La Repubblica 13.3.10
Caso di pedofilia a Monaco con Ratzinger vescovo
Pedofilia, lo scandalo sfiora il Papa "Nella sua diocesi un prete condannato"
di Andrea Tarquini
BERLINO - Lo scandalo degli abusi sessuali ai danni di minori sfiora Papa Ratzinger. A scriverlo è il quotidiano Sueddeutsche Zeitung che rivela la storia di un prete tedesco con tendenze pedofile già note, trasferito per questo stesso motivo da Essen a Monaco di Baviera. Benedetto XVI, prosegue il giornale, presiedeva allora come arcivescovo di Monaco di Baviera e Freising, il consiglio della diocesi. Nella sua inchiesta, il Sueddeutsche Zeitung scrive che nel 1980 fu deciso di sistemare il prete in rettorato per curarlo. Nonostante la nuova sistemazione, il prete continuò ad abusare dei ragazzi. Dura la reazione del Vaticano che con una nota ha affermato la completa estraneità di Benedetto XVI. L´ex vicario generale, monsignor Gruber, si è assunto ogni responsabilità.
BERLINO - I pedofili travestiti da sacerdoti arrivavano ovunque, riuscivano a ingannare anche menti finissime come quella dell´allora cardinale Joseph Ratzinger, ad aggirare la loro attenta, rigorosa sorveglianza. La rivelazione viene dal sito della Sueddetusche Zeitung, è allarmante e clamorosa. Negli anni in cui l´attuale papa Benedetto XVI era arcivescovo di Monaco e Frisinga la sua arcidiocesi, la più importante nella cattolicissima Baviera, ammise al servizio pastorale un prete pregiudicato per violenze pedofile. E in Baviera il pregiudicato si abbandonò di nuovo, sempre secondo l´autorevole quotidiano di Monaco, ad abusi su minorenni. Svolgerebbe ancora il suo ministero, da qualche parte nell´Alta Baviera.
Immediata la reazione della Santa Sede. Come ha spiegato il portavoce, padre Federico Lombardi, i comunicati dell´arcidiocesi di Monaco chiariscono tutto. Il sacerdote pregiudicato, indicato dai media tedeschi come "Abate H" fu accolto dalla Chiesa bavarese e assegnato a una residenza in una parrocchia per permettergli di sottoporsi a terapie contro la sua tendenza pedofila. Ma all´insaputa dell´allora arcivescovo e cardinale Ratzinger, il vicario generale dell´arcidiocesi, Gerhard Gruber, decise di riammetterlo al pieno servizio pastorale e al contatto con i fedeli, anche giovani o minorenni. «Ho commesso un grave errore, me ne assumo la piena responsabilità», ha detto ieri l´ex vicario generale Gruber, oggi 81enne. «Mi rincresce profondamente che a causa della mia decisione di allora dei giovani subirono violenze, chiedo scusa a tutte le vittime».
Joseph Ratzinger dunque non sapeva, non fu informato a dovere dai suoi sottoposti. La decisione di riammettere l´ "Abate H" al servizio pastorale, e al contatto diretto quotidiano con i fedeli, anche con minorenni, fu presa per suggerimento del vicario Gruber. La stessa Sueddeutsche Zeitung scrive che Gruber decise da solo, poi dopo il fatto compiuto (afferma il portavoce dell´arcivescovato di Monaco, Bernhard Kellner) inviò al cardinale Ratzinger documenti generici su varie nomine. In cui non si faceva alcuna menzione del passato criminale dell´abate H. E non c´è assolutamente certezza che Joseph Ratzinger abbia vagliato quei dossier sull´ "Abate H".
Le colpe sono pesanti, e per questo il caso è scottante, sebbene tutto indichi una totale estraneità e innocenza del Santo Padre. Il misterioso "Abate H" era stato condannato a Essen, nel Nordreno-Westfalia, per aver costretto un undicenne a praticargli un atto sessuale orale. La Chiesa bavarese lo accolse per terapie nell´82, ma poi lo riammise al servizio pastorale. Senza l´approvazione di Ratzinger, dicono tutti. Nel 1986, il prete fu di nuovo condannato da un tribunale bavarese a 18 mesi con la condizionale e a una multa di 4000 marchi per abusi su un minorenne. Ma ciò malgrado, la Chiesa lo assegnò di nuovo a una comunità di fedeli.
La presunzione d´innocenza e ogni prova indicano una totale estraneità di Benedetto XVI alla scelta. Ma lo stesso fatto che sia stato possibile nascondere all´allora cardinale Joseph Ratzinger la decisione di perdonare un sacerdote pregiudicato e chiaramente pericoloso, getta nuove ombre pesantissime sulla credibilità e l´immagine della Chiesa cattolica nel paese del Papa. Proprio nello stesso giorno in cui Benedetto ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, esprimendo sdegno e costernazione per quei crimini contro l´infanzia e promettendo indagini e provvedimenti senza tolleranza.
Caso di pedofilia a Monaco con Ratzinger vescovo
Pedofilia, lo scandalo sfiora il Papa "Nella sua diocesi un prete condannato"
di Andrea Tarquini
BERLINO - Lo scandalo degli abusi sessuali ai danni di minori sfiora Papa Ratzinger. A scriverlo è il quotidiano Sueddeutsche Zeitung che rivela la storia di un prete tedesco con tendenze pedofile già note, trasferito per questo stesso motivo da Essen a Monaco di Baviera. Benedetto XVI, prosegue il giornale, presiedeva allora come arcivescovo di Monaco di Baviera e Freising, il consiglio della diocesi. Nella sua inchiesta, il Sueddeutsche Zeitung scrive che nel 1980 fu deciso di sistemare il prete in rettorato per curarlo. Nonostante la nuova sistemazione, il prete continuò ad abusare dei ragazzi. Dura la reazione del Vaticano che con una nota ha affermato la completa estraneità di Benedetto XVI. L´ex vicario generale, monsignor Gruber, si è assunto ogni responsabilità.
BERLINO - I pedofili travestiti da sacerdoti arrivavano ovunque, riuscivano a ingannare anche menti finissime come quella dell´allora cardinale Joseph Ratzinger, ad aggirare la loro attenta, rigorosa sorveglianza. La rivelazione viene dal sito della Sueddetusche Zeitung, è allarmante e clamorosa. Negli anni in cui l´attuale papa Benedetto XVI era arcivescovo di Monaco e Frisinga la sua arcidiocesi, la più importante nella cattolicissima Baviera, ammise al servizio pastorale un prete pregiudicato per violenze pedofile. E in Baviera il pregiudicato si abbandonò di nuovo, sempre secondo l´autorevole quotidiano di Monaco, ad abusi su minorenni. Svolgerebbe ancora il suo ministero, da qualche parte nell´Alta Baviera.
Immediata la reazione della Santa Sede. Come ha spiegato il portavoce, padre Federico Lombardi, i comunicati dell´arcidiocesi di Monaco chiariscono tutto. Il sacerdote pregiudicato, indicato dai media tedeschi come "Abate H" fu accolto dalla Chiesa bavarese e assegnato a una residenza in una parrocchia per permettergli di sottoporsi a terapie contro la sua tendenza pedofila. Ma all´insaputa dell´allora arcivescovo e cardinale Ratzinger, il vicario generale dell´arcidiocesi, Gerhard Gruber, decise di riammetterlo al pieno servizio pastorale e al contatto con i fedeli, anche giovani o minorenni. «Ho commesso un grave errore, me ne assumo la piena responsabilità», ha detto ieri l´ex vicario generale Gruber, oggi 81enne. «Mi rincresce profondamente che a causa della mia decisione di allora dei giovani subirono violenze, chiedo scusa a tutte le vittime».
Joseph Ratzinger dunque non sapeva, non fu informato a dovere dai suoi sottoposti. La decisione di riammettere l´ "Abate H" al servizio pastorale, e al contatto diretto quotidiano con i fedeli, anche con minorenni, fu presa per suggerimento del vicario Gruber. La stessa Sueddeutsche Zeitung scrive che Gruber decise da solo, poi dopo il fatto compiuto (afferma il portavoce dell´arcivescovato di Monaco, Bernhard Kellner) inviò al cardinale Ratzinger documenti generici su varie nomine. In cui non si faceva alcuna menzione del passato criminale dell´abate H. E non c´è assolutamente certezza che Joseph Ratzinger abbia vagliato quei dossier sull´ "Abate H".
Le colpe sono pesanti, e per questo il caso è scottante, sebbene tutto indichi una totale estraneità e innocenza del Santo Padre. Il misterioso "Abate H" era stato condannato a Essen, nel Nordreno-Westfalia, per aver costretto un undicenne a praticargli un atto sessuale orale. La Chiesa bavarese lo accolse per terapie nell´82, ma poi lo riammise al servizio pastorale. Senza l´approvazione di Ratzinger, dicono tutti. Nel 1986, il prete fu di nuovo condannato da un tribunale bavarese a 18 mesi con la condizionale e a una multa di 4000 marchi per abusi su un minorenne. Ma ciò malgrado, la Chiesa lo assegnò di nuovo a una comunità di fedeli.
La presunzione d´innocenza e ogni prova indicano una totale estraneità di Benedetto XVI alla scelta. Ma lo stesso fatto che sia stato possibile nascondere all´allora cardinale Joseph Ratzinger la decisione di perdonare un sacerdote pregiudicato e chiaramente pericoloso, getta nuove ombre pesantissime sulla credibilità e l´immagine della Chiesa cattolica nel paese del Papa. Proprio nello stesso giorno in cui Benedetto ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, esprimendo sdegno e costernazione per quei crimini contro l´infanzia e promettendo indagini e provvedimenti senza tolleranza.