il Fatto 24.4.10
Dal Cile al Belgio, i giorni neri del Vaticano
Nuove accuse contro alti prelati nello scandalo globale sulla pedofilia
Il vescovo di Bruges: “Ho abusato di un ragazzo”. Testimonianze sul religioso chiamato il “santo vivente” di Santiago
Quando ero ancora un semplice sacerdote, e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane nell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata”. Comincia così la confessione di Roger Vangheluwe, vescovo di Bruges, che ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico episcopale, che il Papa ha prontamente accolto. Nel frattempo, si profila un nuovo scandalo, questa volta in Cile, dove Fernando Karadima, uno dei “prelati più influenti e rispettati” (come riferisce il New York Times) è stato denunciato da quattro uomini che lo hanno accusato di aver abusato di loro per vent’anni. Accuse che indignano i parrocchiani di Karadim, per i quali “il santo vivente”, come viene chiamato, “non avrebbe mai potuto abusare dei suoi fedeli”. Ma – scrive il Nyt – proprio questa settimana un cardinale cileno “ha confermato che la Chiesa locale ha investigato segretamente sulle segnalazioni”.
È davvero in crisi la Chiesa belga: chiamata ad un profondo rinnovamento da Benedetto XVI, che ha nominato primate André-Joseph Leonard (considerato conservatore), al posto del progressista (e arrivato a scadenza di mandato) Godfred Daneels, i belgi devono fare i conti con gli scheletri del passato. “Bisogna interrogarsi – ha detto ieri Leonard – sul modo in cui sono ammesse al sacramento dell’ordine le persone sulle quali ci sono dubbi sulla loro rettitudine”. Leonard ha anche fatto un appello alla diocesi perché “se qualcuno ha subito, nel suo passato, abusi sessuali, mai debba accettare ciò da un prete o da un vescovo”.
Le dimissioni di Vangheluwe avvengono dopo un lungo percorso del vescovo. “Nel corso degli ultimi decenni – dice il prelato – ho più volte riconosciuto la mia colpa nei confronti del giovane, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione”. “È un giorno nero per la Chiesa belga”, chiosa il primate Leonard. “Nessuno – spiega – era al corrente del caso: la vicenda è stata una sorpresa anche per l’entourage del vescovo di Bruges”. Anche Daneels ha chiesto di partecipare a un incontro con le vittime. Il timore è che i casi nella chiesa belga siano molti altri. Leonard, da parte sua, ha la piena fiducia di Benedetto XVI. Non è detto che la stessa cosa sia riservata al cardinal Ossa, arcivescovo di Santiago, capitale del Cile, cheègiuntoall’incaricosotto il precedente pontificato di Giovanni Paolo II, il cui lustro è chiamato appare quanto mai diminuito alla luce delle rivelazioni che susseguono riguardo gli scandali di pedofilia. Si vedrà da come si svilupperà il caso Karadima. Una delle vittime del prelato chiamato in Cile “il santo vivente” James Hamilton, oggi 44enne ha raccontato all’Nyt di “aver ignorato all’inizio il prete mentre tentatva di baciarlo sulla bocca e di toccarlo. Fino a quando, durante un ritiro, Karadima diede un’ulteriore spinta al suo gioco sessuale”.
(A.Gagl.)
Dal Cile al Belgio, i giorni neri del Vaticano
Nuove accuse contro alti prelati nello scandalo globale sulla pedofilia
Il vescovo di Bruges: “Ho abusato di un ragazzo”. Testimonianze sul religioso chiamato il “santo vivente” di Santiago
Quando ero ancora un semplice sacerdote, e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane nell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata”. Comincia così la confessione di Roger Vangheluwe, vescovo di Bruges, che ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico episcopale, che il Papa ha prontamente accolto. Nel frattempo, si profila un nuovo scandalo, questa volta in Cile, dove Fernando Karadima, uno dei “prelati più influenti e rispettati” (come riferisce il New York Times) è stato denunciato da quattro uomini che lo hanno accusato di aver abusato di loro per vent’anni. Accuse che indignano i parrocchiani di Karadim, per i quali “il santo vivente”, come viene chiamato, “non avrebbe mai potuto abusare dei suoi fedeli”. Ma – scrive il Nyt – proprio questa settimana un cardinale cileno “ha confermato che la Chiesa locale ha investigato segretamente sulle segnalazioni”.
È davvero in crisi la Chiesa belga: chiamata ad un profondo rinnovamento da Benedetto XVI, che ha nominato primate André-Joseph Leonard (considerato conservatore), al posto del progressista (e arrivato a scadenza di mandato) Godfred Daneels, i belgi devono fare i conti con gli scheletri del passato. “Bisogna interrogarsi – ha detto ieri Leonard – sul modo in cui sono ammesse al sacramento dell’ordine le persone sulle quali ci sono dubbi sulla loro rettitudine”. Leonard ha anche fatto un appello alla diocesi perché “se qualcuno ha subito, nel suo passato, abusi sessuali, mai debba accettare ciò da un prete o da un vescovo”.
Le dimissioni di Vangheluwe avvengono dopo un lungo percorso del vescovo. “Nel corso degli ultimi decenni – dice il prelato – ho più volte riconosciuto la mia colpa nei confronti del giovane, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione”. “È un giorno nero per la Chiesa belga”, chiosa il primate Leonard. “Nessuno – spiega – era al corrente del caso: la vicenda è stata una sorpresa anche per l’entourage del vescovo di Bruges”. Anche Daneels ha chiesto di partecipare a un incontro con le vittime. Il timore è che i casi nella chiesa belga siano molti altri. Leonard, da parte sua, ha la piena fiducia di Benedetto XVI. Non è detto che la stessa cosa sia riservata al cardinal Ossa, arcivescovo di Santiago, capitale del Cile, cheègiuntoall’incaricosotto il precedente pontificato di Giovanni Paolo II, il cui lustro è chiamato appare quanto mai diminuito alla luce delle rivelazioni che susseguono riguardo gli scandali di pedofilia. Si vedrà da come si svilupperà il caso Karadima. Una delle vittime del prelato chiamato in Cile “il santo vivente” James Hamilton, oggi 44enne ha raccontato all’Nyt di “aver ignorato all’inizio il prete mentre tentatva di baciarlo sulla bocca e di toccarlo. Fino a quando, durante un ritiro, Karadima diede un’ulteriore spinta al suo gioco sessuale”.
(A.Gagl.)