La Repubblica 5.5.10
Niente preti alla festa la rivolta di Bruges
Lo scandalo pedofilia ha costretto alle dimissioni il vescovo
BRUXELLES - Non si placa, in Belgio, lo scandalo suscitato dal caso del vescovo pedofilo. Roger Vangheluwe, 73 anni, titolare della diocesi di Bruges, si è dimesso il 22 aprile scorso dopo aver riconosciuto di «aver abusato sessualmente» di un minore sia quando era ancora un semplice prete, sia dopo essere stato nominato vescovo, nel 1984. A quanto risulta, la vittima degli abusi sarebbe un suo nipote. Ieri, riferisce il quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws, i responsabili della confraternita del Sacro Sangue di Bruges hanno fatto sapere di non volere la partecipazione di preti, e neppure di chierichetti, alla grande processione che ogni 13 maggio attraversa le vie della città e che è accompagnata da cortei in costume. La decisione, hanno riferito gli organizzatori della celebrazione, è stata presa «per evitare le reazioni negative del pubblico». Persino i chierichetti sono invitati a non farsi vedere. «Abbiamo fatto questa scelta per proteggere i giovani in questione. Abbiamo paura delle reazioni negative del pubblico. I chierichetti non meritano certo un simile trattamento», ha dichiarato Benoit Kervyn, esponente della confraternita. Secondo quanto affermano gli organizzatori, la sollecitazione ad escludere i membri del clero dalla manifestazione sarebbe venuta dallo stesso vescovado di Bruges, che dopo le dimissioni di Vangheluwe è retto pro tempore da un amministratore. Tuttavia in Curia si trincerano dietro un seccato «no comment».
Niente preti alla festa la rivolta di Bruges
Lo scandalo pedofilia ha costretto alle dimissioni il vescovo
BRUXELLES - Non si placa, in Belgio, lo scandalo suscitato dal caso del vescovo pedofilo. Roger Vangheluwe, 73 anni, titolare della diocesi di Bruges, si è dimesso il 22 aprile scorso dopo aver riconosciuto di «aver abusato sessualmente» di un minore sia quando era ancora un semplice prete, sia dopo essere stato nominato vescovo, nel 1984. A quanto risulta, la vittima degli abusi sarebbe un suo nipote. Ieri, riferisce il quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws, i responsabili della confraternita del Sacro Sangue di Bruges hanno fatto sapere di non volere la partecipazione di preti, e neppure di chierichetti, alla grande processione che ogni 13 maggio attraversa le vie della città e che è accompagnata da cortei in costume. La decisione, hanno riferito gli organizzatori della celebrazione, è stata presa «per evitare le reazioni negative del pubblico». Persino i chierichetti sono invitati a non farsi vedere. «Abbiamo fatto questa scelta per proteggere i giovani in questione. Abbiamo paura delle reazioni negative del pubblico. I chierichetti non meritano certo un simile trattamento», ha dichiarato Benoit Kervyn, esponente della confraternita. Secondo quanto affermano gli organizzatori, la sollecitazione ad escludere i membri del clero dalla manifestazione sarebbe venuta dallo stesso vescovado di Bruges, che dopo le dimissioni di Vangheluwe è retto pro tempore da un amministratore. Tuttavia in Curia si trincerano dietro un seccato «no comment».