sabato 28 febbraio 2009

Englaro indagato per omicidio «Me l'aspettavo, sono sereno»

Corriere della Sera 28.2.09
Englaro indagato per omicidio «Me l'aspettavo, sono sereno»
Sotto inchiesta 14 persone. La Procura: atto dovuto
Anche l'anestesista e la moglie nel mirino dei pm di Udine. A Bologna un fascicolo per un esposto di Carlo Taormina
di Grazia Maria Mottola

UDINE — Tutti in procura, a Udine. Dalle 9 alle 13. Per l'elezione di domicilio e la nomina del difensore. Da Beppino Englaro ad Amato De Monte con la moglie Cinzia Gori, in mezzo gli altri 11, finora nell'ombra ma non meno presenti nella triste storia di Eluana. Si incroceranno, ogni venti minuti, negli uffici di polizia giudiziaria, non più volontari chiamati all'appello per i turni nella stanza di Eluana, ma nell'amaro ruolo di indagati in un'inchiesta annunciata e non certo temuta: omicidio volontario. Sfileranno alla luce del sole: Dino Buiatti, Rita Maricchio, Maria Marion (consigliere comunale pd), Erika Mazzoccato, Maria Vendramini, Loris Deffendi, Elena Della Negra, Stela Fejzolli, Teresa Zanier, Caterina Degano, Cinzia Moreale. A testa alta, «perché ognuno di noi sapeva quello che faceva, conoscendo le conseguenze». Ma avrebbero preferito restare in silenzio, non far conoscere nomi e volti, mantenere il segreto su quanto accaduto nei sette giorni più drammatici della loro vita, dal 3 al 9 febbraio, fino alla morte di Eluana. Forse, invece, saranno costretti a parlare, contro se stessi e contro le promesse a papà Beppino. Ma ormai è fatta.
All'iscrizione nel registro degli indagati, seguirà una memoria difensiva dell'avvocato Giuseppe Campeis. Poi arriveranno i risultati completi dell'autopsia; nel frattempo gli interrogatori. Infine la speranza: che tutto finisca, meglio se con un'archiviazione.
Morta Eluana, la vicenda continua in procura. Non che le inchieste non fossero già iniziate (in corso quelle su presunte irregolarità delle stanze a «La Quiete», sulle cause di morte, poi sugli esposti). Eppure mercoledì il procuratore Antonio Biancardi arriva a una svolta. Forse a causa di denunce più dettagliate, come quella di «Verità e vita », forse per l'attenzione della procura di Bologna con un fascicolo aperto in base a un esposto dell'avvocato Carlo Taormina che riguarda anche l'operato dei giudici. Certo è che il gruppo Englaro viene indagato. «Un atto dovuto», precisa Biancardi. Dure le reazioni, in un senso e nell'altro. In prima linea Massimo D'Alema: «La persecuzione nei confronti di Englaro è stato uno degli eventi più incivili del nostro Paese». Di segno opposto il cardinale Barragan, ministro della Salute vaticano: «Secondo il quinto comandamento chi uccide un innocente commette un omicidio. Se Englaro ha ammazzato, è un omicida». Per il ministro Sacconi, che ieri ha ricevuto la notifica del trasferimento degli atti dell'inchiesta per violenza privata che lo riguarda al tribunale dei ministri di Trieste, «la dimensione penale, in questi casi, è molto discutibile. Dovrebbe intervenire la legge a regolare questo ambito sregolato». Tranquillo papà Beppino: «Ho lottato per 17 anni. Se vogliono tenermi in ballo per altri 17, facciamo pure, ma mi devono dimostrare cosa c'è che non va».