Meno mortalità del Viagra, ecco il farmaco abortivo
Il Manifesto del 16 dicembre 2008, pag. 6
di E. Ma.
L’Ru486 (mifepristone) è il farmaco utilizzato nell’approccio farmacologico all’interruzione di gravidanza, in alternativa all’aborto chirurgico. È uno steroide sintetico con spiccata attività antagonista verso recettori del progesterone e si assume per via orale. Il progesterone è l’ormone che assicura il mantenimento della gravidanza, quindi la pillola Ru486 determina il distacco della mucosa uterina, con un processo simile a ciò che avviene durante la mestruazione. Solitamente dopo un paio di giorni, la donna deve poi assumere un altro farmaco, il prostaglandine, sotto forma di ovulo vaginale o per via orale, che favorisce l’espulsione del feto. L’Ru486 è già commercializzata in una ventina di paesi al mondo e in quasi tutta Europa (Francia, Austria, Germania, Belgio, Danimarca, Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Svizzera, Svezia, Lussemburgo, Olanda, Finlandia, Norvegia). Costa circa 20 euro e il suo impiego è stato esteso a molte altre indicazioni, come sollecitato nel 2007 dall’Agenzia europea del farmaco: per la dilatazione cervicale in preparazione dell’aborto chirurgico nel primo trimestre, nell’interruzione di gravidanza terapeutica, nell’induzione del travaglio in presenza di morte intrauterina del feto, per la cura dell’endometriosi. Ma viene usato anche in via sperimentale (essendo un anti progestinico, anti glucocorticoide e anti androgeno) nella cura di alcuni tumori, della sindrome di Cushing e della depressione. Gli ultimi studi, tra i quali quelli dell’organizzazione statunitense Planned Parenthood Federation of America, considerano efficaci anche dosi minime di 200 milligrammi, Si stima una mortalità materna dell’1,1 ogni 100 mila donne: qualcosa come cinque volte di meno del Viagra e dieci volte inferiore alla mortalità in gravidanza.
Il Manifesto del 16 dicembre 2008, pag. 6
di E. Ma.
L’Ru486 (mifepristone) è il farmaco utilizzato nell’approccio farmacologico all’interruzione di gravidanza, in alternativa all’aborto chirurgico. È uno steroide sintetico con spiccata attività antagonista verso recettori del progesterone e si assume per via orale. Il progesterone è l’ormone che assicura il mantenimento della gravidanza, quindi la pillola Ru486 determina il distacco della mucosa uterina, con un processo simile a ciò che avviene durante la mestruazione. Solitamente dopo un paio di giorni, la donna deve poi assumere un altro farmaco, il prostaglandine, sotto forma di ovulo vaginale o per via orale, che favorisce l’espulsione del feto. L’Ru486 è già commercializzata in una ventina di paesi al mondo e in quasi tutta Europa (Francia, Austria, Germania, Belgio, Danimarca, Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Svizzera, Svezia, Lussemburgo, Olanda, Finlandia, Norvegia). Costa circa 20 euro e il suo impiego è stato esteso a molte altre indicazioni, come sollecitato nel 2007 dall’Agenzia europea del farmaco: per la dilatazione cervicale in preparazione dell’aborto chirurgico nel primo trimestre, nell’interruzione di gravidanza terapeutica, nell’induzione del travaglio in presenza di morte intrauterina del feto, per la cura dell’endometriosi. Ma viene usato anche in via sperimentale (essendo un anti progestinico, anti glucocorticoide e anti androgeno) nella cura di alcuni tumori, della sindrome di Cushing e della depressione. Gli ultimi studi, tra i quali quelli dell’organizzazione statunitense Planned Parenthood Federation of America, considerano efficaci anche dosi minime di 200 milligrammi, Si stima una mortalità materna dell’1,1 ogni 100 mila donne: qualcosa come cinque volte di meno del Viagra e dieci volte inferiore alla mortalità in gravidanza.