Corriere della Sera 27.5.09
Il Porfirio scampato al rogo
di Armando Torno
Un secolo dopo che Adolf von Harnack raccolse i frammenti del trattato del neoplatonico Porfirio, esce in italiano la prima traduzione integrale di Contro i cristiani (a cura di Giuseppe Muscolino e Giuseppe Girgenti, Bompiani, pp. 640, e 20). Risale alla fine del III secolo, è un attacco basato su un esame storico, filosofico, filologico e teologico della Bibbia. Ben più forte del precedente Il discorso vero di Celso, del tempo di Marco Aurelio, conservatoci nella confutazione di Origene. Se le polemiche anticristiane sino a quel momento negavano Gesù come logos dei greci o Messia dei profeti ebrei, Porfirio acuì l’attacco: escludeva la possibilità di conciliare pensiero greco e cristianesimo, soprattutto negava la correttezza dell’uso ermeneutico dell’allegoria per interpretare la Scrittura. L’opera fu proscritta da Costantino poco prima del Concilio di Nicea (325 d.C.), poi data alle fiamme sino all’ultima copia nel 448 d.C. Harnack raccolse i frammenti nelle opere dei confutatori; questa edizione ha in appendice anche quelli ritrovati in altri autori o in nuovi papiri dopo il 1916.
Il Porfirio scampato al rogo
di Armando Torno
Un secolo dopo che Adolf von Harnack raccolse i frammenti del trattato del neoplatonico Porfirio, esce in italiano la prima traduzione integrale di Contro i cristiani (a cura di Giuseppe Muscolino e Giuseppe Girgenti, Bompiani, pp. 640, e 20). Risale alla fine del III secolo, è un attacco basato su un esame storico, filosofico, filologico e teologico della Bibbia. Ben più forte del precedente Il discorso vero di Celso, del tempo di Marco Aurelio, conservatoci nella confutazione di Origene. Se le polemiche anticristiane sino a quel momento negavano Gesù come logos dei greci o Messia dei profeti ebrei, Porfirio acuì l’attacco: escludeva la possibilità di conciliare pensiero greco e cristianesimo, soprattutto negava la correttezza dell’uso ermeneutico dell’allegoria per interpretare la Scrittura. L’opera fu proscritta da Costantino poco prima del Concilio di Nicea (325 d.C.), poi data alle fiamme sino all’ultima copia nel 448 d.C. Harnack raccolse i frammenti nelle opere dei confutatori; questa edizione ha in appendice anche quelli ritrovati in altri autori o in nuovi papiri dopo il 1916.