l’Unità 29.6.10
Chiesa preoccupata per l’8 per mille: calo del 4 per cento
Il timore è che gli scandali possano influire nelle scelte di chi in questi giorni sta decidendo le donazioni del 730. Poche settimane fa l’allarme della Cei per i gettiti 2005, 2006, 2007
di C. Fus.
Una risposta, certo. Una presa di posizione chiara, anche. Ma nelle puntualizzazioni e nelle ammissioni che ieri il Vaticano ha voluto fare a proposito del ruolo di Propaganda Fide nell’inchiesta su sistema gelatinoso e cricca c’è anche chi intravede un ten-
tativo di salvare il salvabile in tempi di 730 e Unico e dichiarazioni dei redditi e gettito Irpef. In una parola: un tentativo di tamponare la continua, seppur lenta, emorragia di donazioni tramite 8 per mille.
Il Concordato stabilisce che lo Stato deve aiutare anche economicamente la Chiesa. L’autostrada delle offerte è nelle dichiarazioni dei redditi dei circa quaranta milioni di contribuenti italiani e nella destinazione del loro 8 per mille. Ora, ai primi di giugno l’Assemblea dei Vescovi (conclusa il 28 maggio) ha diffuso una nota preoccupata da cui «risulta che nel 2007 le firme a favore della Chiesa cattolica sono state l’85,01 per cento del totale, contro l’86,05% del 2006 e l’89,82% del 2005». Quasi il quattro per cento in meno in tre anni. Il dato definitivo del 2008 non è ancora disponbile, quello del 2009 può essere integrato fino a settembre di quest’anno. Non sono disponibili cifre ufficiali ma il trend è in costante diminuzione. Le dichiarazioni dei redditi del 2010 sono in corso d’opera ed è chiaro che Santa Sede e Cei sono in apprensione sull’entità del gettito di quest’anno. Un anno sicuramente molto particolare per la Chiesa da qualche mese sulle prime pagine di tutto il mondo per lo scandalo pedofilia. E nelle ultime settimane anche per gli affari della cricca che avrebbero avuto Propaganda Fide e il suo patrimonio immobiliare al centro di un ipotizzato scambio di favori. Se è impossibile trovare conferme ufficiali, la tendenza al calo delle firme per la Chiesa sembra essere confermato dalle prime ricognizioni tra Caf e studi di commercialisti. Nella relazione ai vescovi presentata dal Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata ha spiegato che «nel 2007 alla Chiesa cattolica sono andate 14.839.143 adesioni, 95.104 in meno rispetto all’anno precedente». Un calo, quindi, sia percentuale che assoluto. A cui, però, sempre nel 2007, ha corrisposto un aumento delle entrate grazie al maggior gettito fiscale e quindi del denaro versato alla Chiesa dallo Stato. Grazie al gettito fiscale 2007, nel 2010 alla Chiesa sono andati 1.067 milioni di euro, contro i 967 del 2009, quasi cento milioni in più. Il gettito fiscale è purtroppo calato negli ultimi due anni. Se viene sommato alla sfiducia figlia degli scandali, lo saranno anche le offerte alla Chiesa cattolica. Il gettito dell’8 per mille è così ripartito: 20% in beneficienza; 35% per gli stipendi del clero, il 45% per le esigenze del culto.