giovedì 5 febbraio 2009

"Religiolus film amorale" crociata degli ultracattolici

La Repubblica 5.2.09
"Religiolus film amorale" crociata degli ultracattolici
A Roma oscurati i manifesti della pellicola, che esce il 13. Il regista: "Tutta pubblicità"
di Silvia Bizio

Censura cattolica scatenata sui manifesti del film Religiolus di Larry Charles, il regista di Borat. Strisce nere adesive li hanno coperti con le scritte "Ateo no" e "Vergogna". La Eagle Pictures che distribuirà il film il 13 febbraio denuncia come responsabili gli appartenenti all´associazione cattolica VeraLibertà: «Sulle pagine del loro blog chiedono anche l´abolizione della campagna promozionale e pretendono da generiche autorità competenti di vigilare sui contenuti del film. Lo accusano anche» aggiunge la Eagle «di veicolare messaggi empi e amorali». La campagna pubblicitaria rappresenta tre scimmiette che ironicamente simboleggiano le tre maggiori fedi monoteiste.
Risponde pronto, dagli Stati Uniti, il regista Larry Charles: «Ringrazio i dilettanti dell´Inquisizione per il loro aiuto nel promuovere Religiolus». Ma se è ironico il messaggio del regista, più duro è il segretario dell´Uaar, l´associazione degli atei, Raffaele Carcano. «Non conosco VeraLibertà ma queste associazioni spuntano come funghi e diventano sempre più invasive. È una gravissima violazione della libertà di espressione. Sembra normale che non si debba parlare di ateismo, non si deve fare concorrenza alla religione cattolica. La Chiesa in pesante crisi di consensi» continua Carcano «si chiude in se stessa, diventa intollerante. Questo papato ha messo una pietra tombale sul Concilio, è tornata indietro di 50 anni».
Interviene nella polemica in tono leggero anche il protagonista di Religiolus, Bill Maher. «C´è un sacco di gente che mi ringrazia per quello che dico» commenta «ma i cattolici in genere mi trattano come un ragazzino cretino. Però basterebbe che gli agnostici si organizzassero, come fanno i religiosi, per scoprirsi in lieta compagnia». Quello che in Italia hanno fatto gli aderenti all´Uaar. «Questa faccenda dei manifesti» commenta Carcano «è la continuazione di quanto è successo a noi con la campagna sugli autobus dove le concessionarie alla pubblicità hanno censurato lo slogan "La cattiva notizia è che Dio non c´è, quella buona è che non ne hai bisogno". Don Livio Fanzaga dalla seguitissima Radio Maria affermava che quelli sarebbero diventati gli autobus del demonio. La situazione peggiora» prevede Carcano «gruppi di persone hanno tentato di bloccare, alla clinica di Lecco, l´ambulanza che doveva portare Eluana Englaro a Udine. Fino a oggi questo era patrimonio dei fondamentalisti americani che assaltavano le cliniche dove si praticava l´aborto. Ora queste cose succedono anche da noi».