l’Unità 3.6.10
«Complice delle violenze» Indagato Zoellitsch capo della chiesa tedesca
Il vescovo di Friburgo e presidente della Conferenza episcopale, avrebbe coperto un caso avvenuto negli anni Sessanta. Germania sotto choc: il prelato siede al tavolo governativo istituito dalla Merkel contro gli abusi.
di Laura Lucchini
La Germania è tornata ieri a vivere l’incubo che l’ha tormentata per mesi. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, è indagato dalla procura di Friburgo per presunta complicità in casi di abusi su minori. Dopo mesi di denunce di violenze sessuali, consumate all’interno di strutture educative cattoliche ora il sospetto raggiunge anche colui che si è fatto portavoce del cambiamento e della lotta contro la pedofilia.
L’apertura dell’inchiesta è stata confermata ieri dal procuratore capo di Friburgo, Wolfgang Maier, dopo che era stata anticipata dalla televisione pubblica ARD. La procedura è stata avviata in seguito alla denuncia di un cittadino, presentata a fine maggio, in cui si accusa Zollitsch di aver fatto assumere nel 1987 come referente un sacerdote, i cui abusi sessuali e tendenze pedofile erano gia state ampiamente documentate. I fatti si sarebbero verificati nella cittadina di Birnau, nei pressi di Costanza. All’epoca Zollitsch era responsabile del personale presso l’arcidiocesi di Friburgo. La presunta vittima del sacerdote accusa l’arcidiocesi di avere di fatto nascosto coscientemente un pedofilo.
LA RICHIESTA DI PERDONO
Lo scorso mese di marzo Zollitsch, in seguito allo scandalo di abusi che ha investito la Chiesa del paese, ha chiesto perdono alle vittime per i crimini commessi da alcuni sacerdoti tedeschi. La sua richiesta di perdono arrivava dopo una riunione in Vaticano con Papa Benedetto XVI. Allo stesso modo Zollitsch aveva assicurato, dopo la riunione con il Pontefice, che questi lo aveva spronato ad adottare misure efficaci per affrontare lo scandalo. In una sorta di dichiarazione d’intenti Zollitsch aveva promesso assistenza alle vittime, perché gli abusi non cadessero mai più nel silenzio, e aveva assicurato collaborazione con la giustizia per andare a fondo nelle denunce.
Sempre Robert Zollitsch, nel suo tentativo di far pulizia, aveva fatto pressione nelle scorse settimane affinché il polemico vescovo di Augsburg, Walter Mixa, si dimettesse perché accusato di aver picchiato numerosi ragazzi quando era ancora prete. Qualche giorno dopo Mixa presentò le dimissioni, che furono accolte da Benedetto XVI.
Come se non bastasse, il presidente della Conferenza Episcopale, partecipa come rappresentante della Chiesa nella tavola rotonda contro gli abusi, organizzata dal Governo di Angela Merkel in seguito allo scandalo. L’Ordinariato della diocesi di Friburgo ha immediatamente respinto come “infondate” le accuse. La procura di Friburgo deve ora stabilire se i fatti in questione possono ancora essere giudicati o sono prescritti.
«Complice delle violenze» Indagato Zoellitsch capo della chiesa tedesca
Il vescovo di Friburgo e presidente della Conferenza episcopale, avrebbe coperto un caso avvenuto negli anni Sessanta. Germania sotto choc: il prelato siede al tavolo governativo istituito dalla Merkel contro gli abusi.
di Laura Lucchini
La Germania è tornata ieri a vivere l’incubo che l’ha tormentata per mesi. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, è indagato dalla procura di Friburgo per presunta complicità in casi di abusi su minori. Dopo mesi di denunce di violenze sessuali, consumate all’interno di strutture educative cattoliche ora il sospetto raggiunge anche colui che si è fatto portavoce del cambiamento e della lotta contro la pedofilia.
L’apertura dell’inchiesta è stata confermata ieri dal procuratore capo di Friburgo, Wolfgang Maier, dopo che era stata anticipata dalla televisione pubblica ARD. La procedura è stata avviata in seguito alla denuncia di un cittadino, presentata a fine maggio, in cui si accusa Zollitsch di aver fatto assumere nel 1987 come referente un sacerdote, i cui abusi sessuali e tendenze pedofile erano gia state ampiamente documentate. I fatti si sarebbero verificati nella cittadina di Birnau, nei pressi di Costanza. All’epoca Zollitsch era responsabile del personale presso l’arcidiocesi di Friburgo. La presunta vittima del sacerdote accusa l’arcidiocesi di avere di fatto nascosto coscientemente un pedofilo.
LA RICHIESTA DI PERDONO
Lo scorso mese di marzo Zollitsch, in seguito allo scandalo di abusi che ha investito la Chiesa del paese, ha chiesto perdono alle vittime per i crimini commessi da alcuni sacerdoti tedeschi. La sua richiesta di perdono arrivava dopo una riunione in Vaticano con Papa Benedetto XVI. Allo stesso modo Zollitsch aveva assicurato, dopo la riunione con il Pontefice, che questi lo aveva spronato ad adottare misure efficaci per affrontare lo scandalo. In una sorta di dichiarazione d’intenti Zollitsch aveva promesso assistenza alle vittime, perché gli abusi non cadessero mai più nel silenzio, e aveva assicurato collaborazione con la giustizia per andare a fondo nelle denunce.
Sempre Robert Zollitsch, nel suo tentativo di far pulizia, aveva fatto pressione nelle scorse settimane affinché il polemico vescovo di Augsburg, Walter Mixa, si dimettesse perché accusato di aver picchiato numerosi ragazzi quando era ancora prete. Qualche giorno dopo Mixa presentò le dimissioni, che furono accolte da Benedetto XVI.
Come se non bastasse, il presidente della Conferenza Episcopale, partecipa come rappresentante della Chiesa nella tavola rotonda contro gli abusi, organizzata dal Governo di Angela Merkel in seguito allo scandalo. L’Ordinariato della diocesi di Friburgo ha immediatamente respinto come “infondate” le accuse. La procura di Friburgo deve ora stabilire se i fatti in questione possono ancora essere giudicati o sono prescritti.