La Repubblica 11.10.08
A Ronciglione, a 50 chilometri da Roma
Tutte le classi a messa protesta dei genitori
La funzione durante l´orario di lezione. Il preside: i ragazzi esonerati dalla religione? Una esigua minoranza
ROMA - Per festeggiare l´inizio dell´anno scolastico, tutti gli alunni a messa. Non importa se in classe c´è chi è esonerato dalle ore di religione, se ci sono bambini e ragazzi altre fedi e altre culture: la maggioranza ha deciso e i ragazzi dovranno seguire la funzione cattolica. Accade vicino a Roma, all´Istituto Comprensivo Marianna Virgili di Ronciglione, scuola che comprende elementari e medie. Nonostante le proteste di un gruppetto di genitori laici, che avevano chiesto che la messa si svolgesse al di fuori dell´orario scolastico, la preside e il collegio dei docenti hanno affermato che la richiesta di quei genitori rappresentava soltanto «un´esigua minoranza», e pertanto non poteva essere accolta.
Così Beatrice Nardi e Felice Antonelli, genitori di due ragazzi esonerati dall´ora di religione, (e lasciati nei corridoi a giocare), dopo aver protestato (invano) per la scelta degli organi dirigenti di aprire l´anno scolastico con una messa, hanno deciso di rendere pubblica, con una lettera, la vicenda dell´istituto di Ronciglione. «Abbiamo chiesto solamente quello che la legge sancisce - si legge nella lettera - cioè che la messa si svolgesse al di fuori dell´orario scolastico. Con protervia e arroganza ci è stato risposto ufficialmente che i tre organi collegiali (Preside, Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto) avevano deciso all´unanimità la partecipazione alla Funzione e che la nostra richiesta non poteva essere accettata "in quanto rappresentativa di una esigua minoranza"». Ma non era la scuola il luogo dove tutti, anche appunto, le «esigue minoranze» dovevano trovare voce e dignità, così come dice la Costituzione? Altrove forse, ma non all´Istituto Virgili di Ronciglione, dove si decide a maggioranza. «È questo il rispetto che una dirigenza scolastica riserva ai loro studenti? È così che i professori - si chiedono Nardi e Antonelli - difendono i ragazzi che sono stati affidati loro, approvando all´unanimità una proposta che veda discriminati gli alunni perché figli di genitori diversi per cultura o credo religioso?».
A Ronciglione, a 50 chilometri da Roma
Tutte le classi a messa protesta dei genitori
La funzione durante l´orario di lezione. Il preside: i ragazzi esonerati dalla religione? Una esigua minoranza
ROMA - Per festeggiare l´inizio dell´anno scolastico, tutti gli alunni a messa. Non importa se in classe c´è chi è esonerato dalle ore di religione, se ci sono bambini e ragazzi altre fedi e altre culture: la maggioranza ha deciso e i ragazzi dovranno seguire la funzione cattolica. Accade vicino a Roma, all´Istituto Comprensivo Marianna Virgili di Ronciglione, scuola che comprende elementari e medie. Nonostante le proteste di un gruppetto di genitori laici, che avevano chiesto che la messa si svolgesse al di fuori dell´orario scolastico, la preside e il collegio dei docenti hanno affermato che la richiesta di quei genitori rappresentava soltanto «un´esigua minoranza», e pertanto non poteva essere accolta.
Così Beatrice Nardi e Felice Antonelli, genitori di due ragazzi esonerati dall´ora di religione, (e lasciati nei corridoi a giocare), dopo aver protestato (invano) per la scelta degli organi dirigenti di aprire l´anno scolastico con una messa, hanno deciso di rendere pubblica, con una lettera, la vicenda dell´istituto di Ronciglione. «Abbiamo chiesto solamente quello che la legge sancisce - si legge nella lettera - cioè che la messa si svolgesse al di fuori dell´orario scolastico. Con protervia e arroganza ci è stato risposto ufficialmente che i tre organi collegiali (Preside, Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto) avevano deciso all´unanimità la partecipazione alla Funzione e che la nostra richiesta non poteva essere accettata "in quanto rappresentativa di una esigua minoranza"». Ma non era la scuola il luogo dove tutti, anche appunto, le «esigue minoranze» dovevano trovare voce e dignità, così come dice la Costituzione? Altrove forse, ma non all´Istituto Virgili di Ronciglione, dove si decide a maggioranza. «È questo il rispetto che una dirigenza scolastica riserva ai loro studenti? È così che i professori - si chiedono Nardi e Antonelli - difendono i ragazzi che sono stati affidati loro, approvando all´unanimità una proposta che veda discriminati gli alunni perché figli di genitori diversi per cultura o credo religioso?».