La Repubblica 7.4.10
Il Wall Street Journal rompe il fronte della stampa americana e critica gli attacchi del NYT
Usa, prete indiano accusato di abusi ora la Chiesa collabora alle indagini
Ma l´avvocato antipedofili va avanti e minaccia di promuovere una causa contro la Santa Sede, mentre il sacerdote nega ogni addebito
di Arturo Zampaglione
NEWYORK - Duro e implacabile, l´avvocato Jeff Anderson, che da tempo guida l´offensiva delle vittime americane contro i sacerdoti pedofili, ha aperto un altro fronte. Dopo aver ottenuto decine di milioni di dollari di risarcimento danni e dopo aver denunciato gli abusi di padre Lawrence Murphy sui bambini sordomuti di Milwaukee, il legale ha sollevato il caso di Joseph Jeyapaul, prete indiano che, durante una permanenza nel Minnesota dove era andato ad aiutare la chiesa locale, avrebbe costretto una ragazza di quattordici anni a fare sesso orale.
Tornato nella diocesi di Ootacamund, in India, Padre Jeyapaul, 55 anni, nega ogni addebito. Ma di fronte ai due capi di imputazione dei magistrati della contea di Roseau, nel Minnesota, e alle loro richieste di estradizione, il Vaticano per la prima volta sta collaborando attivamente alle indagini delle autorità americane e ha fornito le informazioni necessarie per rintracciare il prete. Un avvocato californiano della Santa Sede, Jeffrey Lena, ha anche ricordato che la Congregazione per la dottrina della fede, che è l´organismo di vigilanza della Curia romana, aveva già proposto che Jeyapaul venisse spretato, affidando la decisione finale al vescovo locale.
Jeff Anderson, ovviamente, non si accontenta di queste spiegazioni. E già tenta di puntare più in alto, promuovendo una causa nei tribunali americani contro la Santa Sede in quanto responsabile civilmente dei reati commessi dai suoi sacerdoti. Un´ipotesi, questa, che spaventa l´entourage del Papa e che conferma la delicatezza della questione. Non c´è dubbio, infatti, che la moltiplicazione dei casi di preti pedofili, dagli Usa alla Germania, metta in difficoltà la Chiesa e soprattutto Benedetto XVI per il suo ruolo prima nell´arcidiocesi di Monaco, poi come responsabile della Congregazione per la dottrina della fede. Di qui gli sforzi del Vaticano di reagire alle polemiche e il recente intervento dell´arcivescovo di Washington in difesa del Papa.
Intanto la stampa americana, che all´inizio sembrava compatta nel denunciare i tentennamenti e le ambiguità della chiesa cattolica, comincia ad avere posizioni più articolate. A rompere il fronte è stato il Wall Street Journal: a pochi giorni del lancio della cronaca newyorkese, nuova arma di Rupert Murdoch per contrastare il New York Times, il quotidiano finanziario (e conservatore) pubblica un lungo editoriale di William McGurn in cui viene attaccato il giornale rivale. Il Journal accusa il Times di aver sottaciuto il vero ruolo dell´avvocato Anderson nella sua guerra contro i cattolici. «Quando si tratta di fare causa alla Chiesa - scrive McGurn - Anderson è il primo avvocato d´America». Come dire: agisce per interesse privato e con una violenza viscerale. L´editoriale del WSJ si riferisce soprattutto alla vicenda di padre Lawrence Murphy nella scuola dei sordomuti di Milwaukee, ma le stesse considerazioni potrebbero valere per il caso del prete indiano.
Spedito nell´ottobre 2004 nella diocesi di Crookston, nel Wisconsin, per sopperire alla penuria di vocazioni, padre Jeyapaul vi rimase fino al settembre del 2005. Poco dopo il suo arrivo - secondo la denuncia presentata dalla vittima, il cui nome è tenuto segreto - il sacerdote indiano avrebbe chiesto alla ragazza, che aveva appena di 14 anni, di seguirlo nella sagrestia e lì avrebbe minacciato di ucciderla se non avesse obbedito alla sua richiesta di sesso orale. «Tutto falso», protesta Jeyapaul dall´India, ricordando che la sua diocesi indiana ha condotto una inchiesta sul suo conto in cui non è emerso alcun episodio di molestie sessuali. Ma i magistrati del Wisconsin continuano imperterriti per la loro strada, mentre Anderson promette che andrà fino in fondo.
Il Wall Street Journal rompe il fronte della stampa americana e critica gli attacchi del NYT
Usa, prete indiano accusato di abusi ora la Chiesa collabora alle indagini
Ma l´avvocato antipedofili va avanti e minaccia di promuovere una causa contro la Santa Sede, mentre il sacerdote nega ogni addebito
di Arturo Zampaglione
NEWYORK - Duro e implacabile, l´avvocato Jeff Anderson, che da tempo guida l´offensiva delle vittime americane contro i sacerdoti pedofili, ha aperto un altro fronte. Dopo aver ottenuto decine di milioni di dollari di risarcimento danni e dopo aver denunciato gli abusi di padre Lawrence Murphy sui bambini sordomuti di Milwaukee, il legale ha sollevato il caso di Joseph Jeyapaul, prete indiano che, durante una permanenza nel Minnesota dove era andato ad aiutare la chiesa locale, avrebbe costretto una ragazza di quattordici anni a fare sesso orale.
Tornato nella diocesi di Ootacamund, in India, Padre Jeyapaul, 55 anni, nega ogni addebito. Ma di fronte ai due capi di imputazione dei magistrati della contea di Roseau, nel Minnesota, e alle loro richieste di estradizione, il Vaticano per la prima volta sta collaborando attivamente alle indagini delle autorità americane e ha fornito le informazioni necessarie per rintracciare il prete. Un avvocato californiano della Santa Sede, Jeffrey Lena, ha anche ricordato che la Congregazione per la dottrina della fede, che è l´organismo di vigilanza della Curia romana, aveva già proposto che Jeyapaul venisse spretato, affidando la decisione finale al vescovo locale.
Jeff Anderson, ovviamente, non si accontenta di queste spiegazioni. E già tenta di puntare più in alto, promuovendo una causa nei tribunali americani contro la Santa Sede in quanto responsabile civilmente dei reati commessi dai suoi sacerdoti. Un´ipotesi, questa, che spaventa l´entourage del Papa e che conferma la delicatezza della questione. Non c´è dubbio, infatti, che la moltiplicazione dei casi di preti pedofili, dagli Usa alla Germania, metta in difficoltà la Chiesa e soprattutto Benedetto XVI per il suo ruolo prima nell´arcidiocesi di Monaco, poi come responsabile della Congregazione per la dottrina della fede. Di qui gli sforzi del Vaticano di reagire alle polemiche e il recente intervento dell´arcivescovo di Washington in difesa del Papa.
Intanto la stampa americana, che all´inizio sembrava compatta nel denunciare i tentennamenti e le ambiguità della chiesa cattolica, comincia ad avere posizioni più articolate. A rompere il fronte è stato il Wall Street Journal: a pochi giorni del lancio della cronaca newyorkese, nuova arma di Rupert Murdoch per contrastare il New York Times, il quotidiano finanziario (e conservatore) pubblica un lungo editoriale di William McGurn in cui viene attaccato il giornale rivale. Il Journal accusa il Times di aver sottaciuto il vero ruolo dell´avvocato Anderson nella sua guerra contro i cattolici. «Quando si tratta di fare causa alla Chiesa - scrive McGurn - Anderson è il primo avvocato d´America». Come dire: agisce per interesse privato e con una violenza viscerale. L´editoriale del WSJ si riferisce soprattutto alla vicenda di padre Lawrence Murphy nella scuola dei sordomuti di Milwaukee, ma le stesse considerazioni potrebbero valere per il caso del prete indiano.
Spedito nell´ottobre 2004 nella diocesi di Crookston, nel Wisconsin, per sopperire alla penuria di vocazioni, padre Jeyapaul vi rimase fino al settembre del 2005. Poco dopo il suo arrivo - secondo la denuncia presentata dalla vittima, il cui nome è tenuto segreto - il sacerdote indiano avrebbe chiesto alla ragazza, che aveva appena di 14 anni, di seguirlo nella sagrestia e lì avrebbe minacciato di ucciderla se non avesse obbedito alla sua richiesta di sesso orale. «Tutto falso», protesta Jeyapaul dall´India, ricordando che la sua diocesi indiana ha condotto una inchiesta sul suo conto in cui non è emerso alcun episodio di molestie sessuali. Ma i magistrati del Wisconsin continuano imperterriti per la loro strada, mentre Anderson promette che andrà fino in fondo.