La Repubblica 11.6.10
In tre anni 5 punti percentuali in meno, ma gli introiti aumentano per il maggior gettito fiscale In calo l´8 per mille alla Chiesa allarme Cei: perse 100mila adesioni
Monsignor Crociata "Nel 2010 un miliardo di euro ma la crisi si farà sentire presto"
CITTÀ DEL VATICANO - In fondo alla dichiarazione dei redditi sempre meno italiani scelgono di destinare l´8 per mille alla Chiesa. E i vertici del Vaticano si preoccupano. È il secondo anno che succede, e la tendenza - anche grazie a una possibile disaffezione dei fedeli per lo scandalo pedofilia - potrebbe aumentare nei prossimi anni. Nelle dichiarazioni fiscali del 2007 (introiti del 2006), le firme dell´8 per 1000 destinate alla Chiesa cattolica risultano infatti in sostanzioso calo. Lo attesta un documento uscito dall´Assemblea generale dei vescovi italiani, conclusasi due settimane fa a Roma, e diffuso ieri dall´agenzia Asca. Le firme a favore della Chiesa sono state l´85,01% del totale nel 2007, contro l´86,05% del 2006 e l´89,82% del 2005.
Il documento era stato presentato dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Mariano Crociata. «Dobbiamo registrare con preoccupazione per il secondo anno consecutivo - scriveva Crociata - un calo percentuale delle firme dei contribuenti a favore della Chiesa cattolica». Sono infatti arrivate 14.839.143 adesioni, cioè ben 95.104 in meno rispetto all´anno precedente. «Le scelte favorevoli alla Chiesa cattolica - commenta il segretario generale della Cei - sono purtroppo diminuite sia in termini percentuali, sia in valore assoluto».
Ma nonostante l´evidente calo percentuale, la somma globale che dallo Stato arriva nelle casse vaticane risulta cresciuta. E ciò a causa della crescita generale del gettito fiscale avvenuta in quegli anni. La Chiesa ha percepito, nell´anno corrente 2010, 1.067 milioni di euro. Contro i 967 del 2009. Un aumento netto di quasi cento milioni. La Cei resta tuttavia preoccupata. «Per il meccanismo di posticipazione a tre anni del calcolo del gettito - spiega nella sua relazione monsignor Crociata - solo a partire dal 2013 sperimenteremo le conseguenze dell´attuale crisi economica sul gettito complessivo dell´Ire e quindi anche sulle somme dell´8 per mille». Per questo la Conferenza episcopale italiana ha deciso di destinare 30 milioni di euro dei fondi relativi all´anno in corso alla ricostituzione del cosiddetto "fondo di riserva", che lo scorso anno era stato svuotato per far fronte a un calo del gettito. Ribadisce il segretario generale Cei nel suo rapporto ai confratelli vescovi: «Un indirizzo fondamentale per la pianificazione e una prudente gestione delle risorse» dovrà essere «già a partire dal presente esercizio la ricostituzione del fondo di riserva».
Anche i dati restanti non paiono confortanti per la Cei. Calano nettamente (-9,9%) le offerte deducibili - volontarie - per il sostentamento del clero. E la somma raccolta nel 2009 risulta di 14,9 milioni di euro, contro i 16,5 del 2008. Monsignor Crociata a riguardo sostiene la necessità di un´attenta analisi interna: «Come ormai da diversi anni, con l´eccezione del 2007, anche questa volta ci troviamo di fronte a una riduzione di tale fonte di finanziamento, che impone un´approfondita riflessione sulle cause del fenomeno e sulle possibili strategie alternative di promozione e raccolta futura». Occorre «una proposta di rilancio» delle offerte volontarie, da prepararsi in autunno. Perché nonostante la cifra raccolta resti comunque cospicua, è però molto lontana dalle attese e dal fabbisogno di sostentamento del clero.
(m. ans.)
In tre anni 5 punti percentuali in meno, ma gli introiti aumentano per il maggior gettito fiscale In calo l´8 per mille alla Chiesa allarme Cei: perse 100mila adesioni
Monsignor Crociata "Nel 2010 un miliardo di euro ma la crisi si farà sentire presto"
CITTÀ DEL VATICANO - In fondo alla dichiarazione dei redditi sempre meno italiani scelgono di destinare l´8 per mille alla Chiesa. E i vertici del Vaticano si preoccupano. È il secondo anno che succede, e la tendenza - anche grazie a una possibile disaffezione dei fedeli per lo scandalo pedofilia - potrebbe aumentare nei prossimi anni. Nelle dichiarazioni fiscali del 2007 (introiti del 2006), le firme dell´8 per 1000 destinate alla Chiesa cattolica risultano infatti in sostanzioso calo. Lo attesta un documento uscito dall´Assemblea generale dei vescovi italiani, conclusasi due settimane fa a Roma, e diffuso ieri dall´agenzia Asca. Le firme a favore della Chiesa sono state l´85,01% del totale nel 2007, contro l´86,05% del 2006 e l´89,82% del 2005.
Il documento era stato presentato dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Mariano Crociata. «Dobbiamo registrare con preoccupazione per il secondo anno consecutivo - scriveva Crociata - un calo percentuale delle firme dei contribuenti a favore della Chiesa cattolica». Sono infatti arrivate 14.839.143 adesioni, cioè ben 95.104 in meno rispetto all´anno precedente. «Le scelte favorevoli alla Chiesa cattolica - commenta il segretario generale della Cei - sono purtroppo diminuite sia in termini percentuali, sia in valore assoluto».
Ma nonostante l´evidente calo percentuale, la somma globale che dallo Stato arriva nelle casse vaticane risulta cresciuta. E ciò a causa della crescita generale del gettito fiscale avvenuta in quegli anni. La Chiesa ha percepito, nell´anno corrente 2010, 1.067 milioni di euro. Contro i 967 del 2009. Un aumento netto di quasi cento milioni. La Cei resta tuttavia preoccupata. «Per il meccanismo di posticipazione a tre anni del calcolo del gettito - spiega nella sua relazione monsignor Crociata - solo a partire dal 2013 sperimenteremo le conseguenze dell´attuale crisi economica sul gettito complessivo dell´Ire e quindi anche sulle somme dell´8 per mille». Per questo la Conferenza episcopale italiana ha deciso di destinare 30 milioni di euro dei fondi relativi all´anno in corso alla ricostituzione del cosiddetto "fondo di riserva", che lo scorso anno era stato svuotato per far fronte a un calo del gettito. Ribadisce il segretario generale Cei nel suo rapporto ai confratelli vescovi: «Un indirizzo fondamentale per la pianificazione e una prudente gestione delle risorse» dovrà essere «già a partire dal presente esercizio la ricostituzione del fondo di riserva».
Anche i dati restanti non paiono confortanti per la Cei. Calano nettamente (-9,9%) le offerte deducibili - volontarie - per il sostentamento del clero. E la somma raccolta nel 2009 risulta di 14,9 milioni di euro, contro i 16,5 del 2008. Monsignor Crociata a riguardo sostiene la necessità di un´attenta analisi interna: «Come ormai da diversi anni, con l´eccezione del 2007, anche questa volta ci troviamo di fronte a una riduzione di tale fonte di finanziamento, che impone un´approfondita riflessione sulle cause del fenomeno e sulle possibili strategie alternative di promozione e raccolta futura». Occorre «una proposta di rilancio» delle offerte volontarie, da prepararsi in autunno. Perché nonostante la cifra raccolta resti comunque cospicua, è però molto lontana dalle attese e dal fabbisogno di sostentamento del clero.
(m. ans.)