La Repubblica 6.4.10
Rivelazioni su "Die Zeit" con il verbale di una riunione segreta in Vaticano nel 1998
Dalla Germania nuove accuse "Bertone coprì gli abusi di Murphy"
Andrea Tarquini
Un vertice della Congregazione per la dottrina della fede per mettere a tacere le voci
Venne sottolineata la difficoltà "a raccogliere prove senza ingrandire lo scandalo"
BERLINO - I media tedeschi lanciano nuove, gravi accuse al cardinale Tarcisio Bertone. Zeit online, l´edizione web dell´autorevole settimanale di Amburgo Die Zeit, sostiene di aver ricevuto dai legali delle vittime di padre Murphy (il sacerdote che abusò di circa 200 bambini handicappati negli Usa) un protocollo segreto su una riunione confidenziale alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si sarebbe tenuta in Vaticano il 30 maggio 1998. Il protocollo, scrive Zeit online, proverebbe che Bertone voleva ad ogni costo frenare per evitare di ingigantire lo scandalo.
Secondo quanto già si sapeva dal New York Times, padre Murphy chiese di poter finire i suoi giorni in pace da sacerdote. Morì il 21 agosto 1998. Il protocollo vaticano che Zeit online sostiene di avere in possesso (il testo non è mostrato nel sito) riferisce, sempre secondo la testata tedesca, di una riunione del 30 maggio 1998. Padre Murphy quindi era ancora vivo.
Bertone, allora segretario della Congregazione della Dottrina della fede, secondo le citazioni del protocollo messe in rete ieri da Zeit online «chiese l´attenzione ad alcuni problemi che un procedimento, come un processo di diritto canonico (a carico di padre Murphy, si deduce, ndr) aprirebbe». Egli inoltre avvertì i vescovi venuti dagli Usa per discutere del caso delle «immanenti difficoltà di esaminare un simile delitto in un procedimento che debba svolgersi nel più assoluto riserbo». E sottolineò anche «la difficoltà di trovare testimoni e raccogliere prove, senza ingrandire lo scandalo». Inoltre Bertone, continua il protocollo della riunione in Vaticano ricordò «gli ampi diritti della Difesa nel Diritto degli Stati Uniti, e le difficoltà che emergerebbero da un procedimento sul caso».
Il protocollo si conclude con un appunto sulla reazione dell´arcivescovo di Milwaukee, Rembert Weakland, che come superiore di Murphy aveva chiesto la sospensione di quest´ultimo dal sacerdozio. «Prima della conclusione della riunione monsignor Weakland ha rappresentato le difficoltà che egli avrebbe incontrato nello spiegare queste decisioni (cioè in sostanza la richiesta di non procedere) alla comunità degli handicappati e dei privi dell´udito».
In un appunto interno dell´arcidiocesi di Milwaukee, scritto secondo Zeit online dopo il vertice segreto di crisi in Vaticano, si legge: «E´ chiaro che la Congregazione non ci incoraggia a procedere con una formale sospensione…e inoltre siamo stati avvertiti delle difficoltà». Zeit online sottolinea poi che Bertone, e non già l´allora cardinale Ratzinger, apparirebbe dai documenti come il responsabile del silenzio su Murphy. Giorni fa il cardinale di Vienna Schoenborn aveva detto, difendendo il Papa, che egli era sempre stato per la tolleranza zero contro abusi e pedofilia, ma quando guidava la Congregazione, sul tema fu messo in minoranza.
Rivelazioni su "Die Zeit" con il verbale di una riunione segreta in Vaticano nel 1998
Dalla Germania nuove accuse "Bertone coprì gli abusi di Murphy"
Andrea Tarquini
Un vertice della Congregazione per la dottrina della fede per mettere a tacere le voci
Venne sottolineata la difficoltà "a raccogliere prove senza ingrandire lo scandalo"
BERLINO - I media tedeschi lanciano nuove, gravi accuse al cardinale Tarcisio Bertone. Zeit online, l´edizione web dell´autorevole settimanale di Amburgo Die Zeit, sostiene di aver ricevuto dai legali delle vittime di padre Murphy (il sacerdote che abusò di circa 200 bambini handicappati negli Usa) un protocollo segreto su una riunione confidenziale alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si sarebbe tenuta in Vaticano il 30 maggio 1998. Il protocollo, scrive Zeit online, proverebbe che Bertone voleva ad ogni costo frenare per evitare di ingigantire lo scandalo.
Secondo quanto già si sapeva dal New York Times, padre Murphy chiese di poter finire i suoi giorni in pace da sacerdote. Morì il 21 agosto 1998. Il protocollo vaticano che Zeit online sostiene di avere in possesso (il testo non è mostrato nel sito) riferisce, sempre secondo la testata tedesca, di una riunione del 30 maggio 1998. Padre Murphy quindi era ancora vivo.
Bertone, allora segretario della Congregazione della Dottrina della fede, secondo le citazioni del protocollo messe in rete ieri da Zeit online «chiese l´attenzione ad alcuni problemi che un procedimento, come un processo di diritto canonico (a carico di padre Murphy, si deduce, ndr) aprirebbe». Egli inoltre avvertì i vescovi venuti dagli Usa per discutere del caso delle «immanenti difficoltà di esaminare un simile delitto in un procedimento che debba svolgersi nel più assoluto riserbo». E sottolineò anche «la difficoltà di trovare testimoni e raccogliere prove, senza ingrandire lo scandalo». Inoltre Bertone, continua il protocollo della riunione in Vaticano ricordò «gli ampi diritti della Difesa nel Diritto degli Stati Uniti, e le difficoltà che emergerebbero da un procedimento sul caso».
Il protocollo si conclude con un appunto sulla reazione dell´arcivescovo di Milwaukee, Rembert Weakland, che come superiore di Murphy aveva chiesto la sospensione di quest´ultimo dal sacerdozio. «Prima della conclusione della riunione monsignor Weakland ha rappresentato le difficoltà che egli avrebbe incontrato nello spiegare queste decisioni (cioè in sostanza la richiesta di non procedere) alla comunità degli handicappati e dei privi dell´udito».
In un appunto interno dell´arcidiocesi di Milwaukee, scritto secondo Zeit online dopo il vertice segreto di crisi in Vaticano, si legge: «E´ chiaro che la Congregazione non ci incoraggia a procedere con una formale sospensione…e inoltre siamo stati avvertiti delle difficoltà». Zeit online sottolinea poi che Bertone, e non già l´allora cardinale Ratzinger, apparirebbe dai documenti come il responsabile del silenzio su Murphy. Giorni fa il cardinale di Vienna Schoenborn aveva detto, difendendo il Papa, che egli era sempre stato per la tolleranza zero contro abusi e pedofilia, ma quando guidava la Congregazione, sul tema fu messo in minoranza.