Residence, cliniche e tv il Vaticano di via Aurelia
CLAUDIO RENDINA
DOMENICA, 11 LUGLIO 2010 LA REPUBBLICA - Roma
Emblematico di certi immobili è il Grand Hotel Palazzo Carpegna, a fronte della Villa Carpegna, nato negli anni Cinquanta
Si estende alle spalle della Città Leonina sul territorio collinare che si apre da viale Vaticano
Un altro Vaticano si estende alle spalle della Città del Vaticano. E´ proteso sul territorio collinare che si apre dal viale Vaticano alla via Aurelia e alle vie della Madonna del Riposo e di Torre Rossa a fronte della Villa Carpegna, per distendersi lungo le vie di Selva Candida, Boccea e circonvallazione Cornelia fino alla via della Villa Sacchetti. Un complesso edilizio enorme, solo apparentemente rivolto ad una finalità religiosa, perché tutte le case dei religiosi esistenti sono utilizzate proprio come residence per «esercizi spirituali, convegnistica, turismo e accoglienza pellegrini», nonché come alberghi a quattro stelle destinati al turismo legato alla fede, con una ospitalità che vale 40 milioni di presenze l´anno, e ancora come case di cura; tutti luoghi sfruttati per fini assolutamente commerciali.
Tutto inizia dal viale Vaticano a fronte delle Mura Vaticane, sul quale sono dislocati 7 istituti di suore in un susseguirsi di conventi con finalità turistiche, per i quali c´è solo l´imbarazzo della scelta, limitandosi a citare le più singolari. Dal civico 94 con le Piccole Suore della Sacra Famiglia al 73 della Casa per Ferie Villa Rachele e al 54 dell´Istituto Suore del Getsemani. Così di seguito ecco la via Aurelia con altri istituti in un misto di sacro e profano, con quest´ultimo assetto predominante nella finalità alberghiera che li caratterizza. A cominciare dal civico 208 con la Casa Bonus Pastor, all´insegna dell´extraterritorialità, gestita dal Vicariato e decantata in internet come "casa per congressi e pellegrinaggi" e "da considerarsi a tutti gli effetti un ottimo hotel di 3 stelle". Sorge alle spalle del Palazzo del Seminario Romano Minore, costruito sull´area della ex Villa Staderini nello spazio urbano prospiciente il tratto finale del viale Vaticano, con tanto di abuso edilizio attuato in una sopraelevazione.
I residence proseguono al civico 218 con il convento delle suore Orsoline, che è in realtà l´albergo Domus Aurelia, e al civico 269 con il Monastero dei Missionari d´Africa, dichiaratamente votati all´ospitalità dei pellegrini, ovviamente tutti a pagamento. Al civico 275 sorge un´eccezione a certe finalità turistiche, l´Ospedale San Carlo di Nancy, dal 1998 proprietà della Congregazione dei Figli dell´Immacolata Concezione, una delle realtà ospedaliere del Vaticano, inserita nel servizio sanitario regionale. La congregazione è anche proprietaria dell´Idi (Istituto Dermopatico dell´Immacolata), che dista dall´ospedale meno di un chilometro, in via dei Monti di Creta 104.
E a fronte dell´ospedale, al civico 278, apre la Casa di cura E. Morelli, che è una clinica privata all´insegna dell´extraterritorialità, ovviamente a pagamento. L´affianca la Villa Fatima delle Suore Oblate del SS. mo Redentore, presentata in internet come «ambiente sereno ed ospitale con amore fraterno», ma con la precisazione che occorre un « «pagamento in contanti». E ancora la malcelata finalità alberghiera torna al civico 290 nella Casa Generalizia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, al 294 nelle Suore Mariste e al 325 con l´Istituto Piccole Ancelle di Cristo Re. La Casa San Juan de Ribera delle Operaie della Croce al civico 337, con ospitalità a pagamento per i pellegrini, macchia ignobilmente il santuario della Madonna del Riposo, a ridosso del quale sorge con una elegante palazzina.
Ma non finisce qui la gestione alberghiera delle case dei religiosi. Che si diramano dalla via Aurelia nelle strade adiacenti, non nascondendo minimamente le proprie finalità turistico-commerciali. Così i Dehoniani Sacerdoti del Sacro Cuore gestiscono la Villa Aurelia in via Leone XIII 459, ad angolo con piazza Pio XI, al centro di via Gregorio XII, una parallela della via Aurelia: vanta 160 posti letto, sala convegni, parco, terrazza con vista su San Pietro e, naturalmente, cappella privata. Ma emblematico di certi immobili è il Grand Hotel Palazzo Carpegna, a fronte della Villa Carpegna, nato negli anni Cinquanta come casa di accoglienza religiosa all´insegna di Domus Mariae e nel 2002 trasformato in residence a 4 stelle con la gestione di una società, ma nel rispetto della struttura originale, che si esalta in una imponente chiesa a tre navate al suo interno; questa mette l´albergo al sicuro sull´inesistenza di «fini di lucro». Ma i prezzi «a partire da 178 euro» non sono d´impronta mistica.
Questo albergo è d´introduzione all´isola edilizia della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, insediata in via Aurelia 468, mentre uffici e servizi pastorali sono alla circonvallazione Aurelia 50, ambedue al centro del complesso territoriale a fronte del quartiere Aurelio e della zona di Boccea. La Cei ha un suo giornale, "L´Avvenire" e un´agenzia di comunicati all´insegna di Comunicazione e Promozione, che pubblica il periodico mensile "Cei Magazine". Alla Cei risale anche la Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc), che è il punto di riferimento di 155 diffusi su gran parte del territorio nazionale. Per iniziativa della Fisc è nata nel 1988 l´agenzia Sir, ovvero il Servizio Informazione Religiosa, insediato nello stesso complesso edilizio della Cei. Nella Cei rientra inoltre l´Ufficio Nazionale per l´Educazione, che sovrintende alle scuole paritarie della Santa Sede, e l´Ufficio Pastorale Assistenza Sociale dell´Ispettorato dei Cappellani delle Carceri, che fa capo al Dipartimento dell´Amministrazione Penitenziale del Dipartimento della Giustizia Minorile dello Stato Italiano, del quale fanno parte 5 cappellani e un ispettore, eletti su proposta dell´autorità ecclesiastica e stipendiati dallo Stato italiano. L´ispettorato cura il periodico "La pastorale del Penitenziario".
Alla Cei fanno capo gli insegnanti di religione nelle scuole statali; vengono designati dal vescovo e assunti dallo Stato italiano in base alla legge 186 del 2003, diventando così dipendenti statali con stato giuridico e trattamento economico equivalente agli altri insegnanti laici della scuola italiana. Dalla Cei dipendono anche gli Assistenti Religiosi Ospedalieri, ecclesiastici assunti come assistenti dalle strutture ospedaliere dello Stato italiano per la cura religiosa dei ricoverati. E nella Cei è insediato a via Aurelia 796 anche l´Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, l´ufficio amministrativo che provvede all´assegnazione dello stipendio di vescovi e sacerdoti.
La Cei detiene inoltre il centro di produzione televisivo nazionale Sat2000, sorto nel 1998, in via Aurelia 796; qui sono la redazione, gli uffici di produzione e gli studi televisivi. Ha peraltro una propria stazione televisiva, in funzione dal 1998 con il nome di Sat 2000, nome riferito al fatto che la trasmissione era esclusivamente via satellite, grazie al canale satellitare preso in affitto dalla Rai alla irrisoria cifra di 1 miliardo e 200 milioni di lire nel 1998. Ad ottobre 2009 il nome è cambiato in TV2000; ed ora la televisione della Cei trasmette 24 ore su 24 tramite diverse tecnologie, ed è visibile in Europa e in parte dell´Africa, dell´Asia e del Medio Oriente gratuitamente sulla piattaforma Sky al canale 801 e sul Satellite Ht Bird2, pacchetto modulante sul trasponder 54, frequenza 11804 Mhz. TV2000 può contare su un ricco apporto di pubblicità commerciale, gestita dalla Sipra, nonché sulle numerose «comunicazioni sociali» delle associazioni umanitarie, qualificate «a fini di lucro». Esemplare lo slogan dal sapore commerciale e spirituale insieme, «TV2000, la tv che ti accende».
Sul versante che dalla via Aurelia volge verso la Villa Sacchetti, a fronte del Parco regionale del Pineto, si sviluppa il complesso universitario e ospedaliero del Vaticano. Che fa capo alla Università Cattolica del Sacro Cuore, sorta su un terreno di 37 ettari acquistato da Pio XI nel 1934 a fronte dell´attuale Parco Regionale del Pineto e inaugurata il 5 novembre 1961 come sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Ma solo tre anni dopo, il 10 luglio 1964, è iniziata l´attività del Policlinico Agostino Gemelli, che si è affermato come ospedale di alta specializzazione, così da essere inserito nel Servizio Sanitario Nazionale. In prossimità del policlinico sorge la Clinica Columbus, nella via Giuseppe Moscati, toponimo che rievoca l´originaria denominazione della clinica. Che è nata appunto come "Clinica Giuseppe Moscati", frutto delle prime costruzioni romane della vaticana Generale Immobiliare, e oggi appartenente alla Association Columbus, diramazione sommersa dello Ior, come espressione diretta dell´Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fondate da santa Francesca Saverio Cabrini.