La Repubblica 16.3.10
Germania, la rivolta dei fedeli "Via il pedofilo dalla parrocchia"
La protesta in Baviera. I vescovi: "Ripensiamo al celibato"
È allarme anche in Olanda dove ben 137 religiosi sono coinvolti in casi di violenze in passato
di Andrea Tarquini
BERLINO - Contestazione aperta durante la Santa Messa contro il prete pedofilo in Baviera, crescente pressing dei politici cattolici tedeschi e dei media sulla Santa Sede, con una richiesta gridata: che il Santo Padre rompa il silenzio. Dai vescovi e dal mondo cattolico di Germania, un crescendo di appelli al Vaticano perché riveda l´obbligo del celibato. Poi la sospensione, annunciata ieri sera, dello stesso sacerdote, e le dimissioni del suo superiore, Josef Obermaier. Infine, dalla vicina Olanda, il grido di dolore di monsignor Jos Punt, vescovo di Amsterdam: «Non possiamo scusare i nostri torti, provo un forte shock e una profonda vergogna». Lo scandalo degli abusi pedofili in Germania, Austria, Olanda, e in altri paesi sta gettando la Chiesa guidata dal Pontefice tedesco «nella sua più grave crisi d´identità dal ‘45», ha detto il presidente della Gioventù cattolica germanica Dirk Taenzler.
La contestazione in chiesa è avvenuta a Bad Toelz, dove fino a poco fa l´abate H (cioè il prete pregiudicato per violenze pedofili a Essen, trasferito in Baviera col benestare della diocesi quando l´allora cardinale Ratzinger ne era vescovo, poi reo di nuovi abusi) officiava. Domenica, racconta la Sueddeutsche Zeitung, ha celebrato la Messa padre Rupert Frania. Nell´omelia ha parlato di atteggiamento "unilaterale" contro la Chiesa. Dalla nona fila della platea un giovane lo ha interrotto: «Basta, dovete parlare chiaro, non posso più ascoltare. Io sto per sposarmi, quel sacerdote doveva ufficiare il mio matrimonio, e solo dai media ho saputo del suo passato». Alcuni lo hanno applaudito, altri hanno gridato «chiudi il becco», molti fedeli hanno lasciato la funzione.
Questo è il clima sempre più difficile e pesante nella Chiesa tedesca. «Il Santo Padre deve parlare», afferma Taenzler. Aggiunge Wolfgang Thierse, un leader Spd dirigente dell´associazione dei cattolici laici: «La credibilità della Chiesa è stata intaccata, la Chiesa deve essere più onesta, ciò riguarda anche il Papa». L´associazione di base Ikvu chiede addirittura le dimissioni del Pontefice.
Sempre più vescovi - prima quello di Amburgo, Hans-Jochen Jaschke, poi quello di Salisburgo in Austria, Alois Kothgasser - chiedono di ripensare il celibato, di «riflettere se sia un´istituzione da cambiare» o se «accettare preti sposati e non più solo celibi», perché «l´essere umano deve avere esperienze anche nella sessualità, e il celibato può attirare persone dalla sessualità patologica».
Così parla, in rivolta, la Germania dei fedeli. In Olanda intanto si è appreso che ben 137 sacerdoti, frati e suore sono coinvolti in casi di abusi nel passato, e le denunce delle vittime sono almeno 350.
Germania, la rivolta dei fedeli "Via il pedofilo dalla parrocchia"
La protesta in Baviera. I vescovi: "Ripensiamo al celibato"
È allarme anche in Olanda dove ben 137 religiosi sono coinvolti in casi di violenze in passato
di Andrea Tarquini
BERLINO - Contestazione aperta durante la Santa Messa contro il prete pedofilo in Baviera, crescente pressing dei politici cattolici tedeschi e dei media sulla Santa Sede, con una richiesta gridata: che il Santo Padre rompa il silenzio. Dai vescovi e dal mondo cattolico di Germania, un crescendo di appelli al Vaticano perché riveda l´obbligo del celibato. Poi la sospensione, annunciata ieri sera, dello stesso sacerdote, e le dimissioni del suo superiore, Josef Obermaier. Infine, dalla vicina Olanda, il grido di dolore di monsignor Jos Punt, vescovo di Amsterdam: «Non possiamo scusare i nostri torti, provo un forte shock e una profonda vergogna». Lo scandalo degli abusi pedofili in Germania, Austria, Olanda, e in altri paesi sta gettando la Chiesa guidata dal Pontefice tedesco «nella sua più grave crisi d´identità dal ‘45», ha detto il presidente della Gioventù cattolica germanica Dirk Taenzler.
La contestazione in chiesa è avvenuta a Bad Toelz, dove fino a poco fa l´abate H (cioè il prete pregiudicato per violenze pedofili a Essen, trasferito in Baviera col benestare della diocesi quando l´allora cardinale Ratzinger ne era vescovo, poi reo di nuovi abusi) officiava. Domenica, racconta la Sueddeutsche Zeitung, ha celebrato la Messa padre Rupert Frania. Nell´omelia ha parlato di atteggiamento "unilaterale" contro la Chiesa. Dalla nona fila della platea un giovane lo ha interrotto: «Basta, dovete parlare chiaro, non posso più ascoltare. Io sto per sposarmi, quel sacerdote doveva ufficiare il mio matrimonio, e solo dai media ho saputo del suo passato». Alcuni lo hanno applaudito, altri hanno gridato «chiudi il becco», molti fedeli hanno lasciato la funzione.
Questo è il clima sempre più difficile e pesante nella Chiesa tedesca. «Il Santo Padre deve parlare», afferma Taenzler. Aggiunge Wolfgang Thierse, un leader Spd dirigente dell´associazione dei cattolici laici: «La credibilità della Chiesa è stata intaccata, la Chiesa deve essere più onesta, ciò riguarda anche il Papa». L´associazione di base Ikvu chiede addirittura le dimissioni del Pontefice.
Sempre più vescovi - prima quello di Amburgo, Hans-Jochen Jaschke, poi quello di Salisburgo in Austria, Alois Kothgasser - chiedono di ripensare il celibato, di «riflettere se sia un´istituzione da cambiare» o se «accettare preti sposati e non più solo celibi», perché «l´essere umano deve avere esperienze anche nella sessualità, e il celibato può attirare persone dalla sessualità patologica».
Così parla, in rivolta, la Germania dei fedeli. In Olanda intanto si è appreso che ben 137 sacerdoti, frati e suore sono coinvolti in casi di abusi nel passato, e le denunce delle vittime sono almeno 350.