La Repubblica 16.3.10
Le vittime accusano il cardinal Brady: non denunciò alla polizia le violenze dei religiosi
"Tacque sugli abusi dei preti si dimetta il primate d´Irlanda"
Ascoltò le confessioni nel tribunale canonico ma non ne parlò agli inquirenti
di Enrico Franceschini
LONDRA - Lo scandalo dei preti pedofili arriva al vertice della chiesa cattolica irlandese. La denuncia di una ex-vittima ha smascherato il ruolo avuto dal cardinale Sean Brady, massima autorità cattolica d´Irlanda, nelle sedute di un segreto tribunale canonico davanti al quale le vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti o suore venivano chiamate a testimoniare dalle alte gerarchie ecclesiastiche di Dublino, con l´obbligo di fare un "giuramento del silenzio" che li impegnasse a non rivelare mai a nessuno le violenze subite. Pur avendo redatto personalmente il contenuto di quelle sedute ed avendo condotto di persona parte degli interrogatori, il cardinale non riportò mai alla polizia, alla magistratura o ad altre autorità gli abusi subiti dalle due vittime, un bambino di 10 anni e una bambina di 14, né prese iniziative per rimuovere da incarichi religiosi l´autore degli abusi, padre Brendan Smyth, un prete notoriamente pedofilo, che continuò indisturbato a violentare e sconvolgere centinaia di bambini per anni. Il comportamento del cardinale non sarebbe venuto alla luce se non fosse che, a molti anni di distanza dai fatti, una delle due vittime ha deciso di denunciarlo alla magistratura.
La gravissima accusa segue lo shock provocato in Irlanda e in tutto il mondo cattolico dalla pubblicazione di due rapporti governativi lo scorso anno, che da un lato hanno rivelato migliaia di abusi sessuali compiuti da preti e suore irlandesi per decenni, e dall´altro sollevato un velo sul silenzio di governo, polizia e chiesa d´Irlanda davanti a quegli atti ignobili, silenzio talvolta diventato vera e propria complicità per coprire i misfatti e nascondere i colpevoli. Le rivelazioni hanno finora provocato le dimissioni o l´anticipato pensionamento di mezza dozzina di vescovi irlandesi. Ma adesso lo scandalo lambisce il cardinale, e la protesta diventa ancora più aspra. Amnesty International e le associazioni delle vittime degli abusi sessuali chiedono le dimissioni immediate di Brady. «La sua permanenza alla guida della chiesa cattolica di Irlanda è a questo punto diventata impossibile», dice Colm O´Gorman, direttore della sezione irlandese di Amnesty.
Ma il cardinale, che all´epoca dei fatti, avvenuti nel 1975, era un giovane sacerdote, per il momento rifiuta di dimettersi, sostenendo che si limitò ad "obbedire agli ordini" svolgendo un ruolo secondario nell´ambito del tribunale canonico; e che comunque il prete imputato dei fatti venne allontanato dall´incarico che svolgeva. In realtà padre Smyth fu semplicemente spostato da una parrocchia all´altra, e continuò ad abusare sessualmente giovani vittime fino al ‘93, quando venne finalmente arrestato.
Le vittime accusano il cardinal Brady: non denunciò alla polizia le violenze dei religiosi
"Tacque sugli abusi dei preti si dimetta il primate d´Irlanda"
Ascoltò le confessioni nel tribunale canonico ma non ne parlò agli inquirenti
di Enrico Franceschini
LONDRA - Lo scandalo dei preti pedofili arriva al vertice della chiesa cattolica irlandese. La denuncia di una ex-vittima ha smascherato il ruolo avuto dal cardinale Sean Brady, massima autorità cattolica d´Irlanda, nelle sedute di un segreto tribunale canonico davanti al quale le vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti o suore venivano chiamate a testimoniare dalle alte gerarchie ecclesiastiche di Dublino, con l´obbligo di fare un "giuramento del silenzio" che li impegnasse a non rivelare mai a nessuno le violenze subite. Pur avendo redatto personalmente il contenuto di quelle sedute ed avendo condotto di persona parte degli interrogatori, il cardinale non riportò mai alla polizia, alla magistratura o ad altre autorità gli abusi subiti dalle due vittime, un bambino di 10 anni e una bambina di 14, né prese iniziative per rimuovere da incarichi religiosi l´autore degli abusi, padre Brendan Smyth, un prete notoriamente pedofilo, che continuò indisturbato a violentare e sconvolgere centinaia di bambini per anni. Il comportamento del cardinale non sarebbe venuto alla luce se non fosse che, a molti anni di distanza dai fatti, una delle due vittime ha deciso di denunciarlo alla magistratura.
La gravissima accusa segue lo shock provocato in Irlanda e in tutto il mondo cattolico dalla pubblicazione di due rapporti governativi lo scorso anno, che da un lato hanno rivelato migliaia di abusi sessuali compiuti da preti e suore irlandesi per decenni, e dall´altro sollevato un velo sul silenzio di governo, polizia e chiesa d´Irlanda davanti a quegli atti ignobili, silenzio talvolta diventato vera e propria complicità per coprire i misfatti e nascondere i colpevoli. Le rivelazioni hanno finora provocato le dimissioni o l´anticipato pensionamento di mezza dozzina di vescovi irlandesi. Ma adesso lo scandalo lambisce il cardinale, e la protesta diventa ancora più aspra. Amnesty International e le associazioni delle vittime degli abusi sessuali chiedono le dimissioni immediate di Brady. «La sua permanenza alla guida della chiesa cattolica di Irlanda è a questo punto diventata impossibile», dice Colm O´Gorman, direttore della sezione irlandese di Amnesty.
Ma il cardinale, che all´epoca dei fatti, avvenuti nel 1975, era un giovane sacerdote, per il momento rifiuta di dimettersi, sostenendo che si limitò ad "obbedire agli ordini" svolgendo un ruolo secondario nell´ambito del tribunale canonico; e che comunque il prete imputato dei fatti venne allontanato dall´incarico che svolgeva. In realtà padre Smyth fu semplicemente spostato da una parrocchia all´altra, e continuò ad abusare sessualmente giovani vittime fino al ‘93, quando venne finalmente arrestato.