Corriere della Sera 18.4.09
In Francia vacilla la fede ma non è colpa dei filosofi
di Francesco Margiotta Boglio
La stampa italiana non ha dato notizia dei sorprendenti risultati di un recente sondaggio commissionato in Francia dal settimanale cattolico Pèlerin, che lo ha pubblicato per Pasqua, su un fondamento centrale delle fede cristiana. Si tratta della credenza dei francesi nella resurrezione, propria e del Redentore, che viene proclamata nel «Credo».
Ebbene solo il 13 per cento dei cattolici crede nella resurrezione e solo il 19 spera di resuscitare, mentre sul totale degli interrogati solo il 10 ci crede e solo il 14 ci spera. Il 7 per cento del totale e dei cattolici pensa a una reincarnazione in terra, il 33 (40 dei cattolici) spera che ci sia qualcosa dopo la morte, ma non sa di che genere; il 43 per cento del totale e il 33 dei cattolici è persuaso che non ci sia nulla dopo la morte, mentre il 19 dei cattolici (che sale al 61 per i praticanti regolari) spera nella resurrezione, il 21 nella reincarnazione in terra e il 24 non è interessato all’aldilà.
«Dobbiamo vedere in questi dati il segno di una regressione della fede nei Paesi di antica cristianità? », si è chiesto il direttore del settimanale. Forse no, risponde, ma è certo che fare ammettere e comprendere la resurrezione resta la sfida per tutti i predicatori della recente settimana santa. Di chi la colpa? Del solito relativismo, diranno ovviamente le autorità religiose, ma sarebbe utile che le «sommità » pontificie si interrogassero su una situazione, quella francese, che dagli anni Quaranta del Novecento è andata sistematicamente degradandosi, nonostante l’alto livello della cultura teologica francese. Sarebbe più produttivo del frequente baloccarsi con dotte ma pastoralmente sterili dispute sulle filosofie di ieri e di oggi. Ma com’è ben noto, anche i docenti universitari, come i lupi, perdono il pelo, ma non il vizio...
In Francia vacilla la fede ma non è colpa dei filosofi
di Francesco Margiotta Boglio
La stampa italiana non ha dato notizia dei sorprendenti risultati di un recente sondaggio commissionato in Francia dal settimanale cattolico Pèlerin, che lo ha pubblicato per Pasqua, su un fondamento centrale delle fede cristiana. Si tratta della credenza dei francesi nella resurrezione, propria e del Redentore, che viene proclamata nel «Credo».
Ebbene solo il 13 per cento dei cattolici crede nella resurrezione e solo il 19 spera di resuscitare, mentre sul totale degli interrogati solo il 10 ci crede e solo il 14 ci spera. Il 7 per cento del totale e dei cattolici pensa a una reincarnazione in terra, il 33 (40 dei cattolici) spera che ci sia qualcosa dopo la morte, ma non sa di che genere; il 43 per cento del totale e il 33 dei cattolici è persuaso che non ci sia nulla dopo la morte, mentre il 19 dei cattolici (che sale al 61 per i praticanti regolari) spera nella resurrezione, il 21 nella reincarnazione in terra e il 24 non è interessato all’aldilà.
«Dobbiamo vedere in questi dati il segno di una regressione della fede nei Paesi di antica cristianità? », si è chiesto il direttore del settimanale. Forse no, risponde, ma è certo che fare ammettere e comprendere la resurrezione resta la sfida per tutti i predicatori della recente settimana santa. Di chi la colpa? Del solito relativismo, diranno ovviamente le autorità religiose, ma sarebbe utile che le «sommità » pontificie si interrogassero su una situazione, quella francese, che dagli anni Quaranta del Novecento è andata sistematicamente degradandosi, nonostante l’alto livello della cultura teologica francese. Sarebbe più produttivo del frequente baloccarsi con dotte ma pastoralmente sterili dispute sulle filosofie di ieri e di oggi. Ma com’è ben noto, anche i docenti universitari, come i lupi, perdono il pelo, ma non il vizio...