi di tutt'altre questioni».
Ma per lei che cosa rappresenta la croce? «È un simbolo di universalità dello spirito dell'uomo. Per me rappresenta non solo giustamente quello che storicamente e religiosamente ha sempre rappresentato, ma anche un segno ancestrale, il più antico che l'uomo primitivo ha inciso sulla pietra».
Fabrizio Coscia
Il Mattino 28/8/2008
«L'OPERA d'arte, come diceva Matisse, quando è autentica è sempre religiosa, anche se può sembrare blasfema». Così Mimmo Paladino, maestro della Transavanguardia e artista di rilievo internazionale che più volte ha frequentato nella sua opera il tema della Via Crucìs - come nella recente installazione al Museo Madre, nella mostra "Napolincroce" - commenta la polemica sulla "Rana crocifissa" esposta al Museion di Bolzano e l'intervento diretto del Papa.
Paladino, che cosa pensa della lettera di Benedetto XVI sull'opera di Kippenberger?
«Non critico né di difendo la posizione del Papa. Mi pare abbastanza ovvio che un Papa possa pensare che se un artista realizza un crocefisso lo debba fare rispettando i canoni liturgici e iconografici tradizionali. Il problema, però, è che il vero artista i canoni li ha sempre rifiutati. Bisognerebbe uscire da questa logica e capire che anche una rana crocefissa può avere un sentimento religioso, per quanto possa apparire blasfema».
In che senso?
«Nel senso che l'opera contiene comunque, seppure stravolto o rovesciato, il riconoscimento di un simbolo universale. La mancata comprensione del valore intrinsecamente religioso di quest'opera, e di qualunque opera d'arte, è sicuramente il segno di una certa miopia da parte della Chiesa, che nel suo rapporto con l'arte contemporanea mi pare stia facendo un passo avanti e quaranta indietro».
Si ripropone in questa polemica, alimentata dal presidente del consiglio regionale del Trentino Alto-Adige Franz Pahl, il tema della libertà d'espressione e della censura.
«Sì, ma banalmente, in malo modo, e anche nell'ignoranza del fatto che stiamo parlando di un'opera vecchia di quasi vent'anni di cui si sono accorti solo adesso, con un certo ritardo. E un presidente del consiglio regionale, poi, dovrebbe occuparsi di tutt'altre questioni».
Ma per lei che cosa rappresenta la croce? «È un simbolo di universalità dello spirito dell'uomo. Per me rappresenta non solo giustamente quello che storicamente e religiosamente ha sempre rappresentato, ma anche un segno ancestrale, il più antico che l'uomo primitivo ha inciso sulla pietra».