La Repubblica 28.5.10
Pedofilia, lo scandalo travolge i gesuiti
Prime ammissioni: in Germania l´ordine ha tenuto nascosti centinaia di casi
Crisi di credibilità per la Chiesa tedesca: in un anno registrati 125 mila fedeli in meno
di Andrea Tarquini
BERLINO Centinaia di bambini e ragazzi sono stati violentati o brutalmente percossi per decenni nelle istituzioni scolastiche dei gesuiti in Germania, e per decenni l´ordine ha sistematicamente coperto e insabbiato le denunce. Lo hanno denunciato ieri la dottoressa Ursula Raue, la studiosa incaricata dalla Chiesa stessa di indagare sullo scandalo degli abusi sessuali nelle scuole dei gesuiti, e padre Stefan Dartmann, il provinciale della Compagnia nella Repubblica federale.
Il rapporto della signora Raue rivela che l´orrore ha avuto dimensioni ancor più vaste di quanto si pensasse. E coincide con un esodo in massa dalla Chiesa cattolica in Germania: 125 mila fedeli l´hanno lasciata, un record storico che denuncia la gravissima crisi di credibilità del cattolicesimo nel paese del Papa, e lo espone anche a serie difficoltà finanziarie, con il venir meno dei contributi fiscali dei fedeli.
«È scandaloso, è una realtà che ci copre di vergogna e disonore, chiedo perdono a tutte le vittime», ha detto padre Dartmann. Ha condannato i decenni di silenzio, «frutto di una cultura di solidarietà con i colpevoli anziché con le loro vittime, una cultura non solo scelta da singole persone ma ben radicata nell´ordine, allora e, temo, ancora oggi». Dartmann non ha voluto però precisare se si pensa a indennizzi finanziari o materiali per chi subì il martirio.
«I casi accertati sono 205, ma temo che la cifra reale sia ancora più grande», ha spiegato Ursula Raue. Molte vittime, teme l´investigatrice ufficiale, probabilmente non hanno ancora trovato il coraggio di superare la vergogna e denunciare il loro caso, mentre altre potrebbero essere già morte. E secondo i media, almeno altri 50 casi sono stati accertati in istituzioni cattoliche non dipendenti dai gesuiti.
Nella sua relazione, la dottoressa Raue ha offerto testimonianze agghiaccianti. Almeno 12 sacerdoti, sei dei quali deceduti, sono colpevoli diretti; altri 32 tra religiosi e assistenti laici sono fortemente sospettati. C´era padre Eckhart, del prestigioso collegio Canisius di Berlino, che «picchiava spesso e volentieri», o padre Michael, «che amava percuotere i bimbi sul sedere nudo in presenza di altri minori, e poi controllava chi degli altri piccoli aveva un´erezione». Un altro religioso, di cui non viene fatto il nome, è accusato di aver violentato nel confessionale una bimba di 9 anni e una di 14. «Il confine tra stupro e percosse era spesso labile, spesso i padri si eccitavano picchiando i minorenni», ha spiegato Ursula Raue. La lista delle scuole religiose coinvolte è una mappa di tutto il Paese: il Canisius a Berlino, Sankt Blasien, il collegio Aloisius a Bonn, Sankt Ansgar ad Amburgo, istituzioni a Goettingen, il collegio dell´Immacolata a Bueren, in Westfalia, dice la lista parziale diffusa ieri sera da Spiegel.
Pedofilia, lo scandalo travolge i gesuiti
Prime ammissioni: in Germania l´ordine ha tenuto nascosti centinaia di casi
Crisi di credibilità per la Chiesa tedesca: in un anno registrati 125 mila fedeli in meno
di Andrea Tarquini
BERLINO Centinaia di bambini e ragazzi sono stati violentati o brutalmente percossi per decenni nelle istituzioni scolastiche dei gesuiti in Germania, e per decenni l´ordine ha sistematicamente coperto e insabbiato le denunce. Lo hanno denunciato ieri la dottoressa Ursula Raue, la studiosa incaricata dalla Chiesa stessa di indagare sullo scandalo degli abusi sessuali nelle scuole dei gesuiti, e padre Stefan Dartmann, il provinciale della Compagnia nella Repubblica federale.
Il rapporto della signora Raue rivela che l´orrore ha avuto dimensioni ancor più vaste di quanto si pensasse. E coincide con un esodo in massa dalla Chiesa cattolica in Germania: 125 mila fedeli l´hanno lasciata, un record storico che denuncia la gravissima crisi di credibilità del cattolicesimo nel paese del Papa, e lo espone anche a serie difficoltà finanziarie, con il venir meno dei contributi fiscali dei fedeli.
«È scandaloso, è una realtà che ci copre di vergogna e disonore, chiedo perdono a tutte le vittime», ha detto padre Dartmann. Ha condannato i decenni di silenzio, «frutto di una cultura di solidarietà con i colpevoli anziché con le loro vittime, una cultura non solo scelta da singole persone ma ben radicata nell´ordine, allora e, temo, ancora oggi». Dartmann non ha voluto però precisare se si pensa a indennizzi finanziari o materiali per chi subì il martirio.
«I casi accertati sono 205, ma temo che la cifra reale sia ancora più grande», ha spiegato Ursula Raue. Molte vittime, teme l´investigatrice ufficiale, probabilmente non hanno ancora trovato il coraggio di superare la vergogna e denunciare il loro caso, mentre altre potrebbero essere già morte. E secondo i media, almeno altri 50 casi sono stati accertati in istituzioni cattoliche non dipendenti dai gesuiti.
Nella sua relazione, la dottoressa Raue ha offerto testimonianze agghiaccianti. Almeno 12 sacerdoti, sei dei quali deceduti, sono colpevoli diretti; altri 32 tra religiosi e assistenti laici sono fortemente sospettati. C´era padre Eckhart, del prestigioso collegio Canisius di Berlino, che «picchiava spesso e volentieri», o padre Michael, «che amava percuotere i bimbi sul sedere nudo in presenza di altri minori, e poi controllava chi degli altri piccoli aveva un´erezione». Un altro religioso, di cui non viene fatto il nome, è accusato di aver violentato nel confessionale una bimba di 9 anni e una di 14. «Il confine tra stupro e percosse era spesso labile, spesso i padri si eccitavano picchiando i minorenni», ha spiegato Ursula Raue. La lista delle scuole religiose coinvolte è una mappa di tutto il Paese: il Canisius a Berlino, Sankt Blasien, il collegio Aloisius a Bonn, Sankt Ansgar ad Amburgo, istituzioni a Goettingen, il collegio dell´Immacolata a Bueren, in Westfalia, dice la lista parziale diffusa ieri sera da Spiegel.