Preti tedeschi a rapporto dal Papa. La Santa Sede: tolleranza zero
• da la Repubblica del 12 marzo 2010
di m. ans.
Niente scuse per nessuno. Fuori dal sacerdozio chi ha abusato di giovani inermi. Su questo doppio binario, delineato da alti esponenti vaticani, Papa Ratzinger si prepara questa mattina a incontrare la delegazione di vescovi tedeschi per affrontare il tema della pedofilia nella Chiesa di Germania.
Una riunione il cui esito non si discosterà dalle dure parole pronunciate due settimane fa da Benedetto XVI ai prelati irlandesi, ugualmente convocati a Roma. La linea del Vaticano è chiara: tolleranza zero. I vescovi, guidati dal presidente della Conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, dopo la riunione terranno una conferenza stampa per spiegare i risultati dell'incontro.
Neanche quella di ieri è stata una giornata facile per la Santa Sede. Tre preti cattolici del monastero di Kremsmuenster, in Austria, sono stati sospesi dalle funzioni sacerdotali per presunti abusi sessuali negli anni '80 nei confronti di alcuni ragazzi.
Sull'argomento il vescovio di Ratisbona, Gerhard Mueller, a Roma per un convegno, ha usato parole molto nette: «La pedofilia è un peccato grave che esclude dal sacerdozio». Concetto ribadito in un'altra conferenza da monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore della Santa Sede presso le sedi Onu di Ginevra, ricordando che «l'abuso sessuale sui minori è sempre un crimine odioso», un crimine «per il quale non ci sono scuse».
Mueller ha inoltre affermato l'estraneità di Georg Ratzinger, il fratello del pontefice, rispetto all'unico caso accertato di abusi commesso più di 40 anni fa nel coro di voci bianche di Ratisbona, di cui in seguito era stato direttore. «Georg Ratzinger è assolutamente, temporalmente e realmente estraneo», ha detto Mueller. Il vescovo, considerato come uno degli uomini più vicini al Papa, incaricato anche come curatore editoriale dell'opera omnia di Benedetto XVI, ha poi attaccato il ministro Guardasigilli di Berlino, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger. «La nostra ministra della Giustizia - ha detto - appartiene all'Unione umanistica», una sorta di «massoneria che considera normale la pedofilia e vuole depenalizzarla. Questa signora ci critica, mentre dovrebbe criticare la sua stessa ideologia». Nei giorni scorsi l'esponente della Fdp aveva accusato il Vaticano di avere ostacolato le indagini sugli abusi sessuali, chiedendo un risarcimento per le vittime. Per salvaguardare la Chiesa, il prefetto
del Supremo tribunale della segnatura apostolica, Leo Burke, ha detto che lo scandalo pedofilia
dovrà essere affrontato nell'ambito del diritto canonico.
• da la Repubblica del 12 marzo 2010
di m. ans.
Niente scuse per nessuno. Fuori dal sacerdozio chi ha abusato di giovani inermi. Su questo doppio binario, delineato da alti esponenti vaticani, Papa Ratzinger si prepara questa mattina a incontrare la delegazione di vescovi tedeschi per affrontare il tema della pedofilia nella Chiesa di Germania.
Una riunione il cui esito non si discosterà dalle dure parole pronunciate due settimane fa da Benedetto XVI ai prelati irlandesi, ugualmente convocati a Roma. La linea del Vaticano è chiara: tolleranza zero. I vescovi, guidati dal presidente della Conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, dopo la riunione terranno una conferenza stampa per spiegare i risultati dell'incontro.
Neanche quella di ieri è stata una giornata facile per la Santa Sede. Tre preti cattolici del monastero di Kremsmuenster, in Austria, sono stati sospesi dalle funzioni sacerdotali per presunti abusi sessuali negli anni '80 nei confronti di alcuni ragazzi.
Sull'argomento il vescovio di Ratisbona, Gerhard Mueller, a Roma per un convegno, ha usato parole molto nette: «La pedofilia è un peccato grave che esclude dal sacerdozio». Concetto ribadito in un'altra conferenza da monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore della Santa Sede presso le sedi Onu di Ginevra, ricordando che «l'abuso sessuale sui minori è sempre un crimine odioso», un crimine «per il quale non ci sono scuse».
Mueller ha inoltre affermato l'estraneità di Georg Ratzinger, il fratello del pontefice, rispetto all'unico caso accertato di abusi commesso più di 40 anni fa nel coro di voci bianche di Ratisbona, di cui in seguito era stato direttore. «Georg Ratzinger è assolutamente, temporalmente e realmente estraneo», ha detto Mueller. Il vescovo, considerato come uno degli uomini più vicini al Papa, incaricato anche come curatore editoriale dell'opera omnia di Benedetto XVI, ha poi attaccato il ministro Guardasigilli di Berlino, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger. «La nostra ministra della Giustizia - ha detto - appartiene all'Unione umanistica», una sorta di «massoneria che considera normale la pedofilia e vuole depenalizzarla. Questa signora ci critica, mentre dovrebbe criticare la sua stessa ideologia». Nei giorni scorsi l'esponente della Fdp aveva accusato il Vaticano di avere ostacolato le indagini sugli abusi sessuali, chiedendo un risarcimento per le vittime. Per salvaguardare la Chiesa, il prefetto
del Supremo tribunale della segnatura apostolica, Leo Burke, ha detto che lo scandalo pedofilia
dovrà essere affrontato nell'ambito del diritto canonico.