La Repubblica 26.5.10
Milano arrestato il prete paladino dei gay
di Emilio Randacio
Il paladino dei diritti dei gay cattolici finisce in carcere con l’accusa di violenza sessuale su un ragazzo di 13 anni. Don Domenico Pezzini, lodigiano, 73 anni, da lunedì sera si trova rinchiuso nel carcere di San Vittore. Secondo l’inchiesta della squadra mobile e coordinata dal pm di Milano Cristina Roveda, Pezzini avrebbe abusato almeno di un minorenne.
L’indagine, però, è accompagnata da uno strettissimo riserbo. Il procuratore aggiunto milanese Pietro Forno, si è limitato a dire «di non essere autorizzato a rilasciare dichiarazioni». Era stato proprio Forno, in un’intervista, a denunciare poco più di un mese fa, la scarsa collaborazione che ì vertici della Chiesa accompagnava le inchieste che coinvolgevano religiosi. Un J’accuse che aveva suscitato polemiche ed era costato un procedimento disciplinare per il numero due della procura milanese. Il collegio difensivo del sacerdote, inoltre, fino a sera non era ancora riuscito ad avere una copia dell’ordine d’arresto.
Quel che è certo è che il profilo di don Pezzini è sem prestato molto discusso. In passato aveva già subito un allontanamento dal seminario di Lodi per le sue posizioni ritenute «progressiste» . Fíno al 1986 è stato docente in Cattolica di Lingua e letteratura inglese. Poi, un incidente diplomatico con l’allora cardinale Joseph Ratzinger, ne aveva precluso la carriera. Pezzini, infatti, aveva preso le distanze dalla lettera dell’attuale pontefice sulla «cura pastorale degli omosessuali».
Di lì a pochi mesi, il sacerdote era stato rimosso dalla cattedra e dirottato nell’ateneo veronese. Da 24anni, inoltre, ha fondato a Milano il gruppo «La Fonte», impegnato a costruire « un cammino di spiritualità alla ricerca di un’integrazione profonda tra condizione omosessuale e fede cristiana». Come sia nata l’inchiesta, non è ancora chiaro. L’episodio contestato risale però a3 anni fa e, fino a ieri, la Curìa milanese era completamente all’oscuro dell’indagine. Don Pezzini, invece, circa tre mesi fa, aveva ricevuto una «proroga indagini» in cui gli veniva comunicato dell’inchiesta a suo carico.
Milano arrestato il prete paladino dei gay
di Emilio Randacio
Il paladino dei diritti dei gay cattolici finisce in carcere con l’accusa di violenza sessuale su un ragazzo di 13 anni. Don Domenico Pezzini, lodigiano, 73 anni, da lunedì sera si trova rinchiuso nel carcere di San Vittore. Secondo l’inchiesta della squadra mobile e coordinata dal pm di Milano Cristina Roveda, Pezzini avrebbe abusato almeno di un minorenne.
L’indagine, però, è accompagnata da uno strettissimo riserbo. Il procuratore aggiunto milanese Pietro Forno, si è limitato a dire «di non essere autorizzato a rilasciare dichiarazioni». Era stato proprio Forno, in un’intervista, a denunciare poco più di un mese fa, la scarsa collaborazione che ì vertici della Chiesa accompagnava le inchieste che coinvolgevano religiosi. Un J’accuse che aveva suscitato polemiche ed era costato un procedimento disciplinare per il numero due della procura milanese. Il collegio difensivo del sacerdote, inoltre, fino a sera non era ancora riuscito ad avere una copia dell’ordine d’arresto.
Quel che è certo è che il profilo di don Pezzini è sem prestato molto discusso. In passato aveva già subito un allontanamento dal seminario di Lodi per le sue posizioni ritenute «progressiste» . Fíno al 1986 è stato docente in Cattolica di Lingua e letteratura inglese. Poi, un incidente diplomatico con l’allora cardinale Joseph Ratzinger, ne aveva precluso la carriera. Pezzini, infatti, aveva preso le distanze dalla lettera dell’attuale pontefice sulla «cura pastorale degli omosessuali».
Di lì a pochi mesi, il sacerdote era stato rimosso dalla cattedra e dirottato nell’ateneo veronese. Da 24anni, inoltre, ha fondato a Milano il gruppo «La Fonte», impegnato a costruire « un cammino di spiritualità alla ricerca di un’integrazione profonda tra condizione omosessuale e fede cristiana». Come sia nata l’inchiesta, non è ancora chiaro. L’episodio contestato risale però a3 anni fa e, fino a ieri, la Curìa milanese era completamente all’oscuro dell’indagine. Don Pezzini, invece, circa tre mesi fa, aveva ricevuto una «proroga indagini» in cui gli veniva comunicato dell’inchiesta a suo carico.