La Repubblica 23.10.08
"Dio non c´è, spassatevela" e l´ateismo diventa uno spot
L´idea lanciata da un blog, in un giorno raccolte quasi 50mila sterline
L´arcivescovo di Westminster: "Ma i cristiani conoscono la gioia della fede"
di Enrico Franceschini
Londra. La pubblicità, diceva Karl Marx, è l´anima del commercio. Ma può anche servire a smentire che l´uomo abbia un´anima. L´idea lanciata da un blog del quotidiano Guardian ha attecchito come fuoco in un´arida prateria: in meno di 24 ore sono state raccolte donazioni per quasi 50 mila sterline (60 mila euro), che serviranno a mettere dei cartelloni a favore del secolarismo sugli autobus di Londra. Gli organizzatori della campagna si sarebbero accontentati di raccogliere 5 mila sterline, cifra sufficiente per riprodurre sulla fiancata di trenta bus, per quattro settimane, nelle strade della capitale, la seguente ironica scritta: «Probabilmente Dio non esiste. Dunque smettete di preoccuparvi (sottinteso: dell´aldilà) e godetevi la vita (sottinteso: sulla terra)». Un tram, parafrasando Tennessee Williams, che si chiama ateismo. Avendo raccolto dieci volte tanto, adesso i promotori pensano di ampliare la campagna su tutto il territorio nazionale, variando gli slogan e mettendoli non solo sugli autobus ma anche in metropolitana. «A questo punto il nostro limite è il cielo», dice Ariane Sherine, la scrittrice che ha ideato l´iniziativa, aggiungendo: «Con la consapevolezza, tuttavia, che lassù non c´è niente».
Lo scopo della campagna è fornire un «contro-messaggio rassicurante» a chi si sente minacciato dal fervore religioso, ovvero contro predicatori e chiese che ricordano ardentemente ai non-cristiani cosa li aspetta dopo la morte: l´inferno e la dannazione eterna. «La nostra è una protesta ammorbidita da un pizzico di umorismo, ma con un argomento di fondo assai serio», spiega Sherine sul Guardian. «Noi ateisti vogliamo un paese secolarista, un governo secolarista, una scuola secolarista. Il fatto che siamo stati inondati di donazioni rivela quanto sia forte questo sentimento nel nostro paese». Nella somma finora raccolta, oltretutto, non sono incluse le 5 mila sterline donate da Richard Dawkins, il docente della London School of Economics autore di un saggio diventato un best-seller internazionale, pubblicato anche in Italia, da Mondadori, col titolo: L´illusione di Dio - le ragioni per non credere. Dawkins si era detto pronto a finanziare da solo l´iniziativa, donando l´intera somma minima per tappezzare trenta bus di pubblicità per un mese, se la colletta non avesse prodotto i risultati sperati. Ma adesso farà la sua donazione lo stesso.
La Gran Bretagna, bisogna dire, è un paese profondamente laico, in cui anche la Chiesa rispetta una netta separazione tra religione e stato. La conferma viene dalle reazioni delle autorità ecclesiastica alla campagna ateista. La Chiesa Metodista britannica ha accolto favorevolmente l´iniziativa, ringraziando in particolare il professor Dawkins per il suo «continuo interesse in Dio»: il suo libro, afferma un comunicato, incoraggia la gente a pensare al problema dell´esistenza o meno del creatore, e questo è di per sé positivo. Quanto alla Chiesa Anglicana, ha reso noto che essa difende sempre e comunque qualsiasi gruppo che rappresenti una posizione religiosa «o filosofica», promuovendo il proprio punto di vista attraverso canali appropriati. Un portavoce dell´arcivescovo di Westminster si è limitato a precisare: «La fede cristiana non predica la preoccupazione o il divieto di godersi la vita. Al contrario, la nostra fede ci libera dai timori, mettendo la vita nella prospettiva giusta. Sette persone su dieci in questo paese si descrivono come `cristiani´, e conoscono la gioia che la fede può portare».
Senza per questo vietare a chi la pensa diversamente di pubblicizzare le proprie idee: anche su un tram.
"Dio non c´è, spassatevela" e l´ateismo diventa uno spot
L´idea lanciata da un blog, in un giorno raccolte quasi 50mila sterline
L´arcivescovo di Westminster: "Ma i cristiani conoscono la gioia della fede"
di Enrico Franceschini
Londra. La pubblicità, diceva Karl Marx, è l´anima del commercio. Ma può anche servire a smentire che l´uomo abbia un´anima. L´idea lanciata da un blog del quotidiano Guardian ha attecchito come fuoco in un´arida prateria: in meno di 24 ore sono state raccolte donazioni per quasi 50 mila sterline (60 mila euro), che serviranno a mettere dei cartelloni a favore del secolarismo sugli autobus di Londra. Gli organizzatori della campagna si sarebbero accontentati di raccogliere 5 mila sterline, cifra sufficiente per riprodurre sulla fiancata di trenta bus, per quattro settimane, nelle strade della capitale, la seguente ironica scritta: «Probabilmente Dio non esiste. Dunque smettete di preoccuparvi (sottinteso: dell´aldilà) e godetevi la vita (sottinteso: sulla terra)». Un tram, parafrasando Tennessee Williams, che si chiama ateismo. Avendo raccolto dieci volte tanto, adesso i promotori pensano di ampliare la campagna su tutto il territorio nazionale, variando gli slogan e mettendoli non solo sugli autobus ma anche in metropolitana. «A questo punto il nostro limite è il cielo», dice Ariane Sherine, la scrittrice che ha ideato l´iniziativa, aggiungendo: «Con la consapevolezza, tuttavia, che lassù non c´è niente».
Lo scopo della campagna è fornire un «contro-messaggio rassicurante» a chi si sente minacciato dal fervore religioso, ovvero contro predicatori e chiese che ricordano ardentemente ai non-cristiani cosa li aspetta dopo la morte: l´inferno e la dannazione eterna. «La nostra è una protesta ammorbidita da un pizzico di umorismo, ma con un argomento di fondo assai serio», spiega Sherine sul Guardian. «Noi ateisti vogliamo un paese secolarista, un governo secolarista, una scuola secolarista. Il fatto che siamo stati inondati di donazioni rivela quanto sia forte questo sentimento nel nostro paese». Nella somma finora raccolta, oltretutto, non sono incluse le 5 mila sterline donate da Richard Dawkins, il docente della London School of Economics autore di un saggio diventato un best-seller internazionale, pubblicato anche in Italia, da Mondadori, col titolo: L´illusione di Dio - le ragioni per non credere. Dawkins si era detto pronto a finanziare da solo l´iniziativa, donando l´intera somma minima per tappezzare trenta bus di pubblicità per un mese, se la colletta non avesse prodotto i risultati sperati. Ma adesso farà la sua donazione lo stesso.
La Gran Bretagna, bisogna dire, è un paese profondamente laico, in cui anche la Chiesa rispetta una netta separazione tra religione e stato. La conferma viene dalle reazioni delle autorità ecclesiastica alla campagna ateista. La Chiesa Metodista britannica ha accolto favorevolmente l´iniziativa, ringraziando in particolare il professor Dawkins per il suo «continuo interesse in Dio»: il suo libro, afferma un comunicato, incoraggia la gente a pensare al problema dell´esistenza o meno del creatore, e questo è di per sé positivo. Quanto alla Chiesa Anglicana, ha reso noto che essa difende sempre e comunque qualsiasi gruppo che rappresenti una posizione religiosa «o filosofica», promuovendo il proprio punto di vista attraverso canali appropriati. Un portavoce dell´arcivescovo di Westminster si è limitato a precisare: «La fede cristiana non predica la preoccupazione o il divieto di godersi la vita. Al contrario, la nostra fede ci libera dai timori, mettendo la vita nella prospettiva giusta. Sette persone su dieci in questo paese si descrivono come `cristiani´, e conoscono la gioia che la fede può portare».
Senza per questo vietare a chi la pensa diversamente di pubblicizzare le proprie idee: anche su un tram.