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Il religioso chiamato in causa non è lo stesso coinvolto nell’inchiesta partita in marzo e sfociata, in settembre, in una perquisizione all’istituto salesiano di via Don Bosco
Accuse a un altro prete: «Molestava mio figlio»
Una mamma si è rivolta ai carabinieri riferendo episodi che sarebbero accaduti al Bearzi tra il 2005 e il 2007. All’epoca dei fatti il ragazzo aveva 11-12 anni
Una mamma friulana si è presentata dai carabinieri per segnalare presunte attenzioni a sfondo sessuale cui sarebbe stato sottoposto suo figlio mentre si trovava all’istituto salesiano Bearzi. Il religioso cui ha fatto riferimento questa madre non è lo stesso coinvolto nell’inchiesta partita in marzo e sfociata, i primi di settembre, nella perquisizione di un sacerdote sessantenne attualmente in servizio nella struttura. Si tratterebbe, invece, di un altro prete che, negli anni scorsi, ha lavorato anche in via Don Bosco.
Il ragazzo – nel periodo in cui sarebbero avvenuti i fatti denunciati da sua madre – aveva 11-12 anni e gli anni scolastici su cui ora si indaga sono quelli compresi tra il 2005 e il 2007.
Le dichiarazioni della donna giungono dopo quelle di un ventisettenne che, in primavera, aveva fornito agli investigatori elementi che, al termine di una prima fase di indagine, hanno indotto la Procura della Repubblica a disporre una perquisizione al Bearzi. Il destinatario è stato un prete nei confronti del quale è stato ipotizzato il reato di violenza sessuale su minorenne.
La testimonianza della signora è stata raccolta dagli uomini del Nucleo investigativo, il reparto che già da marzo sta svolgendo accertamenti sulla prima denuncia. Il secondo esposto, come detto, è arrivato da pochi giorni, ma sembra aver fornito agli investigatori elementi rilevanti su cui lavorare. Il contenuto delle dichiarazioni della donna, al momento, è coperto dal riserbo, perchè l’indagine è in pieno svolgimento. Da quanto si è potuto apprendere dalla stessa madre, che ha contattato il nostro giornale, la vicenda è emersa quando suo figlio le ha detto di non voler più vedere quel religioso che, fino a poco tempo prima, era stato per lui un importante punto di riferimento. A quel punto il ragazzo è stato tolto dalla scuola.
Intanto, continua il lavoro della Procura di Udine sulla segnalazione di marzo, quando un giovane di 27 anni ha riferito che tra il 1995 e il 1999 (ossia dai suoi 14 anni ai 18) sarebbe stato vittima di atti di carattere sessuale. Il ragazzo era stato affidato alla sezione dell’istituto che si occupa di bambini che, per qualche motivo, non possono essere seguiti dalla famiglia. Le attività di verifica dei carabinieri sono culminate il 4 settembre scorso nella perquisizione dell’alloggio e dello studio del religioso, un sessantenne che da tempo fa parte della comunità salesiana. I militari dell’Arma, coordinati dal tenente Fabio Pasquariello, hanno esaminato anche il computer personale del religioso e tutti i suoi cd. Il sacerdote era presente al momento dei controlli ed è stato assistito dal direttore dell’istituto, don Dino Marcon, indicato come persona di fiducia. Gli esiti della perquisizione non si conoscono, ma i responsabili dell’istituto salesiano hanno voluto precisare che gli inquirenti non hanno trovato nulla di quanto stavano cercando. Il sopralluogo è stato comunque ritenuto interessante dagli investigatori che sono coordinati dai pm Matteo Tripani e Lorenzo Del Giudice.
(10 ottobre 2008)
Il religioso chiamato in causa non è lo stesso coinvolto nell’inchiesta partita in marzo e sfociata, in settembre, in una perquisizione all’istituto salesiano di via Don Bosco
Accuse a un altro prete: «Molestava mio figlio»
Una mamma si è rivolta ai carabinieri riferendo episodi che sarebbero accaduti al Bearzi tra il 2005 e il 2007. All’epoca dei fatti il ragazzo aveva 11-12 anni
Una mamma friulana si è presentata dai carabinieri per segnalare presunte attenzioni a sfondo sessuale cui sarebbe stato sottoposto suo figlio mentre si trovava all’istituto salesiano Bearzi. Il religioso cui ha fatto riferimento questa madre non è lo stesso coinvolto nell’inchiesta partita in marzo e sfociata, i primi di settembre, nella perquisizione di un sacerdote sessantenne attualmente in servizio nella struttura. Si tratterebbe, invece, di un altro prete che, negli anni scorsi, ha lavorato anche in via Don Bosco.
Il ragazzo – nel periodo in cui sarebbero avvenuti i fatti denunciati da sua madre – aveva 11-12 anni e gli anni scolastici su cui ora si indaga sono quelli compresi tra il 2005 e il 2007.
Le dichiarazioni della donna giungono dopo quelle di un ventisettenne che, in primavera, aveva fornito agli investigatori elementi che, al termine di una prima fase di indagine, hanno indotto la Procura della Repubblica a disporre una perquisizione al Bearzi. Il destinatario è stato un prete nei confronti del quale è stato ipotizzato il reato di violenza sessuale su minorenne.
La testimonianza della signora è stata raccolta dagli uomini del Nucleo investigativo, il reparto che già da marzo sta svolgendo accertamenti sulla prima denuncia. Il secondo esposto, come detto, è arrivato da pochi giorni, ma sembra aver fornito agli investigatori elementi rilevanti su cui lavorare. Il contenuto delle dichiarazioni della donna, al momento, è coperto dal riserbo, perchè l’indagine è in pieno svolgimento. Da quanto si è potuto apprendere dalla stessa madre, che ha contattato il nostro giornale, la vicenda è emersa quando suo figlio le ha detto di non voler più vedere quel religioso che, fino a poco tempo prima, era stato per lui un importante punto di riferimento. A quel punto il ragazzo è stato tolto dalla scuola.
Intanto, continua il lavoro della Procura di Udine sulla segnalazione di marzo, quando un giovane di 27 anni ha riferito che tra il 1995 e il 1999 (ossia dai suoi 14 anni ai 18) sarebbe stato vittima di atti di carattere sessuale. Il ragazzo era stato affidato alla sezione dell’istituto che si occupa di bambini che, per qualche motivo, non possono essere seguiti dalla famiglia. Le attività di verifica dei carabinieri sono culminate il 4 settembre scorso nella perquisizione dell’alloggio e dello studio del religioso, un sessantenne che da tempo fa parte della comunità salesiana. I militari dell’Arma, coordinati dal tenente Fabio Pasquariello, hanno esaminato anche il computer personale del religioso e tutti i suoi cd. Il sacerdote era presente al momento dei controlli ed è stato assistito dal direttore dell’istituto, don Dino Marcon, indicato come persona di fiducia. Gli esiti della perquisizione non si conoscono, ma i responsabili dell’istituto salesiano hanno voluto precisare che gli inquirenti non hanno trovato nulla di quanto stavano cercando. Il sopralluogo è stato comunque ritenuto interessante dagli investigatori che sono coordinati dai pm Matteo Tripani e Lorenzo Del Giudice.
(10 ottobre 2008)