La Repubblica 14.3.10
Pedofilia, altri casi in Svizzera "A Ratisbona abusi fino al ´92"
Il Vaticano: volevano coinvolgere il Papa ma hanno fallito
Nelle diocesi elvetiche si indaga su sessanta presunte vittime di sacerdoti
di Orazio La Rocca
CITTÀ DEL VATICANO Lo scandalo dei preti pedofili continua a scuotere la Chiesa cattolica. Dopo gli Usa, l´Irlanda, l´Olanda e la Germania, notizie di nuovi casi di violenze sessuali su minori ora arrivano anche dalla Svizzera, dove i giornali di ieri hanno rivelato che nelle diocesi elvetiche si sta indagando su una sessantina di presunte vittime di preti pedofili, sui quali le autorità ecclesiali assicurano che «faranno chiarezza». Mentre nella stessa Germania oltre a nuovi presunti casi di abusi denunziati ancora ieri dalla stampa nella Bassa Sassonia risalenti agli anni ‘50 e ‘60 tornano ad accendersi i riflettori sullo storico coro di Ratisbona diretto dal 1964 al 1994 da monsignor Georg Ratzinger, fratello maggiore di Benedetto XVI. Secondo il settimanale Der Spiegel nel coro gli abusi sarebbero durati fin al 1992 e, secondo un ex allievo, il maestro Ratzinger era solito usare «maniere forti» durante le lezioni. Altra notizia-shock che va a lambire la figura dell´attuale pontefice già tirato indirettamente in ballo dalla rivelazione di un caso di omesso controllo su un sacerdote pedofilo accolto nel 1980 nella diocesi di Monaco retta dall´allora arcivescovo Joseph Ratzinger. Una vicenda emersa lo stesso giorno in cui in Vaticano il Papa ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l´arcivescovo Robert Zollitsch, per pianificare gli interventi per sradicare la pedofilia nelle chiese locali.
Sul caso di Monaco, però, in Vaticano non sembrano preoccupati. «È stato tutto chiarito ha detto il portavoce papale, padre Federico Lombardi la curia di Monaco ha ammesso che la responsabilità di non aver controllato adeguatamente un sacerdote accolto in diocesi per essere curato fu tutta dell´ex vicario episcopale, non del vescovo». «È piuttosto evidente ha poi commentato padre Lombardi alla Radio Vaticana che negli ultimi giorni vi è chi ha cercato, con un certo accanimento, a Regensburg e a Monaco, elementi per coinvolgere il Santo Padre nelle questioni degli abusi». Ma «per ogni osservatore obiettivo è chiaro che questi sforzi sono falliti», assicura il portavoce pontificio, secondo il quale «nonostante la tempesta, la Chiesa vede bene il cammino da seguire, sotto la guida sicura del Santo Padre». Su questo aspetto interviene anche l´Osservatore Romano, che pubblica un commento sullo «scandalo degli abusi sessuali sui minori» intitolato "Il rigore di Benedetto XVI contro la sporcizia nella Chiesa", evocando significativamente l´analoga severa espressione con cui nel commento alla Via Crucis della Pasqua 2005 scritta dall´allora cardinale Ratzinger per condannare gli scandali consumati da sacerdoti, preti e religiosi.
Pedofilia, altri casi in Svizzera "A Ratisbona abusi fino al ´92"
Il Vaticano: volevano coinvolgere il Papa ma hanno fallito
Nelle diocesi elvetiche si indaga su sessanta presunte vittime di sacerdoti
di Orazio La Rocca
CITTÀ DEL VATICANO Lo scandalo dei preti pedofili continua a scuotere la Chiesa cattolica. Dopo gli Usa, l´Irlanda, l´Olanda e la Germania, notizie di nuovi casi di violenze sessuali su minori ora arrivano anche dalla Svizzera, dove i giornali di ieri hanno rivelato che nelle diocesi elvetiche si sta indagando su una sessantina di presunte vittime di preti pedofili, sui quali le autorità ecclesiali assicurano che «faranno chiarezza». Mentre nella stessa Germania oltre a nuovi presunti casi di abusi denunziati ancora ieri dalla stampa nella Bassa Sassonia risalenti agli anni ‘50 e ‘60 tornano ad accendersi i riflettori sullo storico coro di Ratisbona diretto dal 1964 al 1994 da monsignor Georg Ratzinger, fratello maggiore di Benedetto XVI. Secondo il settimanale Der Spiegel nel coro gli abusi sarebbero durati fin al 1992 e, secondo un ex allievo, il maestro Ratzinger era solito usare «maniere forti» durante le lezioni. Altra notizia-shock che va a lambire la figura dell´attuale pontefice già tirato indirettamente in ballo dalla rivelazione di un caso di omesso controllo su un sacerdote pedofilo accolto nel 1980 nella diocesi di Monaco retta dall´allora arcivescovo Joseph Ratzinger. Una vicenda emersa lo stesso giorno in cui in Vaticano il Papa ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l´arcivescovo Robert Zollitsch, per pianificare gli interventi per sradicare la pedofilia nelle chiese locali.
Sul caso di Monaco, però, in Vaticano non sembrano preoccupati. «È stato tutto chiarito ha detto il portavoce papale, padre Federico Lombardi la curia di Monaco ha ammesso che la responsabilità di non aver controllato adeguatamente un sacerdote accolto in diocesi per essere curato fu tutta dell´ex vicario episcopale, non del vescovo». «È piuttosto evidente ha poi commentato padre Lombardi alla Radio Vaticana che negli ultimi giorni vi è chi ha cercato, con un certo accanimento, a Regensburg e a Monaco, elementi per coinvolgere il Santo Padre nelle questioni degli abusi». Ma «per ogni osservatore obiettivo è chiaro che questi sforzi sono falliti», assicura il portavoce pontificio, secondo il quale «nonostante la tempesta, la Chiesa vede bene il cammino da seguire, sotto la guida sicura del Santo Padre». Su questo aspetto interviene anche l´Osservatore Romano, che pubblica un commento sullo «scandalo degli abusi sessuali sui minori» intitolato "Il rigore di Benedetto XVI contro la sporcizia nella Chiesa", evocando significativamente l´analoga severa espressione con cui nel commento alla Via Crucis della Pasqua 2005 scritta dall´allora cardinale Ratzinger per condannare gli scandali consumati da sacerdoti, preti e religiosi.