l’Unità 26.9.08
Scuole pubbliche e private: Ratzinger vuole la parità
Parità scolastica. Sia reale la possibilità di «libera scelta delle famiglie» e sia «effettiva l’uguaglianza tra scuole statali e scuole paritarie», che poi sono fondamentalmente quelle cattoliche. Lo ha chiesto ieri Benedetto XVI ricevendo in udienza a Castel Gandolfo i partecipanti al convegno promosso dal Centro studi per la scuola cattolica della Cei. Nel suo saluto il Papa, sottolineando il «significato civile» del progetto pedagogico cattolico, ha rilevato come possa e debba rispondere a «quella emergenza educativa» denunciata più volte. Lo fa rilanciando il tema della parità scolastica, non soltanto come problema di cassa per la scuola «cattolica», ma anche come «intento pedagogico» da far conoscere e da valorizzare in tutti i suoi aspetti, non solo quello dell’identità ecclesiale e del suo progetto culturale, ma anche del suo «significato civile», che «va considerato non come difesa di un interesse di parte, ma come contributo prezioso all'edificazione del bene comune dell'intera società italiana». È così che quel modello, spiega il pontefice, può essere «scelto e apprezzato». Plaude il ministro dell'istruzione del governo ombra, la democratica Mariapia Garavaglia, aggiungendo che «purtroppo il governo in carica non ha presentato nessun progetto educativo, ma tagli pesanti che coinvolgono tanto la scuola statale che paritaria». Plaude anche Luca Volontà (Udc) che sottoscrive la richiesta di «effettiva parità scolastica» e di «reale libertà di scelta per le famiglie», per chiedere al governo di centrodestra di passare ai fatti: di assicurare finanziamenti alla scuola cattolica «per riconoscere la piena attuazione del diritto-dovere di libertà educativa». Un giudizio non condiviso dalla portavoce del Cgd, Coordinamento genitori democratici, Angela Nava. «Le dichiarazioni del Papa sulla necessità di un'effettiva parità fra istituti statali e paritari può funzionare per le coscienze, ma non per la politica di uno Stato, che d'altronde è particolarmente favorevole alla scuola privata. Il governo dovrebbe investire maggiormente sulla scuola pubblica, quella di tutti». «In Italia -continua Nava- la questione fra scuola pubblica e scuola privata è ancora irrisolta. La legge Berlinguer, in base alla quale istituti statali e paritari devono garantire stessi diritti e doveri, non ha ancora avuto piena attuazione. Quando gli istituti privati si adegueranno ci sarà effettiva parità, e in questo modo potremo garantire il diritto delle famiglie alla scelta». L’Unione genitori, invece, apprezza e chiede maggiore sostegno alle famiglie.
Scuole pubbliche e private: Ratzinger vuole la parità
Parità scolastica. Sia reale la possibilità di «libera scelta delle famiglie» e sia «effettiva l’uguaglianza tra scuole statali e scuole paritarie», che poi sono fondamentalmente quelle cattoliche. Lo ha chiesto ieri Benedetto XVI ricevendo in udienza a Castel Gandolfo i partecipanti al convegno promosso dal Centro studi per la scuola cattolica della Cei. Nel suo saluto il Papa, sottolineando il «significato civile» del progetto pedagogico cattolico, ha rilevato come possa e debba rispondere a «quella emergenza educativa» denunciata più volte. Lo fa rilanciando il tema della parità scolastica, non soltanto come problema di cassa per la scuola «cattolica», ma anche come «intento pedagogico» da far conoscere e da valorizzare in tutti i suoi aspetti, non solo quello dell’identità ecclesiale e del suo progetto culturale, ma anche del suo «significato civile», che «va considerato non come difesa di un interesse di parte, ma come contributo prezioso all'edificazione del bene comune dell'intera società italiana». È così che quel modello, spiega il pontefice, può essere «scelto e apprezzato». Plaude il ministro dell'istruzione del governo ombra, la democratica Mariapia Garavaglia, aggiungendo che «purtroppo il governo in carica non ha presentato nessun progetto educativo, ma tagli pesanti che coinvolgono tanto la scuola statale che paritaria». Plaude anche Luca Volontà (Udc) che sottoscrive la richiesta di «effettiva parità scolastica» e di «reale libertà di scelta per le famiglie», per chiedere al governo di centrodestra di passare ai fatti: di assicurare finanziamenti alla scuola cattolica «per riconoscere la piena attuazione del diritto-dovere di libertà educativa». Un giudizio non condiviso dalla portavoce del Cgd, Coordinamento genitori democratici, Angela Nava. «Le dichiarazioni del Papa sulla necessità di un'effettiva parità fra istituti statali e paritari può funzionare per le coscienze, ma non per la politica di uno Stato, che d'altronde è particolarmente favorevole alla scuola privata. Il governo dovrebbe investire maggiormente sulla scuola pubblica, quella di tutti». «In Italia -continua Nava- la questione fra scuola pubblica e scuola privata è ancora irrisolta. La legge Berlinguer, in base alla quale istituti statali e paritari devono garantire stessi diritti e doveri, non ha ancora avuto piena attuazione. Quando gli istituti privati si adegueranno ci sarà effettiva parità, e in questo modo potremo garantire il diritto delle famiglie alla scelta». L’Unione genitori, invece, apprezza e chiede maggiore sostegno alle famiglie.