La Repubblica 8.4.10
Si prepara una grande manifestazione per chiedere una riforma
Le vittime Usa degli abusi "Tutti a S. Pietro il 31 ottobre"
La data è simbolica: in quel giorno del 1517 Lutero affisse le sue 95 Tesi
di Arturo Zampaglione
NEW YORK - Due anni fa, in occasione del primo viaggio ufficiale di Benedetto XVI negli Stati Uniti, le vittime dei preti pedofili decisero di mobilitarsi: scesero in piazza, organizzarono manifestazioni di protesta e riuscirono, alla fine, a ottenere un incontro riservato con il Papa. Adesso, con il riesplodere dello scandalo a livello internazionale, gli stessi protagonisti della mobilitazione hanno deciso di rilanciare la lotta promuovendo una "giornata di riforma" della Chiesa cattolica che si terrà a fine ottobre a piazza San Pietro.
«Le vittime di quei reati non potranno superare i loro traumi fino a quando la chiesa non sarà chiamata a rispondere», hanno spiegato al National Catholic Reporter Bernie McDeid e Olan Horne, due delle cinque vittime degli abusi dei sacerdoti della diocesi di Boston presenti al colloquio con il Pontefice il 17 aprile 2008. L´obiettivo è raccogliere almeno 50mila persone nel cuore del Vaticano: non solo vittime, ma anche attivisti per la riforma e normali fedeli. Chiederanno un intervento del Papa. Lanceranno quattro proposte per rendere più trasparente la Chiesa, a cominciare da indagini periodiche, indipendenti e obbligatorie sulle istituzioni ecclesiastiche. Anche la data prescelta - il 31 ottobre - ha un aspetto simbolico: in quel giorno del 1517 Martin Lutero pubblicò le 95 Tesi dando il via alla riforma protestante.
«La nostra mobilitazione andrà avanti a prescindere dalla partecipazione del Santo Padre», chiariscono McDeid e Horne. Come dire: non si aspettano che il Vaticano accolga l´invito, ma non hanno dubbi sulla importanza della loro azione per i destini stessi della Chiesa. McDeid, che definì "storico" il suo incontro con il Papa, ha molti ripensamenti: adesso non crede più che Benedetto XVI abbia capito fino in fondo la drammaticità della questione e ritiene che solo un´azione esterna possa rimettere in carreggiata la vita dei cattolici.
L´annuncio della marcia su San Pietro conferma l´estremo malessere di ampi settori della Chiesa americana. Il tema è in primo piano su tv e giornali: dopo gli attacchi del New York Times e le difese del Papa da parte del Wall Street Journal, il quotidiano conservatore di Murdoch, è stato il Washington Post a ricordare ieri, attraverso il suo esperto di media Howard Kurtz, che il Times ha fatto il suo lavoro giornalistico sui preti pedofili con professionalità.
Si prepara una grande manifestazione per chiedere una riforma
Le vittime Usa degli abusi "Tutti a S. Pietro il 31 ottobre"
La data è simbolica: in quel giorno del 1517 Lutero affisse le sue 95 Tesi
di Arturo Zampaglione
NEW YORK - Due anni fa, in occasione del primo viaggio ufficiale di Benedetto XVI negli Stati Uniti, le vittime dei preti pedofili decisero di mobilitarsi: scesero in piazza, organizzarono manifestazioni di protesta e riuscirono, alla fine, a ottenere un incontro riservato con il Papa. Adesso, con il riesplodere dello scandalo a livello internazionale, gli stessi protagonisti della mobilitazione hanno deciso di rilanciare la lotta promuovendo una "giornata di riforma" della Chiesa cattolica che si terrà a fine ottobre a piazza San Pietro.
«Le vittime di quei reati non potranno superare i loro traumi fino a quando la chiesa non sarà chiamata a rispondere», hanno spiegato al National Catholic Reporter Bernie McDeid e Olan Horne, due delle cinque vittime degli abusi dei sacerdoti della diocesi di Boston presenti al colloquio con il Pontefice il 17 aprile 2008. L´obiettivo è raccogliere almeno 50mila persone nel cuore del Vaticano: non solo vittime, ma anche attivisti per la riforma e normali fedeli. Chiederanno un intervento del Papa. Lanceranno quattro proposte per rendere più trasparente la Chiesa, a cominciare da indagini periodiche, indipendenti e obbligatorie sulle istituzioni ecclesiastiche. Anche la data prescelta - il 31 ottobre - ha un aspetto simbolico: in quel giorno del 1517 Martin Lutero pubblicò le 95 Tesi dando il via alla riforma protestante.
«La nostra mobilitazione andrà avanti a prescindere dalla partecipazione del Santo Padre», chiariscono McDeid e Horne. Come dire: non si aspettano che il Vaticano accolga l´invito, ma non hanno dubbi sulla importanza della loro azione per i destini stessi della Chiesa. McDeid, che definì "storico" il suo incontro con il Papa, ha molti ripensamenti: adesso non crede più che Benedetto XVI abbia capito fino in fondo la drammaticità della questione e ritiene che solo un´azione esterna possa rimettere in carreggiata la vita dei cattolici.
L´annuncio della marcia su San Pietro conferma l´estremo malessere di ampi settori della Chiesa americana. Il tema è in primo piano su tv e giornali: dopo gli attacchi del New York Times e le difese del Papa da parte del Wall Street Journal, il quotidiano conservatore di Murdoch, è stato il Washington Post a ricordare ieri, attraverso il suo esperto di media Howard Kurtz, che il Times ha fatto il suo lavoro giornalistico sui preti pedofili con professionalità.